1. Incontri casuali.

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Mi sveglio di soprassalto, il buio mi circonda, guardo il mio Iphone sul comodino 03:22, merda sono ancora le 3 ed io sono già sveglia, iniziamo bene.

Decido di alzarmi dal letto e di andare in cucina a prendere un bicchiere di estathe freddo, mentre sorseggio il mio amato tè osservo dai vetri della finestra le macchine sfrecciare da lontano, questa città mi ricorda tanto la mia amata Roma, decido di tornare in camera prima che la malinconia mi assalga e per fortuna sento Orfeo tornare a farmi visita così decido di rimettermi a letto.

Sento la sveglia suonare una prima volta, una seconda volta, una terza volta, se suonerà una quarta volta e non mi alzerò già so come finirà.

Mi alzo dal letto, di nuovo nel giro di poche ore, sono le 07:45 devo muovermi se voglio arrivare in tempo a lezione, faccio una doccia veloce il tempo di 2 canzoni; infilo i miei amati jeans stretti con le mie converse bianche e penso che forse è arrivato il momento di regalarmi un nuovo paio, azzurro questa volta, in fondo è solo il 17º paio questo; arrivo correndo in cucina mentre cerco di infilare la mia t-shirt dei Rolling Stones, prendo al volo una barretta di cereali e la borsa, rigorosamente nera, dove ho tutto il necessario per la lezione ed esco in fretta dal mio appartamento al 4º piano, non ho tempo neanche per mettere un filo di matita ed un po' di mascara, la prossima volta imparerò ad alzarmi al suono della prima sveglia.

<ben ti sta Claire> ecco che arriva lei, la me interiore, non stava ancora dormendo?

L'ascensore è occupato non ho tempo da perdere così metto da parte la mia pigrizia e decido di prendere le scale.

Arrivata nel seminterrato ho come un "illuminazione", merda ho dimenticato il cellulare sul tavolo in cucina; sono già in ritardo e alla ricerca della mia macchina, non posso tornare su, <non ce la faresti ti fermeresti al 2º piano con l'affanno, lo sappiamo entrambe pigrona> eccola lei sempre pronta ad inveire, lo so che sono pigra taci tu.

Raggiungo la mia amata 500  con un dibattito interiore, continuo a chiedermi se sia un bene lasciare il cellulare a casa, ma ormai è tardi la decisone è presa non posso tornare a prenderlo; salgo in macchina ed in fretta e in furia prima che mi decida davvero a tornare a casa a recuperare il telefono esco dal seminterrato.

Mentre guido tranquilla faccio partire la mia playlist preferita, questa invade immediatamente l'intero abitacolo, inizio a canticchiare consapevole di avere una voce sgraziata, tanto ci sono solo io e la mia stronza interiore che per fortuna non mi ha ancora offesa.

Arrivo in facoltà ho solo 2 minuti di ritardo, <nuovo record Claire, dai che stai migliorando>.

Entro correndo, noto che buona parte dell'aula è già piena così decido di posizionarmi in ultima fila pronta ad assistere all'ennesima lezione che non comprenderò, maledizione alla matematica, mi viene in mente una canzone di Venditti che recitava: "la matematica non sarà mai il mio mestiere..." non sei il solo Venditti, mi chiedo perché in qualsiasi corso te la debba ritrovare sempre davanti.

Presto attenzione a buna parte dei primi 30 minuti di lezione dopo di che inizio a giocare con la mia matita e senza neanche accorgermene questa mi vola dalle mani finendo sul braccio del ragazzo che si trovata davanti a me; <brava Claire bella figura di merda> eccola sempre pronta a rimproverarmi; il ragazzo si gira verso di me e mi restituisce gentilmente la mia matita, lo ringrazio di vero cuore, tra l'imbarazzo per la figuraccia e la speranza di non infastidire gli altri ragazzi che stanno seguendo la lezione.

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