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M:"Ma io non posso, sono impegnata..."
Ufficio:"La ricompensa in denaro sarà pari a 8.000 €
M:" 8.000 Euro mi farebbero comodo... potrei pagare l'intervento..."
Ufficio:"Quindi?"
M:"Ok, accetto."
Ufficio:"Bene, si faccia trovare alle 8,30 davanti a casa sua.
M:"Grazie e arrivederci"
Ufficio:" Grazie a lei e arrivederci"
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M:"Riccardo io ora vado a casa a mangiare cena e verso le 8 passerò a darti la buonanotte, ok?"
R:" Certo mamma, buon appetito!"
M:"Grazie e altrettanto!
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Intanto a casa di Federica
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Mamma Federica(M.F.) :"Cristiano basta! Non ne posso più! Tutte le volte che ti chiedo qualcosa ti incazzi e mi insulti! Non sopporto più di
sentirmi dare della stronza, della cretina, dell'impedita!
Papà Federica(P.F.):"Maria stronza lo sei a lamentarti. Ogni santo giorno IO vado a lavorare, IO provvedo al mantenimento familiare, IO mi spacco la schiena 8 ore al giorno in fabbrica, e tu 24 ore al giorno sei a a in casa!
M.F.:"A cazzeggiare? A cazzeggiare?! E chi ti prepara pranzo e cena tutti i giorni, e chi ti lava i panni eh? Chi. Chi, chi chi!?
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Nella stanza di Federica
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Federica:"Fa male sentirli dire così, fa male... E pensare che fino ad un mese fa erano così uniti... Ma io non me la merito una vita così, non me la merito...
*E così dicendo estrae una lametta di temperino dal cassetto*
Federica:"È questo che mi merito io, è questo che mi merito...
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Vede il sangue rosso colarle lento sulle cicatrici, il polso le fa male,le brucia... I tagli fatti in precedenza, ormai cicatrizzati si colorano di un color rosso sangue purissimo. Il suo viso è in fiamme, le lacrime colano lente sul viso infuocato. Ha un nodo alla gola, fatica a deglutire, a respirare. Vorrebbe sotterrarsi, scomparire e non sentire più quelle urla, quelle urla che le complicano la vita, che la fanno sentire sbagliata. Pian piano si abbandona alla stanchezza e al dolore lasciandosi trascinare in un sonno profondo...
