La vita di Acqua💧

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Acqua si chinò velocemente per far salire le due amiche, e in seguito prese il volo, diretta verso il centro del mare. In vista di uno scoglio abbastanza grande, rallentò, e vi si fermò sopra. C'era un masso sopra lo scoglio, con al centro un buco che aveva la forma di una goccia. Acqua avvicinò il corno alla cavità, e ci inserì un cristallo azzurro che conservava all'interno di esso, e che aveva la stessa forma del buco.
L'oggetto inizio a scintillare e a brillare sempre di più, e, quando fu al massimo dello splendore, nel mare si creò una specie di via.
- Wow..... Come... Come ci riesci?- Chiese Lisa stupita.
Acqua con un sorriso rispose:- È magia... Tutto questo è solo e soltanto pura magia. A proposito, tu non mi hai ancora risposto alla domanda che ti ho posto in precedenza.-
- Ah... Bhe.... -
- Tranquilla, dimmi la verità... Con calma.-
Lisa sospirò, poi disse:- Possiamo parlarne dopo? Quando saremo arrivate a casa tua?-
-Pff... Ok. -
- Scusa Acqua, ma come facciamo a camminare sull'acqua?😨😂- disse Felicia ridendo sotto i baffi per il gioco di parole.
- Ricorda: MAGIA.-
D'un tratto Acqua prese la rincorsa e si diresse verso quella piccola viuzza che il mare aveva formato. L'acqua era pulitissima, trasparente, la sabbia bianca, e non c'era nessuna lattina o bottiglia o cartaccia che fosse affondata dopo essere stata buttata ingiustamente in mare da qualcuno.
Adesso stavano camminando sull'acqua!
- Acqua, posso provare a scendere per sentire la sensazione che si prova?- chiese Lisa.
- Ma certo!- rispose Acqua, supercontenta per l'interesse di Lisa.
-O mio dio! Sembra di camminare su... Su della gelatina!-
D'un tratto tutto venne interrotto da uno strano trillo. Proveniva dalla tasca dei pantaloncini di Lisa.
Acqua allarmata disse:- Che cosa è stato!?!?! -
Lisa infilò la mano nella tasca e tirò fuori il suo cellulare.
-IL TELEFONO!!!!!!!- urlò felicissima.
Acqua guardò Lisa con quel gingillo in mano e borbottò.
Lisa era al settimo cielo.
-Adesso chiamo la mamma!-
Acqua sgranò gli occhi e senza pensarci due volte buttó il telefono in mare.
-Cosa? Perché?! No!!! -Gridó Lisa.
Felicia che era restata un bel po' di tempo in silenzio ad ascoltare, intervenne e disse:- Ehm... Lisa.... Su andiamo.... Sicuramente Acqua non lo ha fatto apposta...!!-
-Come no?!!! Come non lo ha fatto apposta!!!?? Io so benissimo che lei lo ha fatto di proposito, CAPITO???!!! Lei lo ha fatto di proposito!!!!!!- poi si rivolse ad Acqua:-Tu, tu sei una brutta cosa!!! Sei... Un mostro!-
Acqua, spazientita, disse:- Ok basta, tornatene pure a casa, non posso continuare così.-
-No! Dai Lisa!!! Ti prego, non lasciarmi sola come una papera nel fuoco! Te l'ho già ripetuto più volte ma non mi hai ascoltato..... Rispondimi, per favore!-
Silenzio. Non vola una mosca.
-Scusa Acqua.- si scusò Lisa. Lo diceva in modo strano. Era come se stesse per crollare, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Era triste. Non ne poteva più.
- Fa niente, però adesso per piacere proseguiamo, siamo già in ritardo. -fece Acqua.
Proseguirono per due tre km, ma fecero in fretta, data la miracolosa "via nell'acqua" che si spostava di tanto in tanto, facilitando la camminata. Il mare intorno era come un deserto blu, ricoperto di piccole dune (le onde) che si spostavano qua e là.
Uno strano cumulo di sabbia era pazziato proprio davanti alla fine della via. Acqua ci si fermò sopra. Lo stesso fecero lisa e Felicia.
Aspettarono qualche secondo. Poi uno scossone. Qualcosa le aveva chiuse in quella piccola isoletta. "TUM".
Caddero in profondità.
- Ahhhhhh!!!- Felicia si rannicchiò immobilizzata in un angolino dello strano "ascensore marino".
Invece lisa era affascinata. Con il naso incollato al vetro guardava con stupore i bellissimi pesci che aveva intorno. Ma erano diversi. Sembravano magici. E infatti lo erano. Non poteva crederci. Fin da piccola era affascinata dai segreti del mare, e ora, esso gliene aveva rivelato uno. Non riusciva a smettere di fissare gli anemoni, i coralli , e tutti i pesci presenti.
- Che spettacolo- disse Lisa.

Si fermarono non appena l'isoletta tocco il fondale marino. E cosa c'era davanti a loro? Un castello. Un castello sott'acqua. Proprio così. Era bianco, con migliaia di "ghirigori" tracciati con cura sulle pareti. Era circondato da pesci che entravano e uscivano dalle finestre delle torri, e al centro una grande porta di ghiaccio. Anche i tetti delle torri erano di ghiaccio. E anche le finestre. Era molto grande. Sembrava uno di quelli delle favole.
La pellicola che avvolgeva le due amiche e Acqua per proteggerle dal mare non c'era più. Eppure respirava no. E non gli sembrava nemmeno di essere bagnate.
- Posso andare avanti? - chiese Lisa.
- Certo. -
- E.... Questa sarebbe casa tua? -
Acqua non rispose. Non capivano perché. Non c'era niente di male a chiedere se un castello fisse la casa di qualcuno. O almeno dalle loro parti no.
-Quindi?- Continuò Lisa.
- Si, é casa mia. Contenta?-
- Perché fai così?! Cosa ti ho fatto?- disse Lisa.
-Pff. Lascia stare. Entriamo. -
-No! Io non entro finché tu non mi dirai che cosa ti ho fatto.-
- Lo vuoi sapere? Ok. Tu mi odi. In questo mondo i pegaso e gli unicorni non sono mai stati odiati. E se uno di loro é odiato da una persona, morirà molto prima e andrà all'inferno. E se un unicorno o nel mio caso pegaso va all'inferno, un pezzo del nostri mondo cade e si trasforma in lava. E sarà un pezzo grosso. Altri animali fantastici moriranno e la vegetazione.... Non sarà più la stessa gli alberi moriranno. Come ogni essere di quel pezzettino trasformato in lava. E non è finita, se la vegetazione cala, altri animali faranno fatica a mangiare e MORIRANNO. E ben presto tutto il mondo magico morirà. Trasformandosi in lava.
Ecco tutto. -
- Oh santo cielo!! Lisa, non può succedere una cosa così solo per colpa tua!-
- Ma io non la odio. -
- Si che mi odi.-
- E come fai a esserne sicura??-
- Lo so e basta. Gli animali fantastici lo percepiscono.-
Nessuna risposta. Soltanto dopo un minuto Lisa aprì bocca e disse:- ok. Mi dispiace. Ti dico solo che mi devo ancora abituare. E cmq non ti odio. -
Acqua annuì tristemente, e avanzò vero l'ingresso del castello. Quando di furono davanti ad esso, Acqua bisbigliò qualcosa e la porta si aprì. Era come una parola d'ordine.
Dentro non c'era acqua. E ne pesci. Il pavimento era azzurro, e al centro partiva una bellissima immagine di un fiore che si espandeva fino alle pareti, per poi scomparire. Le pareti bianche come quelle esterne, soltanto che qua e là erano appesi degli strani quadri. Non erano proprio quadri. Qualcosa di originale.
Questa era una sala vuota. Quasi vuota. L'unica cosa che c'era per terra era un grande divano bianco, in un angolo della stanza. Dall'altra parte c'erano delle scale di cristallo che portavano al piano di sopra.
- Scusa Acqua, ma a che cosa ti serve un divano? Tu sei un unicorno ehm pegaso, non ne hai bisogno.- chiese Felicia.
- Vedi, qui non ci abito solo io, ci abitano anche i miei padroni. -
Dal piano superiore si sentì una voce acuta ma anche un po' stridula che gridava:- Acqua!!!! Sei tu!?? Le hai trovate!??-
Acqua rispose:- Si signora Kÿndom (si legge kaindom). Sono qui con me.-
Una donna di quasi mezza età scese le scale con delicatezza e raffinatezza.  Aveva un vestito giallo sole con alcuni mandala disegnati qua e là. Le scarpe erano gialle come il vestito, erano dei sandali di cuoio con le stringhe che arrivavano fino a sotto il ginocchio. I capelli metà castani e metà grigiastri (ovviamente mescolati insieme), li portava lunghi e sciolti,  le scendevano lungo le spalle e le arrivavano fino al fondoschiena.
Arrivata al piano terra, camminó verso acqua e le disse,  accarezzandole il morbido muso:- Brava,  ora puoi andare.-
Poi guardò gli ospiti. Sorrideva.
- Benvenute nella mia dimora.-
- Ehm... Bhe, grazie di averci ospitate.- rispose Lisa. Poi fece:- Potresti spiegarci come mai siamo qui?-
-Ah!  Ma certo. Su venite. -
Era una tipa un po' strana. Ma cmq non avevano scelta e così la seguirono su per le scale.
- Uff!  Quanto manca? Queste scale non finiscono più...  Oh, Lisa guarda quella porta! Sembra una di quelle antiche...- disse Felicia.
-É vero!-
- Bene,  vi siete interessate proprio alla porta giusta.  Siamo arrivati.-
- Pff..  Eh noi dobbiamo entrare qui dentro?  Mha... - disse Felicia.
- Dai..  A me non dispiace.-
Il cigolio della porta le interruppe. Entrarono. 
E che cosa c'era?  Un sacco di foto.  Era pieno. E considerato che era una stanza piuttosto grande.....  Bhe più o meno ce ne saranno state 200? 300?
E che cosa rappresentavano?  Ecco la risposta.  Acqua. Tutte quelle foto rappresentavano il Pegaso che le aveva portate fin lì.
Ma non era da sola. C'era un altro animale vicino a lei. O meglio un altro pegaso. O unicorno.
- Lisa-  chiamò la signora Kÿndom.
- Si?-
- É tua.-
- Chi? -
- Acqua.-
- Come.-
- Si è tua.-
- Mia? Come mia. -
- Si, proprio tua.-
- Ma...  Perché?  Io non so nemmeno.... -
- Nemmeno cosa? -
- Bhe nemmeno perche io sia qui, non conosco nessuno a parte Felicia e.... Non so... Mi sembra strano ecco. -
- Tranquilla.  Ora è tua.-
- È MIAAAAA!!!! SIIIIIIIII!!!! CHE BELLO CHE BELLO CHE BELLO!!!!!! VADO SUBITO DA LEI!  POSSO?-
-Ma certo. Vai pure.  Tu Felicia resta con me. Ho qualcosa anche per te. -
- Ok, certo. - rispose, mentre guardava con stupore e gelosia Lisa che scendeva di corsa le scale e poi andava incontro ad Acqua per abbracciarla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 05, 2017 ⏰

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