•2 Capitolo•

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Siamo sedute nella tribuna dello stadio da almeno un ora, e per tutto questo lasso di tempo Giulia non faceva altro che lamentarsi della numerosa quantità di zanzare presenti negli spalti; doveva pur aspettarselo... lo stadio è situato vicino al parco naturale e le zanzare non mancano di certo.
"Mi prude tutto, cazzo! Com'è possibile che esserini così piccoli mi facciano incazzare così tanto?" riflette, muovendo l'aria con la mano per tentare di scacciarli via.
"Dai Giuli, sopporta, fra non molto inizierà il concerto, goditi il momento apposto di lamentarti" cerco di consolarla, ma dalla sua espressione denoto che le mie parole hanno avuto l'effetto contrario.
"Io non sopporto proprio un cazzo, il concerto inizia fra un'ora e mezza, il che non credo si possa definire "poco" il tempo che dovremo attendere..."
La vedo riflettere sul dire o no ciò che sta pensando, poi pronuncia
"Forse noi potremo... no, no, è impossibile" si contraddice rassegnata
"Che cosa? Ora sono curiosa, non puoi tenermi sulle spine"
"No, lascia stare, è un'idea troppo folle, e conoscendoti non accetteresti mai" mi fa infuriare quando si comporta così, ok che sono molto prudente nella maggior parte delle mie azioni, ma qualche pazzia nella vita l'ho fatta anch'io, mi sottovaluta.
"Non fare la stronza, ora me lo dici, e per la cronaca tutti siamo un po' folli dentro" le spunta un sorriso in pieno volto ed aggiunge
"Ti stavo per proporre di andare nel Backstage e tentare la fortuna, ma so cosa risponderai tranquilla"
Cazzo, l'ha fatto di nuovo, allor che non ci pensò un attimo e le rispondo
"Si facciamolo, andiamo" vedo il suo mento toccare terra dallo stupore, non se l'aspettava, le sta bene... non bisogna mai sottovalutarmi;
sorrido a questo mio pensiero, anche se so che me ne pentirò oramai non posso più tirarmi indietro, quello che è fatto è fatto.
Mi fa un sorriso ed annuisce successivamente.
Non ci pensò un attimo, anche se dovrei, e mi alzo dal sedile, non sono più in possesso delle mie gambe, ormai camminano da sole.
Cercando di non inciampare sulla gente, scendiamo dagli spalti e, superando i bagni pubblici, ci ritroviamo all'esterno.
L'aria fresca, quasi pungente, accarezza la mia pelle liscia, lasciata scoperta dal corto vestito che indosso, e l'odore di erba appena tagliata invade le mie narici provocandomi sensazioni legate al passato, mi rattristo nel rammentare.
*Laura, non è il momento ne il luogo adatto per guardare il passato * penso, rimproverandomi mentalmente.
Per riuscire a trovare il Backstage, Giulia ha avuto la brillantissima idea di seguire i lampioni, dice che ci guideranno come la stella polare guidava i marinai, con sicurezza.
"Giulia, sono stanca, camminiamo invano da un bel po', non credi sarà meglio tornare indietro?" le domando
"Scherzi spero, non demordere, siamo vicine, fidati!"
Cammino senza guardare e per questa mia incoscienza vado a finirle addosso
"Oddio scusami..." le dico tentando di farmi perdonare, ma lei non mi guarda, è concentrata su un punto fisso alla nostra destra
"Guarda..." dice indicandomi un Bodyguard situato davanti una porta massiccia
"Secondo te potrebbe essere ciò che stiamo cercando?" mi chiede con occhi pieni di stupore davanti a ciò che crede essere il Backstage
"Penso di si, spero di si..."
Ad un certo punto, notiamo il possente uomo in nero scomparire dietro la porta
"Che fortuna!" esclama Giulia "Entriamo..."
"Come? Adesso?" le chiedo
" No, domani" mi guarda come per dire "ma sei scema" poi continua
"Si adesso, idiota"
La seguo senza dire una parola,
Attraversiamo e ci avviciniamo alla porta, Giulia appoggia la mano sulla maniglia e lentamente la abbassa...
Per nostra fortuna è aperta.
"Oddio..." sussurro tra un respiro e l'altro.
La mia amica apre la porta e furtivamente ci intrufoliamo dentro.
La stanza è di un azzurro accesso, simile al colore del ciel sereno.
Davanti a noi si erge un tavolo in legno antico imbandito di pietanze, dal Sushi ai Taco, uno spettacolo per gli occhi; la stanza è molto luminosa, ma spoglia di mobili, l'unica cosa confortevole alla vista è un piccolo divano in pelle marrone situato vicino ad una finestra nella parete di destra.
Smetto di pensare nel momento in cui una voce entra nel mio raggio d'ascolto.
"Jack, sei qui? Hai sistemato le casse?" questa voce non mi è nuova...
Dall'angolo vedo spuntare una figura maschile con due occhi azzurri, così azzurri da riuscire a perdermici dentro
"Oh, e voi chi siete?"
Cazzo, cazzo, cazzo... non ci credo, Martin Garrix è davanti a noi e ci sta fissando, è troppo bello, non può essere reale.
Cerco di far uscire qualche suono che si avvicini il più possibile a quello emesso dalle parole, ma prima che riuscissi nell'intento la sua Guardia del corpo racchiude i miei polsi con le sue enormi mani e tenta di spingermi nella direzione della porta d'uscita; sento dietro di me dei movimenti, cerco di girarmi e noto un uomo, simile a quello eretto davanti a me, che sta facendo la stessa cosa con la mia migliore amica
"Lasciami stronzo!" urla Giulia dimenandosi
Non faccio in tempo a liberarmi che inciampo sui miei tacchi e cado all'indietro, tento di ascoltare le parole che pronuncia la mia amica, anche se dal tono credo sia preoccupata, ma non ho il tempo di percepirle perché la sua voce è sempre più lontana , la mia vista si inscurisce con i secondi che passano ed il dolore che prima non c'era, ora era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare.

Ciao Ragazzi, ecco il 2°Capitolo tutto per voi (sono stata di parola, ho fatto presto :)

Nel capitolo successivo ci sarà qualcosa di completamente inaspettato, che vi lascerà a bocca aperta.

Ma prima di salutarci do' il via al sondaggio: Cosa vi piace maggiormente di Martin?

è una domanda ardua a cui è difficile dare una risposta, ma mi aspetto voi lo facciate.

Kiss Kiss, Silvia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 06, 2017 ⏰

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