In trappola

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"Con permesso, noi andiamo."

Dissi sorridendo ad entrambi prima di uscire dalla mensa.
Una volta fuori dalla mensa, la mia intenzione, era quella di farmi una bella doccia e poi infilarmi sotto alle coperte a leggere un bel libro.
Ma a quanto pare, qualcuno aveva deciso che non doveva essere così.
Appena all'inizio delle scale, non appena ebbi salutato tutte le ragazze, una mano si strinse attorno al mio polso.
Non appena mi girai, scrutai il suo viso divertita.

"Vuoi fare la fine del tuo amichetto, Collen?"

《"Oh, no, sono semplicemente molto attratto da te, è forse peccato?"》

《"Il problema è che tu, non piaci a me, capito?"》

Dopo un sorriso "dolcissimo", strattonai il braccio liberandomi dalla presa che la sua mano esercitava sul mio polso.

《"Ho capito solo che molto presto ti avrò."》

《"Non vedo l'ora, guarda."》

Risposi con ironia dal momento che, probabilmente, nemmeno si rendeva.conto di tutte le cagate che stava dicendo.
Gli veniva naturale.
Il cosiddetto dono.

Lui non disse nulla, si limitò semplicemente a sussurare qualcosa di simile ad un "vedremo".
Mi girai guardandolo e non sapendo se fosse più grande il desiderio di spaccargli la faccia o cercare di comprenderlo.
Si portò le mani in tasca, salendo le scale fino quasi a raggiungermi.

《"Frena."》

Sussurrò fermandosi su un gradino di differenza con me.
Poi la sua mano si alzò sfiorandomi il fianco con delicatezza e la cosa mi irritò, e non poco.
Abbassai lo sguardo, dal momento che mi trovavo un gradino più sopra, ed incastrai il mio sguardo nel suo.

《"Collen, cosa non ti è chiaro nella frase: "Non toccarmi"?》

Dissi a denti stretti trattenendomi dal tirargli un pugno sui denti anche se non sapevo ancora per quanto avrei potuto trattenermi.

《"Tu cerca di restare ad ascoltare, e forse capiró."》

Disse aostenendo il mio sguardo mentre un sorrisettonsi faceva spazio sul suo viso. 
Per la seconda volta in dieci minuti, alzai lo sguardo al cielo.
Aveva un talento naturale quel ragazzo.
Poi puntai l'indice proprio alle sue spalle.

《"Vorrei proprio, ma ti conviene?"》

Dissi ironicamente ed in modo teatrale, guadagnandomi il suo sguardo confuso.
Poi si girò portando gli occhi sulla figura esile di Adelaide alle sue spalle.
Sentii uno sbuffo mentre mi dava le spalle, ma probabilmente fu solo frutto della mia immaginazione.
Ne approfittai per raggiungere Sarah alla fine del corridoio.
Le sorrisi non appena sentii le sue mani scompigliarmi appena i capelli.
Non riuscivo nemmeno a credere a quello che avevo appena fatto e detto.
Era da quando frequentavo le scuole medie che non mi divertivo così.

Stavo leggendo il nuovo libro che mia madre mi aveva regalato durante le feste ed erano già passate più o meno due ore.
Sentivo gli occhi bruciare e lacrimarmi appena, dovevo decidermi a compare una piccola luce da appendere alla spalliera del letto per poter leggere in tranquillità la sera.
Ma nonostante questo, il sonno sembrava non avesse intenzione di passare da me quella notte.
Decisi di uscire a fare un giro, più o meno fino ai giardini, per respirare dell'aria diversa.
Ma non appena misi piedi sul prato, di nuovo la voce di quel maniaco fissato.

《"Giusto te cercavo!"》

Sentii la sua voce tentare di gridare, seppur la tenesse sempre bassa.
Roteai gli occhi, come mio solito quando mi trovavo in presenza di Collen.

Hating him, with love. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora