Sollevai lo sguardo dal videogioco per pochi secondi, controllando che non ci fosse nessuno.
Dovevo assolutamente finire quel livello, era da giorni che ci riprovavo.
Osservai tutta la palestra, ma a quanto pareva non erano arrivati, avevo ancora tempo.
La maggior parte dei miei compagni di squadra sarebbe venuta in gruppo, ma io di certo non ero tagliato per stare in mezzo a così tanta gente.
Non ho mai voluto interagire con le persone, era tutta colpa di Kuroo se ora facevo addirittura parte del club di pallavolo.
Tornai a concentrarmi sulla partita e per un attimo mi stupii di vedere il mio volto riflesso sullo schermo.
Le ciocche lunghe che da castano scuro schiarivano fino alle punte bionde, gli occhi sempre bassi e segnati da delle lievi occhiaie.
Inoltre ero alto solo 169 cm contro i 180 e 190 che sfioravano alcuni dei miei compagni.
Kuroo mi superava di ben 18 cm, ma non era solo quello, lui aveva il fisico palestrato più sviluppato rispetto a me.
Io ero ancora magrolino e con il viso infantile.
La porta della palestra venne sbattuta violentemente e subito una figura alta mi venne in contro correndo.
Lo riconobbi immediatamente, aveva i capelli neri che formavano una cresta scomposta e qualche goccia di sudore gli imperlava la fronte.
Si sfiló la giacca lasciando intravedere la maglietta della nostra squadra, adorava indossarla."Kenma muoviti, abbiamo il ritiro d'allenamento prima del torneo. Dovrebbe esserci anche la Karasuno, non mi hai detto di avere un amico lì?" esclamò afferrandomi il polso per farmi alzare.
Sollevai la testa lentamente, lasciando che i capelli mi ricadessero sugli occhi."Hinata" dissi ripensando al piccoletto dai capelli arancioni che mi aveva sorpreso con la sua energia.
Sono sicuro che realizzerà i suoi sogni o perlomeno ci proverà per tutta la vita."Esatto"rise lui guardando il mio volto pensieroso "andiamo ci aspettano tutti" disse in modo premuroso togliendomi il videogioco dalle mani per poi metterselo in tasca "e sia chiaro che troverai di meglio di quest'affare per passare il tempo"
Tesi lentamente la mano verso di lui, come a chiedere di riaverlo indietro, ma lui non si mosse.
Afferrai un lembo della sua maglietta, tirandola leggermente."Kenma dacci un taglio, non te lo restituisco"rispose tagliente alla mia domanda silenziosa, poi si voltò e con un unico strattone si liberò dalla mia debole presa.
Io lo seguii, stando subito dietro di lui, fino a che non salimmo sulla corriera.
Quest'anno saremmo andati in un posto diverso ed erano tutti elettrizzati.
Sospirai guardando fuori dal finestrino, a me non importava granché, stavamo pur sempre parlando del nostro solito ritiro.
Infilai le mani nelle tasche della felpa e ne estrassi le cuffiette, poi però mi ricordai di aver lasciato tutto nel borsone che era stato caricato separatamente.
Alzai gli occhi al cielo, ripensando al nuovo videogioco con cui avrei potuto divertirmi, se solo non me lo avesse requisito.
Poi li richiusi optando per una lunga dormita.
Pochi secondi dopo però qualcuno si sedette accanto a me, buttandosi sul sedile senza alcuna grazia.
Non poteva essere Kuroo pensai, lui si muove in un altro modo.
Mi voltai dal lato opposto, premendo la fronte contro il vetro."Kenma non sei agitato all'idea? Dicono che nella squadra nuova ci sia una manager stupenda aaah non vedo l'ora" continuò da solo per una buona parte del tempo.
Ecco un altro che non sarebbe mai cambiato, a quella testa calda importavano solo le ragazze."A dire il vero non mi interessa"risposi dopo molto.
"Come, come può non interessarti?"mi chiese stupito, fingendo di soffocare per aggiungere più enfasi.
"Non lo so" ero sincero.
Non avevo mai capito cosa mi passasse per la testa, perché non trovavo interessanti le cose che piacevano a tutti?
Da dietro i sedili sbucarono un paio di ciocche nere e subito dopo Yamamoto si ritrovò immobilizzato.
Due mani lo stringevano per il colletto della maglia "stava dormendo" sussurrò guardandolo dritto negli occhi.
Eccolo il perché pensai.
Yamamoto si alzò visibilmente spaventato e cambiò di nuovo posto.
Kuroo mi sorrise e poi mi scompigliò i capelli prima di risistemarsi dietro di me.
Non disse nulla, ma tra noi bastavano solo gli sguardi, e a volte, non servivano nemmeno quelli.
Non ripresi più sonno, ma rimasi ad ascoltare i racconti che stranamente sembravano meno noiosi del solito.
"Questo posto dicono che sia governato da quattro entità"disse Kuroo con voce teatrale, sibilando e accendendo ad intermittenza la torcia del cellulare.
Ormai era buio, eppure l'autista non aveva ancora acceso le luci.
Mi alzai e camminai lungo lo stretto corridoio "scusi fra quanto saremmo arrivati?"
Il signore sulla mezza età, che ci accompagnava spesso mi sorrise "ah grazie Kenma, me lo ricordi sempre e solo tu" poi premette un bottone e finalmente tutto il veicolo fu ben illuminato.
Non mi era mai piaciuto il buio, anche se non mi faceva paura."E dai Kenma, stavo per raccontare una storia pazzesca"
"Lo so"risposi fiocamente.
"Ho aspettato che ci fosse l'atmosfera adatta per ore"esclamò ancora, io mi limitai a scuotere la testa.
"Oh e va bene" si voltò verso il resto del gruppo che si era schiacciato sugli ultimi sedili per poterlo ascoltare.
Mi avvicinai a lui e tesi l'orecchio."Allora dov'eravamo, attorno al paese nel quale alloggeremo, al limitare della foresta c'è un muretto molto basso. Si narra sia stato costruito per allontanare le quattro entità che si aggiravano all'epoca per il bosco. Non si è mai saputo da dove venissero eppure l'unica soluzione è sempre stata quella di tenerle lontane."
Fece una pausa lasciando che i suoi ascoltatori potessero immaginarsi ciò che aveva appena descritto.
Ammiravo il suo modo di raccontare le storie era sempre così attento ai dettagli e a come poter dare loro più enfasi."Quindi penserete di essere protetti no? Ma l'uomo di oggi ha costruito ben oltre quel muretto, invadendo il loro territorio. Ci siamo dimenticati della nostra promessa commettendo un grosso errore. Mai e poi mai un umano avrebbe potuto fare una cosa del genere, ma ci lasciarono fare. E perché mi chiederete voi? Perché?"domandò fissando tutti uno ad uno.
"Perché?"ripeterono all'unisolo.
"Perché?"continuarono più forte battendo i pugni contro gli schienali.
"Perché?"urlarono e finalmente Kuroo si decise a rispondere.
"Per potersi divertire con noi"rispose secco "ogni quattro mesi, ognuna delle quattro entità decide la sua preda e le fa fare qualsiasi cosa a suo piacimento, fino a portarla allo sfinimento. La prima usa le vendette, la seconda i desideri, la terza l'amore e la quarta è ancora un mistero" si fermò un attimo, ora mancava solo la frase ad effetto "E domani sarà il giorno della scelta" la luce tremoló lievemente e tutti rimasero immobili.
"Eh dai è solo una storia non sarete mica spaventati?"rise di gusto, sapendo di avere fatto centro.
Nessuno parlò più ed io potei finalmente addormentarmi, ma in cuor mio sapevo che aveva esagerato anche per quello.
"Stava dormendo" sussurrai, ripensando al tono con cui lo aveva detto.
Ciao a tutti,
Questo non è esattamente il primo libro che scrivo, ma è il primo che io abbia il coraggio di mettere su Wattpad.
Credo che sia perché d'altronde lo sto iniziando per un concorso, a cui partecipo sopprattutto per divertimento.
Spero che vi piaccia, anche perché se si mi sentirò obbligata a continuarlo con più responsabilità.
Detto questo ringrazio chiunque voglia commentare con qualche suggerimento o che sia arrivato a leggere fino a qui.
Bye bye 😘
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RandomKenma è un ragazzo di 17 anni per niente curioso, a meno che non si stia parlando dell'ultimo videogioco uscito. Si sente completamente distaccato dalla realtà, ed è solo grazie a Kuroo che piano piano si è fatto qualche amico ed ora fa parte del cl...