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E' mattina, sono le 7:00,  piove e ho il volo di ritorno per l'Italia tra due ore. Mi metto seduta sul letto e guardo il braccio ingessato. Maledico prima il gesso, poi Enea. Non riesco neanche a pensare che il prossimo anno saremo a cena tutti i sabati insieme. Vado in cucina e mi metto a sistemare tutti gli oggetti che ho lanciato la ieri sera finche non trovo un sacchetto con un cornetto dentro. Un'altra volta. Sul sacchetto però c'era una scritta:

"So che non lo ammetterai mai, ma è cosi. Mi dispiace davvero per il tuo braccio, ma sono le gare ed una come te dovrebbe saperlo. Forse io e te non siamo mai andati d'accordo perché siamo uguali, completamente. Ti aspetto in aeroporto!
P.S: ODIO QUELLI CHE FANNO SEMPRE TARDI!
Enea."

Era Enea. Che vuol dire che non lo ammetterei mai? Non so. Decido di non pensarci e metto la musica e preparo la valigia.

Dopo mezz'oretta lascio il circuito e vado in aeroporto. Il gate è già aperto e senza dare importanza a ciò che mi ha detto Enea, salgo sull'aereo e vado a sedermi vicino al finestrino. Dopo neanche mezzo minuto che mi siedo, chi arriva a sedersi vicino a me? ENEA.

E- "Ti avevo detto che saremmo partiti insieme" Dice
IO- "Ad essere sincera voglio solo sapere perché di punto in bianco hai deciso di voler metterti ad andare d'accordo con me!" Dico tranquilla.
E- "Sinceramente perché mi mette troppa pressione il fatto che siamo sempre attaccati e che a tutte le gare siamo sempre io e te che ci giochiamo la vittoria. Mi mette troppa pressione la nostra rivalità in pista e fuori"
IO- "Ma è tutta la vita che ci tiriamo carenate e non ci facciamo passare a vicenda. Perché solo adesso vuoi cercare di andare d'accordo?"
E- "Perché ora che ci giochiamo il mondiale io e te rischiamo di farci male e perderlo entrambi"
IO- "Comunque può essere una cosa fattibile, però in pista non faccio sconti a nessuno, sappilo" Gli dico ridendo e girandomi dall'altra parte. 

Metto le cuffie nelle orecchie e rimango così per un bel po'. Poi mi giro dalla parte di Enea, che si è addormentato con la testa appoggiata alla mia spalla. Prendo il telefono e gli faccio una foto che pubblico sulle InstagramStories con scritto:

"Comoda la mia spalla?;-)@eneabastianini"

Subito dopo si sveglia e mi guarda con una faccia strana, tipo mezza addormentata e mezza sorridente. Non l'ho mai visto così ed è davvero inquietante, però è carino.

E- "Che hai fatto col telefono?"
IO- "Niente, stavo scrivendo ad Anna"
E- "Non sono nato ieri, che hai fatto?"
IO- "Guarda Instagram!" Gli dico ridendo.

Lui guarda la mia storia e si mette a ridere. Non mi aspettavo una reazione così, credevo che mi avesse detto di toglierla e che si sarebbe incazzato.

E- "Vedo che stiamo facendo progressi..."
IO- "Non provocarmi, dovresti saperlo che divento cattiva..." Lo avviso.
E- "Mai quanto me, non è che mi chiamano "Bestia" per niente!"
IO- "Potrebbe anche essere"

"TUTTI I PASSEGGERI SONO PREGTI DI ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA, STIAMO PER ATTERRARE"

Allacciamo ste benedette cinture e neanche 5 minuti  dopo siamo a terra. Prendiamo le valigie e andiamo verso l'uscita.

E- "Ce l'hai il passaggio?" Mi chiede.
IO- "No ma penso che prenderò un taxi"
E- "Non se ne parla! Costa tantissimo. Te lo do io un passaggio" Si offre.
IO- "Ma non devi se non vuoi!"
E- "Ma voglio, è questo il punto!"
IO- "Grazie"

Andiamo verso la sua macchina, carichiamo le valigie e gli zaini e partiamo.

Dopo quasi un'ora e mezza arriviamo.

Appena entrai dalla porta di casa inizia a squillarmi il telefono: è Anna.

*Inizio chiamata*
A- Eii pilotinaa! Come stai?
- Annaa! Tralasciando il braccio rotto sto bene. Te come stai? E' Tanto che non ci sentiamo!
A- Ahahah bene! Ti volevo dire che sto scendendo con Chiara!
- COSA!? Cioè tu stai venendo qui e me lo dici cosìì?
A- Sii, siamo a Bologna, tra un'oretta arriviamo!
- Bene, ti aspetto!
A- Ciaoo!
*Fine chiamata*

TOGETHER|Enea BastianiniWhere stories live. Discover now