Capitolo 1

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Volsi la testa prima a destra e poi a sinistra per vedere se la strada era libera.

Essendo sicura del vuoto davanti a me, mi tirai meglio sulla testa il cappuccio e attraversai di corsa la via.

Giunsi davanti ad un piccolo caffè e fui costretta ad entrare a causa della pioggia che ormai mi inzuppava i vestiti.

Proprio quando un lampo illuminò il piccolo bar,presi posto davanti al bancone e mi sistemai la giacca ora grondante.

Guardai verso la barista, una ragazza più o meno della mia età che masticava una gomma ed aveva abiti piuttosto succinti, fece gonfiare la chewing-gum e poi con i denti la scoppiò emettendo un sonoro poop, non degnandomi neanche di uno sguardo concentrata com'era sull'aggeggio elettronico che aveva davanti.

Tossicchiai per attirare la sua attenzione, mi guardò per un secondo e sbuffando mi venne incontro poggiando il telefono sul tavolo.

Ordinai un cappuccino e lei annuendo svogliatamente si mise al lavoro.

Nel frattempo osservai gli altri clienti.
Un'anziana guardava fuori le goccioline di pioggia sorseggiando il caffè. Pensai che stesse ricordando un momento particolare della sua vita poiché accarezzò la fede che aveva sul dito e una lacrima le rigò il volto.
Mi volsi poi verso destra, dove due ragazzi abbastanza corpulenti parlottavano tra loro e ridevano sguaiatamente. Li osservai guardare fuori dalla finestra, indicare una ragazzina col cappotto grigio, scambiarsi un sorrisetto complice e uscire di tutta fretta dal caffè.

La situazione non prometteva niente di buono.

Decidendo di dare ascolto alla vocina interiore della mia coscienza, poggiai sul tavolo i soldi del cappuccino e mi alzai, seguendoli per un lungo vicolo buio.

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