Il destino degli Dei

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Senza esitazioni, gli antichi nordici narravano delle profezie di una volva, una veggente che, ispirata da un'entità suprema, aveva annunziato la fine dei tempi e narrato i tragici avvenimenti che avrebbero sconvolto il cosmo intero, accomunando dèi e uomini nel medesimo destino. Innanzitutto, ella disse, un tremendo stravolgimento climatico avrebbe sconvolto i ritmi naturali dell'alternarsi delle stagioni: ci sarebbe stato un lungo inverno, chiamato Fimbulvetr, grande inverno, che sarebbe durato tre anni di seguito, senza alcuna mitigazione. Piogge torrenziali, venti taglienti, grandinate eccezionali, avrebbero tormentato il globo terrestre, ricoprendolo di una densa ed impenetrabile coltre di gelo.

Ma, prima ancora, il mondo sarebbe stato dilaniato da innumeri guerre, formentate da spiriti bellicosi venuti non si sa da dove. E l'immane spargimento di sangue non avrebbe risparmiato i fratelli che, caduti i sacri vincoli familiari, si sarebbero affrontati in scontri cruenti, spinti dalle invidie e dall'avidità. Sarebbero state violate anche tutte le regole della convivenza sociale e turpi misfatti sarebbero stati compiuti in quel clima d'anarchia morale: i padri avrebbero sedotto le figlie; la prostituzione sarebbe fiorita e dilagata; l'adulterio non avrebbe conosciuto limiti.

L'abiezione e la depravazione, insomma, sarebbero stati gli unici ideali del genere umano. I segni dell'imminente crollo si sarebbero moltiplicati, arrecando avventure immani. Così il lupo Skoll, che dall'inizio dei tempi insegue l'astro solare' avrebbe inghiottito il carro del sole e, subito dopo, la terra sarebbe stata avvolta nelle tenebre. Nello stesso istante Hati, il lupo impegnato nella rincorsa della luna, avrebbe fatto sparire tra le sue possenti fauci l'astro notturno. Contemporaneamente tutte le stelle sarebbero cadute daI firmamento, spogliandolo dei punti di riferimento necessari per indicare la rotta ai naviganti costretti così a vagare nell'immensità degli oceani, prigionieri dell'oscurità.

La völva continuava: la terra sarebbe stata scossa da terribili terremoti, si sarebbero aperte delle voragini spaventose, che avrebbero inghiottito foreste millenarie e montagne intere. Allora tutte le catene si sarebbero spezzate: il lupo Fenrir sarebbe stato libero di vagare per il mondo, seminando morte e distruzione. Anche il serpente del mondo, confinato nelle profondità oceaniche, sarebbe riemerso dal suo esilio e, dimenandosi furiosamente, avrebbe provocato tremendi meremoti, inondando valli intere, sommergendo città e affogando migliaia di uomini inermi. Tutte le navi avrebbero rotto gli ormeggi: Naglfar, il vascello costruito con le unghie dei morti, avrebbe lasciato il suo porto infernale per trasportare le forze dei male. Il gigante Hrymr, signore dei malefici colossi del gelo, avrebbe retto il timone mentre Fenrir avanzava con le fauci spalancate: la mandibola superiore toccava il cielo, quella inferiore poggiava sulla terra; dalle nari e dagli occhi lanciava vere e proprie montagne di fuoco. Il serpe del mondo avrebbe strisciato al fianco di Fenrir, soffiando incessantemente il suo veleno tutt'intorno, tanto che una nebulosa avrebbe avvolto la terra intera.

I mostruosi figli di Loki sarebbero stati affiancati dai sinistri abitanti di Muspellheim, guidati da Sutr, il nero, che brandiva una spada sfolgorante, incurante delle lingue di fuoco che lambivano la sua cavalcatura. Le schiere malvage sarebbero passate su Bifrost, il ponte che conduceva alla cittadella divina, ma la temula via sarebbe crollata sotto il loro infamante peso. Allora, preparandosi allo scontro finale, i signori del terrore avrebbero raggiunto la piana di Vigridhr: qui avrebbero trovato, loro alleati naturali, Loki, sfuggito alla sua prigionia, e tutti gli adulteri, gli assassini, gli spergiuri, insomma, tutta la feccia dell'umanità esiliata negli oscuri recessi di Hel. Senza sosta, dando fondo alle sue energie, Heimdall, il custode di Bifróst, avrebbe soffiato nel suo corno, chiamando a raccolta gli dèi.

leggende e mitologia Vol. 1 //Mitologia Norrena// Completa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora