Prologue

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Era una meravigliosa notte a Londra. Stranamente non c'era neanche una nuvola che macchiasse lo splendido cielo blu illuminato da una gigantesca luna piena, contornata da stelle.
Sembravano tutti indaffarati quella sera : le macchine correvano, così come gli autobus stracolmi di gente, i taxi non erano mai fermi, e per strada le persone correvano a destra e a sinistra, che fossero su un mezzo o no. Forse qualcuno tornava da lavoro, forse qualcun altro stava andando a trovare la sua famiglia dopo aver finito un esame al college, forse altri stavano cercando aiuto perché avevano bucato una ruota della macchina.
E poi magari c'era qualcuno che guardava le stelle, qualcuno come Wendy : Wendy Monica Angela Darling.
Stava seduta alla finestra, spalancata chissà per quale ragione, a fissare il cielo con un libro sotto braccio. Di tanto in tanto il vento le accarezzava il viso, scompigliandole i capelli lunghi e castani, e costringendola a sistemare qualche ciocca dietro le orecchie.
"Wendy cosa ci fai ancora in piedi? Lo sai che mamma e papà ci vogliono a letto prima di mezzanotte"
Disse John, scuotendo leggermente la testa
"No tranquilla, loro non sono ancora tornati" Aggiunse poi, notando l'espressione quasi impaurita della sorella maggiore.
Wendy annuì, senza bisogno di aggiungere nient'altro : ancora una volta il fratellino l'aveva salvata dalla ramanzina dei genitori :
"Wendy va a dormire presto!"
"Wendy dovrai prendere ripetizioni per riuscire ad avere tutte A"
"Wendy dovrai studiare molto di più per diventare un medico rispettabile"
Wendy, Wendy, Wendy!
Chiuse un attimo gli occhi, in un lungo sospiro, pensando alle parole che i genitori le ripetevano quotidianamente
"Grazie John, buonanotte" emise infine, sorridendo al fratello, che ricambió il sorriso chiudendo la porta.
Wendy diede un'ultima occhiata alla finestra : c'era una stella, una meravigliosa stella luminosa. Sembrava brillare di più delle altre, sembrava anche più grande. Si trovava alla destra di un'altra stella, un po' più piccola, ma altrettanto luminosa.
La ragazza aprì il libro che teneva sotto braccio : altro non era che un piccolo quadernetto rosso, con rilegature dorate. Amava scriverci i suoi pensieri, le sue emozioni e incollarci foto di momenti speciali. Non appena trovò una pagina bianca, impugnó la penna :
"Seconda stella a destra e dritto fino al mattino". Tenne gli occhi puntati su quei due diamanti del cielo, mentre tentava di disegnarle sul suo quaderno, proprio accanto a quella frase. Quella frase così insignificante, così strana.. Eppure le piaceva, aveva qualcosa di particolare, fuori dal comune.
"Seconda stella a destra" ripeté tra sé e sé mentre riponeva il quaderno nel cassetto del mobile alla destra del letto, per poi lasciarsi cadere su quest'ultimo. Sperando di addormentarsi il più in fretta possibile, sperando di sognare qualcosa che l'avrebbe fatta risvegliare con il sorriso.

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