Mum and son.
Dita sulle copertine. Pagine sfogliate. Sospiri.
Jo ha una fitta nostalgia delle sere passate a pensare a come mettere nei guai le sue creazioni,i suoi bambini.
Chiude gli occhi e trae un altro sospiro.
«Ancora che ci pensi?»
Apre gli occhi e si trova davanti un ragazzo sui diciassette anni,corti capelli neri e spettinati,occhi verde acceso,proprio come i suoi,e un paio di occhiali che gli ricadono sul naso.
Si fa una piccola risata malinconica e gli risponde «Eh sì,Harry,ci penso ancora.»
Lui sorride e si siede sulla poltrona accanto a lei.
«Sai,questa stanza mi ricorda tanto la Sala Comune di Griffyndor.»
Jo gli sorride e fa spallucce.
«Non l'ho fatto apposta. È stato istintivo decorarla in questo modo.»
Adesso è lui a sospirare.
«Jo..»
«Lo so,lo so. È tutto finito.»
Harry la guarda con apprensione.
«Vorresti andare avanti a scrivere di noi per tutta la vita?»
La donna gli rivolge uno sguardo,come a dire "potrei farlo,lo sai". Lui sorride.
«Allora fallo. Vai avanti. Scrivi. Dei tuoi nipotini,magari.» le fa l'occhiolino,facendola ridacchiare.
«Albus e James sarebbero dei perfetti Auror,e magari Lily diverrebbe una tra le migliori Guaritrici di tutto il mondo magico.»
Lei ci pensa e lui,di nuovo,le rivolge un bellissimo sorriso. Poi le fa segno di avvicinarsi e sussurra «Oppure..sai,tanti pensano che fra me e Draco ci sia una specie di storia..potresti scrivere qualcosa del genere.»
Entrambi si mettono a ridere,poi lui si alza sospirando.
«Davvero,però. Non voglio che riduci la tua vita a un turbinio di rimorsi e sogni impossibili.»
Va verso la porta,la apre e prima di scomparire dietro di essa,saluta Jo con un occhiolino.
«Ciao,mamma.»