**Anno 1981.**
Sono Abigail Jake, sedici anni, irlandese. Sì, quel paese dove si sviluppano moltissime leggende, pieno di verde e paesaggi mozzafiato, ma soprattuto dove stanno andando alla grande un gruppo fantastico, gli U2...
Sono un gruppo magnifico, li adoro dal primo all'ultimo, e non vedo l'ora che vengano nella mia città!
... sì, avete capito bene! In occasione del loro nuovo album, October, gli U2 vengono nella mia città a cantare! Sono troppo emozionata...
È pomeriggio, circa le quattro.
Mi tolgo le cuffiette dalla testa e mi affaccio alla finestra.
Pioggia. Quanto la odio.
Ma, all'improvviso, lì fuori vedo un cagnolino tutto bagnato che abbaia in mezzo alla strada.
-VOX!- grido, fiondandomi giù a riprendere il mio bellissimo cane intrappolato fuori, che QUALCUNO ha lasciato fuori.
Qualcuno come mia sorella.
Apro la porta e corro in mezzo alla strada, prendo Vox, faccio dietrofront e...
Swiss!!
Scivolo sull'asfalto, cadendo per terra. Una macchina frena di colpo, il cane prende ad abbaiare. Sento una portiera che si apre, un: -ma che cav...?-, dopo muovo la testa e mi alzo, riprendendo in braccio Vox.
Lo lascio cadere ancora.
Davanti a me c'è Adam.
Adam Clayton.
Il bassista degli U2.
Adam mi guarda con un sopracciglio alzato, con i riccioli biondi che iniziano a grondare pioggia. Dopo tre secondi dice: -Serve aiuto? Meno male che ho frenato... stai bene?
Io articolo con molta difficoltà: -Ehm... tu... tu... sei... Ad...
Lui annuisce: -Adam Clayton. Sono Adam Clayton. Il... il bassista degli U2... ti sei fatta male? Non ti ho presa?
Io scuoto la testa, muta, con gli occhi a piattino.
-Occhei...- dice il bassista. -Mi fa piacere che tu non ti sia fatta male... Quindi piacere di averti conosciuta...- fa per entrare in macchina.
Io grido: -Aspetta!-, subito dopo mi premo una mano sulla bocca.
Lui mi guarda, interrogativo.
-Posso dirti... puoi dire a tutti... che io... ci sarò, al vostro concerto?- prendo coraggio. -Io vi adoro!
Adam sorride e dice: -Vuoi venire a conoscere gli altri?
Faccio un gridolino di gioia, prendo in braccio Vox e mi infilo in macchina. Mia mamma la avviserò con una cabina telefonica.
Mi allaccio la cintura.
Clayton mi sorride e dice: -Tieniti forte.
La macchina dà un rombo e scatta in avanti, schiacciandomi come una sardina contro il sedile. Adam ride, forse è impazzito, o più probabilmente, ha bevuto. Svolta in una stradella tutta buche e, mentre il mio cervello si agita nel cranio, lui lascia il volante e inizia a suonare un basso immaginario, facendo rumore con la bocca.
Io grido: -SEI PAZZO?
Mi getto sul volante, ma Adam mi blocca gentilmente, dicendo: -Stai tranquilla. Non sto facendo il cretino per impressionarti.
E rallenta un po'.
Io grido: -Allora COSA STAI FACENDO?
-Il cretino per impressionarti.
-Portami a casa!- grido, lanciandogli addosso Vox.
Lui frena di colpo.
Adam si ferma di scatto e dice: -Scusa... scusami. Ma sai com'è... stai diventando una star, e ancora non sai come comportarti... è strano, il giorno prima non sei nessuno e il giorno dopo vedi una persona che ti chiede l'autografo sotto casa...- si passa una mano sul viso. -Dai, ha anche smesso di piovere. Ti porto a conoscere gli altri.
Guidando anche troppo cautamente, usciamo dalla stradina, andando verso l'hotel più prestigioso della mia piccola città.
Clayton frena e dice: -Sei pronta?
Io annuisco e deglutisco.
Io, Adam e Vox usciamo dalla macchina e andiamo in hotel, in una stanza al terzo piano.
Lì ci sono gli U2.
Larry Mullen jr., il battista, batte nervosamente, quasi meccanicamente, una mano su un mobile, parlando con Dave Evans, ovvero The Edge, il chitarrista, del nuovo album appena uscito.
Invece Paul Hewson, ovvero Bono Vox, il cantante di questo splendido gruppo, è seduto su un divano, le gambe accavallate, i capelli scompigliati.
Appena sente i passi miei e di Adam dice: -Era ora che arrivassi, Clayt...?
Punta i suoi occhi azzurrissimi su di me.
-E lei chi è?- dice.
Io sono imbarazzatissima: -Io... sono... mi chiamo... sarei...
Larry mi sorride. Svengo. Muoio. Ha un sorriso bellissimo... Il batterista dice, continuando a guardarmi: -Paul, ti prego, così la metti in soggezione!
Il cantante abbassa gli occhi: -Vero, hai ragione...
Adam viene in mio aiuto, raccontando la mia scivolata.
Edge mi guarda e sorride, dicendo: -Che combinazione... e quindi tu sei...?
Io faccio, come una macchinetta: -Abigail Jake, sedici anni, residente qui e pazza di voi!
Arrossisco. Vox, il cane, in braccio a me, mugola. Anche Adam e Edge arrossiscono di piacere. Bono Vox mi guarda male. Larry scoppia a ridere: -Beh, grazie. Sei veramente... mah... gentile?
Bono grugnisce qualcosa sul suo letto, si alza e si chiude in una camera vicina, la 350...
Edge dice: -Lo devi scusare, è così da quando siamo arrivati...
Io dico: -No... non è successo niente... ora, se volete scusarmi... devo andare a casa...
-Ti accompagno?- chiede Adam.
-NO! ... no, grazie, vado a piedi.
Dopo, fuori, mi pento di questa decisione.
Siamo dall'altra parte della città.
Ed ha ricominciato a piovere.
STAI LEGGENDO
Se il mio cane si chiama Vox
FanfictionStoria che si svolege nel 1981, penso scorrevole, divertente, avventurosa, misteriosa e tutto sommato carina. Se ti è piaciuta commenta, mi farebbe molto piacere :) || angelicatellaroli99