Capitolo 2

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Donghyuck era a scuola, era solo in classe e aspettava solo una cosa, il pianoforte. Guardò l'ora sul telefono e si morse il labbro e puntuale come un'orologio svizzero il pianista iniziò a suonare di nuovo la stessa melodia e Haechan chiuse gli occhi appoggiando la testa sulle sue braccia al banco, Donghyuck davvero non sapeva come descrivere quella canzone, era così dolce e al tempo stesso malinconica, era triste ma in modo piacevole, nostalgica, rilassante e piena di sentimento, ma all'improvviso si fermò e Donghyuck aprì gli occhi, perchè aveva smesso?

Haechan era davanti alla porta dell'aula di musica, la sua curiosità aveva preso il sporavvento, come al solito, da dentro si sentiva la voce di Taeyong "Mark che ti succede?" "Non lo so Hyung." rispose il biondo, allora era così che si chiamava, Mark "Non ci metti sentimento, non sei concentrato, quando suoni sei freddo come se ti dasse fastidio qualcosa." continuò Taeyong, Haechan poteva dire che sembrava preoccupato dal tono di voce, secondo lui il modo in cui Mark suonava andava bene "Mi dispiace Hyung, non riesco a fare questo pezzo." "Mark, è il terzo che cambiamo, non ti va bene niente, il saggio è tra una settimana dopo la mostra di arte e fotografia." continuò Taeyong "Non lo volevo fare io il saggio, tu e papà mi avete costretto, ve l'ho detto che non riesco più a suonare e comporre come prima, e poi sarà imbarazzante quando sentiranno che suono un pezzo già esistente invece di uno mio." rispose Mark, Donghyuck era dispiaciuto, sembrava così opresso e obbligato a suonare quando in verità avrebbe dovuto farlo perchè voleva e amava farlo  "Mark, ascolta, hai 19 anni e hai un grande talento, questo è solo un blocco e una fase, tu ami il pianoforte, sono il tuo insegnante da anni e non è la prima volta che hai momenti così." "Questa volta è più grave Hyung, lo sai, è da mesi che non riesco a comporre niente, suono sempre le stesse lagne e mi dà sui nervi, è sola una perdita di tempo." rispose Mark "E cosa vorresti fare, smettere di suonare? Smettere con il piano?" chiese Taeyong, non si udì risposta da parte di Mark e Haechan sospirò piano, a parere suo non poteva smettere di suonare, era troppo bravo, e ora che ci pensava aveva già sentito parlare di lui.

Mark Lee era al quarto anno ed era uno dei prodigi musicali dell'accademia, Haechan aveva sentito dire che aveva iniziato a comporre i suoi pezzi a solo 11 anni e che aveva suonato per persone importanti, aveva mille offerte di borse di studio da praticamente tutta l'Asia e America compresa, Donghyuck aveva sempre voluto vederlo e conoscerlo ma non avrebbe mai pensato fosse lui e non pensava nemmeno che fosse così bello. "Ti va di riprovare?" chiese Taeyong "Tanto è inutile." rispose Mark, cadde di nuovo il silenzio tra loro e proprio in quel momento Haechan starnutì, si tappò subito la bocca spalancando gli occhi, se ne andò subito, se lo avessero beccato a origliare sarebbe stato davvero imbarazzante.


Haechan sospirò piano mentre scarabocchiava sul quaderno, quel giorno non gli andava di stare attento o scrivere come faceva di solito, pensava a Mark e gli dispiaceva il fatto che non avesse più voglia di suonare, era davvero bravo e se avesse smesso sicuramente se ne sarebbe pentito, avrebbe tanto voluto fare qualcosa, ma che poteva fare lui? Assolutamente niente, quando poi in mensa lo vide prendere il solito sandwich gli fece male il cuore, ora sapeva che non mangiava un pasto decente per colpa del piano, molto probabilmente continuava a stressarsi provando e riprovando lo stesso pezzo fino alla nausea, Donghyuck lo capiva, anche gli artisti avevano i loro blocchi, anche lui aveva un periodo dove pensava di lasciare l'arte e smettere di disegnare perchè ogni volta che si piazzava davanti alla tela o ad un foglio, non faceva altro che vedere bianco, niente forme e niente colori.


Erano le quattro del pomeriggio e Mark era seriamente stufo di suonare, sentiva le dita morte e la testa gli scoppiava, era stanco, esausto, arrabbiato, deluso e affamato, era da quando aveva iniziato ad esercistarsi per il saggio che non mangiava decentemente, e c'era da tenere conto che aveva cambiato il suo pezzo da suonare ben tre volte quindi era ancora più stressante, Taeyong se ne era già andato ma Mark era ancora lì nella speranza di riuscire a suonare decentemente. Il problema non era se sapesse lo spartito o meno, lo sapeva a memoria, il problema era come lo suonava, quella era una canzone nostalgica e triste, doveva metterci impegno, doveva far emozionare le persone che lo ascoltavano, doveva trasmettere tristezza, doveva dare le sensazioni giuste, ma non ci riusciva, non riusciva a suonare a tempo e non dava il giusto tocco e non riusciva a fare questo da mesi, gli faceva davvero pensare e riflettere sulla sua passione, doveva continuare a suonare? Lui voleva, ma davvero non riusciva a farlo, quando suonava non si sentiva più libero, non si sentiva bene con se stesso e non sentiva la musica, non sentiva più il pianoforte suo come una volta "Cosa faccio?" si chiese mettendosi le mani tra i capelli, improvvisamente la porta della stanza si aprì e lui si voltò di scatto spaventato.

Art. || MarkHyuckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora