Capitolo 1

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''Samantha'' qualcuno mi stava chiamando ma non riuscivo ad aprire gli occhi.
''Samantha!!'' questa voce si fece più alta come un grido... ''Samantha'' alla
terza volta che ho sentito il mio nome sono riuscita ad aprire gli occhi, era
una ragazza, con gli occhi blu, con qualche venatura di verde e
verso la pupilla un po' rossiccio, era bionda, era una ragazza stupenda.
''Samantha, stai bene? che ti hanno fatto?'' mi sono domandata chi era a
preoccuparsi per me. ''Ehm...scusa chi sei?'' gli chiesi gentilmente. ''Vengo
nella tua stessa scuola...ti vedo sempre sola, e mi parlano male di te...
comunque perché sei a terra ?'' mi domanda preoccupandosi molto. ''ehm... non lo so nemmeno io.." ''ora ti porto a casa mia.. così parliamo un po' '' mi disse la ragazza. Io accettai...tanto dove dovevo andare?? così mi aiuta a sollevarmi da terra ''tanto casa mia e dietro l'angolo '' mi disse sorridendo e tenendomi per il braccio. E davvero... era proprio dietro l'angolo. arrivammo a casa sua, era una villa enorme. ''se vuoi puoi rimanere con me a dormire'' mi disse la tipa. io non sapevo se accettare quindi chiamo mia mamma con il mio cellulare con lo schermo rotto.. mi disse di si, quindi accettai volentieri l'invito della tipa. ''scusa se te lo chiedo.. ma come ti chiami...'' la ragazza mi guarda sorridente mentre mi aiutava ad entrare nella sua casa e disse ''Alexia'' ''hai un bel nome'' gli dissi,'' grazie anche il tuo'' mi disse Ale.
Quando simo arrivati nella camera di Alexia, mi fa sdraiare sul letto, ero con il fiatone ed esausta. ''Allora...raccontami di te Sammy... perché c'è l'hanno tanto su con te ?'' mi chiese... io fissai il soffitto...mi veniva da piangere.
Alexia si sdraiò accanto a me ''c'è qualcosa che non va? Tutto ok?''
Io continuai a guardare il soffitto, e man mano diventava sempre più sfocato per le lacrime che si stavano preparando per scendere lungo il viso. ''Ei... di me puoi fidarti. Parlare con qualcuno dei problemi fa bene...lo sai?!'' A quel punto mi scendono le lacrime.. Ale si avvicinò e mi abbracciò 'strofinando' la mano sulla mia schiena, ''no, non è niente ok...'' dissi sprofondando nelle mie lacrime che ormai i avevano soffocato gli occhi e la voce. Alexia si alzò, prese un peluche a forma di orsachiotto e me lo diede, io la guardai, me lo diede in mano per consolarmi un po'.
''cosa ti piace mangiare?'' mi chiese. ''un po' di tutto...'' gli risposi. ''bene ci ordiniamo una pizza?'' io la guardai sorridendo, ''si wurstel e patatine...la mia preferita'' ''wow...è anche la mia preferita'' mi disse sorridendo e io ricambio il sorriso.
Lei si che mi capiva....mi capiva sul serio. Non ho mai sentito una sensazione così.. io che non ho amici, che sto sempre sola, non mangio molto... davvero quella sensazione era davvero unica. Solitamente indosso maglioni e pantaloni larghi...perché sono troppo magra, secondo i miei professori della scuola soffro di depressione... infatti vorrebbero mandarmi da una psicologa.
Ritornando a noi...le pizze finalmente erano arrivate...

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