~Black~

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Espiro il fumo dalla bocca, in modo lento , chiudendo gli occhi e appoggiando la testa sullo stipite della finestra.

Una visione talmente paradisiaca da non sembrare vera.

Era molto stanca, ma nonostante ciò non voleva andare a dormire.

Quella sera nessuno era venuto a bussare alla sua porta e ciò stava a significare che probabilmente i clienti si erano concentrati più sulle altre ragazze.
Oppure che per il bordello ,quella ,era stata una serata fiacca.

Tanto meglio così.

Salto giù dall' infisso  che l'accoglieva in quella sua strana posizione un po' mascolina, incominciando ad aggirarsi per la stanza.

Pulita perfettamente: lei odiava lo sporco.
Ogni cosa era al suo posto,sebbene l'arredamento fosse povero e costituito per lo più da un letto al lato della stanza con sopra esso delle coperte nere  ,un armadio e una scrivania con uno specchio del medesimo colore.
Le piaceva il nero , le dava sicurezza.

Sospirò lentamente scrutando il  tutto in modo quasi maniacale. 

Chiuse gli occhi per un attimo, rilassando la sua espressione e pizzicandosi il ponte del naso , uno stupido vizio che le aveva attaccato Maris , una delle donne più mature presenti nel palazzo,ma che manteneva sempre quella sua incredibile bellezza.

Maris era una specie di mamma per tutte loro.
Sebbene non lo ammettesse di fronte a lei , Charlie la stimava. Eccome se la stimava.

Riaprì gli occhi corrucciando nuovamente le sue sopracciglia fini.

Si sentiva enormemente stanca.

-Al diavolo ...- sussurrò fra se e se.
Decise di andare a letto. Non le piaceva dormire ,ma riconosceva che ne aveva enormemente bisogno in quel momento.

Chiuse delicatamente il separè  in seta nera che divideva grezzamente la stanza.

Si diresse verso le scalette che l'avrebbero portata sull'ampio letto.

Sciolse l'abito che le copriva il corpo facendo sì che cadesse languidamente a terra accarezzando le sue curve.

Storse d'un poco le labbra , le dava fastidio stare  completamente nuda, anche se nessuno era presente nella stanza.

Scacciò via quei pensieri prendendo il suo coltello, il quale ogni sera le faceva compagnia quando si decideva di andare dormire.

Oramai la stanchezza prevaleva su di essa , sentiva le sue palpebre pesanti. Era pronta ad abbandonarsi completamente al sonno.

Posò la testa sul cuscino scuro e chiuse nuovamente gli occhi facendo sì che le coperte la riparassero dal freddo della città sotterranea.

C'era così tanto silenzio ...
sembrava tutto così irreale.

Non poté fare a meno di bearsi di tutto quel nero che stette per circondarla anche nella mente.

Poi d'improvviso ... qualcuno bussò alla sua porta.

Behind Grey EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora