Capitolo 1- Il passato

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Quel giorno...

Quel giorno non lo dimenticherò mai...

Quella volta è stata l'esperienza che mi ha fatta sentire meglio in tutta la mia vita fino a quel momento, un momento speciale, ma partiamo dall'inizio.

Quella mattina mi svegliai e pensai che fosse una delle solite giornate monotone così mi vestii e scesi le scale. -Sofia muovi quel culo che ti ritrovi sei in ritardo per andare a scuola- gridò mia madre adottiva ancora sotto effetto dell'alcol del giorno prima. Io non dissi niente per evitare una conversazione che sicuramente sarebbe finita male, quindi presi una merendina dalla dispensa, uscii di casa e mi avviai verso la scuola.

In fondo sarei potuta sembrare una brava ragazza, troppo pigra per arrivare in orario a scuola, ma pur sempre una brava ragazza. Facevo le cose che qualunque ragazza di 16 anni, quasi 17enne, faceva: ascoltavo la musica, una delle poche cose che riusciva a farmi rilassare, mi truccavo, anche se non mi piacevo truccata lo facevo lo stesso, mi vestivo abbastanza bene nonostante i problemi con l'alcol di mia madre, anche perché mio padre aveva un lavoro stabile.

Adesso che ci penso non piacevo a me stessa, facevo tutte queste cose per piacere agli altri.

Tralasciando questi particolari arrivai a scuola e mentre correvo per le scale, per tentare di arrivare in classe prima del professore di italiano, un tizio mi urtò facendomi quasi cadere a terra. -deficiente guarda dove vai!- gli gridai e lui con parecchia arroganza si girò, mi chiese scusa e se ne andò in classe, in quel momento avrei voluto corrergli dietro per tirargli uno schiaffo, ma non lo feci per evitare rogne.

La giornata procedette in modo simile agli altri giorni.

Nel momento in cui uscii vidi un gruppetto di 4 ragazzi che mi fassava, mi dava abbastanza fastidio, ma ormai ci ero abituata,nonostante cercassi di passare inosservata facendo le cose normali mi sentivo sempre fuori luogo.

Quando fui vicina a casa sentii il gruppo di ragazzi dietro di me. Mi avevano seguita fino a casa e non me ne ero neanche resa conto. -bella giornata del cazzo- pensai.

Ad un certo punto il ragazzo più grosso mi prese le braccia, me le mise dietro la schiena per tenermi ferma e mi portò in un vicolo buio molto appartato, ovviamente gli altri ragazzi lo seguirono.

Ad un certo punto il ragazzo più grosso mi prese le braccia, me le mise dietro la schiena per tenermi ferma e mi portò in un vicolo buio molto appartato, ovviamente gli altri ragazzi lo seguirono

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_spazio all'autrice_

Salve a tutti ragazzi io mi chiamo Elisa. Voglio specificare che tutte le immagini che vedrete, compresa la copertina di questo libro sono fatte da me (infatti troverete sempre la mia firma in fondo). Se questo libro avrà successo potrei anche pensare di aggiungere vostre fan art!

p.s. Le immagini a fine capitolo ovviamente rappresentano una scena del capitolo stesso

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