CHAPTER 2.

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I raggi del sole illuminavano il candido e dolce viso di Eleanor, le labbra sottili screpolate erano schiuse, aprì lentamente le palpebre cercando di mettere a fuoco ciò che la circondava; si mise a sedere in quel letto che la faceva sembrare ancora più piccina, sbatté ancora una volta le palpebre.

Il silenzio intorno a lei regnava sovrano, era ancora presto e la sua famiglia riposava ancora.

Poggiò la schiena contro i cuscini del letto mentre la sua testa si riempiva di pensieri, erano impressi ancora nella sua mente due iridi fredde come il ghiaccio, al solo pensiero il suo esile corpo venne scosso dai brividi, non riusciva a dimenticare come si sentiva nuda sotto lo sguardo del futuro marito, era come se lui riuscisse a leggere la sua anima pura.

Quando si risveglio dai suoi pensieri si alzò pigramente dal letto, andò lentamente nel bagno ed iniziò a riempire la vasca con dell'acqua tiepida, dopo di che iniziò a lavarsi con molta cura. Dopo che ebbe finito di lavarsi indossò un abito turchese ricco di tulle e una volta fuori dalla sue stanze si guardò attorno recandosi nelle cucine.

Nella grande casa erano ancora presenti pochi domestici, sembrava tutto così tranquillo che Eleanor avrebbe voluto farci volentieri l'abitudine. Odiava la confusione, gli unici rumori che tollerava erano quello della pioggia in una giornata autunnale e quello prodotto dalle pagine dei libri. Così pura ed innocente, semplice quanto complessa, lei poteva essere la più violenta delle tempeste così come la più leggera delle brezze estive. Lei accarezzava l'anima e faceva innamorare chiunque le passasse accanto, lei era così... semplicemente se stessa.

Eleanor prese un po' di pane e marmellata, una borraccia d'acqua e mise tutto in un piccolo cestino, successivamente si avviò in direzione delle stalle e si avvicinò al suo Dedalo. Esso era un cavallo arabo, dal pelo bianco lucente, così fine ed elegante come era lei. Suo padre glielo aveva regalato quando aveva soli dodici anni da allora aveva sempre passato le sue giornate a cavalcare per i boschi, fin quando sua madre non glielo aveva quasi proibito, poiché cavalcare non si addiceva ad una ragazza per bene, ma lei era così. Non abbandonò del tutto la sua passione, ma quando le era possibile non perdeva occasione di fuggire a cavallo, sentirsi libera era davvero appagante.

Montò in sella a Dedalo, quasi scappando via dalla sua casa, galoppava veloce con il suo destriero, poteva sentire il vento scompigliarle i lunghi capelli, un senso di libertà si librò in lei rendendola tutt'uno con la natura, quasi le sembrava di poter volare, sorrideva, rideva felice, quasi le sembrò di non essere mai stata felice come lo era in quel momento.

Intanto nella grande dimora Blackstorm Richard si preparava a cavalcare un purosangue inglese agile e veloce, solitamente passava le sue giornate in sella al suo Hermes, così poteva sentirsi libero dall'etichetta nobiliare, lui odiava tutte quelle cerimonie, ma che per lui erano indispensabili, certe volte sognava proprio come un bambino una vita più semplice, ma non era possibile. Costretto a sposarsi senz'amore o passione, ammetteva che la prescelta moglie era davvero bella quasi da non sembra reale, era rimasto incantato quanto intimorito, temeva che alla fine potesse farsi male. Con gli anni aveva imparato che l'apparenza ingannava le persone, per questo non si sarebbe costretto ad amare tanta bellezza, al contrario avrebbe cercato di tenerla distante da sé, perché prima poi era inevitabile farsi male e lui doveva evitare che ciò accadesse.

Ad un tratto i suoi pensieri vennero scossi da una risata, una risata così bella e pura che quasi se ne innamorò, dal batter degli zoccoli di un altro cavallo, lui non era più solo nel suo bosco, se ne accorse quando con i suoi occhi di ghiaccio scorsero una chioma bruna, lei appariva felice al galoppo, eppure le donne di quell'epoca ritenevano che cavalcare fosse uno sport poco adatto ad una signora, ma alla figura della ragazza non sembrava importante, lei sembrava così libera e felice correndo che Richard chiamò la fanciulla e la raggiunse.

Quando si fermarono entrambi lui rimase stupito, riconobbe gli occhi verdi, le labbra sottili e il viso fine di Eleanor. Aprì la bocca per parlare e quasi sembrò mancargli la voce, deglutì un paio di volte prima di prender parola, era davvero colpito, non si aspettava che fosse proprio lei la misteriosa fanciulla che con coraggio galoppava in solitudine, ma con spensieratezza, da sola per i boschi. Quando finalmente riuscì a parlare disse –non mi aspettavo di incontrarvi qui tutta sola milady- intanto lei abbassò lo sguardo imbarazzate, le sue guance erano così rosse che Richard riuscì a trovarle comunque adorabili, Eleanor con la sua voce sottile e raffinata rispose –I-io amo particolarmente cavalcare, mi dispiace che mi abbiate vista in queste vesti, vi prego non pensate male di me- riuscì a dire, in quel momento le sembrò tutto così sbagliato, ma Richard la stupì con le sue parole –non dovete preoccuparvene, non vi giudico affatto, posso invitarvi a passeggiare con me?- non riusciva a credere che aveva sentito, annuì timidamente ed insieme a Richard iniziò a passeggiare per i boschi, ridevano e scherzavano come due vecchi amici, lui si era quasi dimenticato della promessa fatta a se stesso.

Tra le risate lo stomaco di Eleanor prese a brontolare per la fame facendola arrossire così Richard scoppiò a ridere come un bambino, ma poco dopo anche il suo stomaco iniziò a reclamare del cibo e così fu il turno di Eleanor di ridere, fra le risate Eleanor riuscì a dire –è meglio fermarci, ho portato qualcosa- Richard annuì e poi prese parola –conosco un posto magnifico proprio qui vicino- con il consenso di Eleanor percossero ancora qualche metro e arrivarono sulle sfonde di un fiume, alla fanciulla dagli occhi color smeraldo piacque molto, tanto che ne rimase incantata.

Con l'aiuto di Richard scese da cavallo, lui la prese per la vita per aiutarla a scendere quando la poggiò per terra la sua mano era ancora stretta alla sottile vita di Eleanor, al suo tocco venne scossa dai brividi, il viso i loro visi in quel momento erano ad centimetro l'uno dall'altro, Eleanor in quel momento si perse in quel mare blu quasi annegandoci dentro, poteva sentire il suo cuore aumentare di battiti, fu in quel momento che anche lui cedette avventandosi sulle labbra della giovane, accadde tutto in così poco tempo.

Un bacio dapprima lento divenne in poco tempo passionale, si staccarono per respirare, Eleanor sorrise sentendo anche Richard fare lo stesso, dopo poco quest'ultimo prese parola –forse adesso è meglio mangiare qualcosa- quasi sussurrò ed Eleanor annuì prendendo il piccolo cestino che si era portata dietro, insieme si adagiarono sull'erba e iniziarono a mangiare il pane con la marmellata che era stato preparato da Eleanor, riacquistando pian piano quell'armonia che si era creata cavalcando

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SPAZIO AUTRICE

hello guys dopo quasi una settimana eccomi con un nuovo capitolo, so che non è il massimo, ma spero vi piaccia. Ho deciso di pubblicare almeno due capitoli a settimana, perdonate eventuali ritardi. detto ciò vi auguro una buona serata <3 

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