Era una bellissima giornata di primavera, il sole iniziava a farsi più caldo e ciò voleva dire che l'estate era alle porte.
L'oceano era calmo e piatto, sembrava uno specchio trasparente dove la città di Sydney poteva riflettere. Ma sotto la superficie dell'oceano, nuotando in profondità e attraversando la foresta di alghe rosse, la piana deserta dei barracuda e le valli dei coralli rossi finalmente da lontano si ammiravano le torri del palazzo di Atlantica. E guardando con più attenzione e inoltrandoci nel palazzo, una coda di sirena arancione sguizzava velocemente."É inutile che scappi! Ti prendo lo stesso!!"
Una voce femminile richiamava la sirena dalla coda arancione, ma quella continuava a scappare. Un sorriso furbo attraversò il viso di essa e evitando con uno slalom una statua al centro del giardino di corte, si gettò a capofitto in una finestra aperta che conduceva nella biblioteca.
Sembrava avere ormai la vittoria in pugno ed essere scampata al pericolo, quando andò a sbattere contro un pettorale.
"Tom! Tieni ferma quella furba di mia figlia!"
Gli occhi argentati di Tom guardarono furbamente la piccola sirena, che tentava di scappare di nuovo.
"Dai, zio Tom per favore liberami!"
"Non ci penso nemmeno!"E così la corsa della piccola sirena si interruppe bruscamente.
"SYRIA!"
"Mamma potresti evitare di urlare?"
"Ma che ti passa per il cervello? Cosa scappi!?"
"Non stavo scappando!"
"Ah no, bene allora fammi vedere le mani"
"Mamma smettila non ho fatto niente!"
"Allora fammi vedere le mani!"
"E va bene ok, sono andata con Jelly e Nixie al precipizio. Scusami!"Syria osservò gli occhi contrariati di sua madre, identici ai suoi e quelli di suo zio Tom spalancati per il terrore.
"Syria è pericoloso andare lí, tu e le tue amiche rischiavate di farvi male"
"Hai ragione, scusatemi!"
Guardó sua madre intensamente e finalmente, dopo un po', la vide sorridere.
"Maledizione Syria sei tale e quale a me, non potevi essere dolce e disciplinata come tuo padre?""Chi sarebbe il disciplinato qui?"
Una voce greve parló da dietro le spalle della regina.
"Proprio te, Re Liam!"
Le braccia di Liam strinsero forte le spalle della regina.
"Dimmi un po' dolce mia Agave, cosa ha combinato sta volta nostra figlia?"
Gli occhi verde acqua del Re si intensificarono guardando la figlia."Tranquillo Liam, non credo farà più una cosa del genere. Piuttosto, chi ha fame?"
"Dei miei Agave, possibile che tu debba sempre mangiare. Neanche uno squalo ha la fame che hai te!"
"Stai zitto Tom!"
"Non cambierai mai eh?"
"Dovevi vedere quanto mangiava quando era incinta!"
"Liam!!! Argh, vi odio maledetti. Vieni Syria, accompagnami"Liam e Tom scoppiarono a ridere mentre Agave nuotava verso la mensa, accompagnata dalla figlia.
"Ora che siamo solo io e te, mi dici che ci sei andata a fare lí?"
Gli occhi azzurri di Syria guardarono la madre.
"Nexia ha trovato una piccola grotta sotterranea e volevamo vederla.. però l'entrata era buia pur essendo giorno"
"Tu e le tue amiche non fate che cacciarvi nei guai. Mi raccomando tesoro stai attenta, e nel caso chiamami. È mio dovere conoscere ogni minuscolo angolo del mio regno."
"La prossima volta ti ci porto, promesso!"
"Va bene, adesso vai a prepararti che stasera viene il nonno"
"Va bene mamma!"Agave vide sua figlia allontanarsi, e non poté non pensare a quanto era felice adesso. Era stata dura all'inizio ritornare alla normalità, e quando aveva scoperto di essere incita la sua vita era migliorata di tanto. Aveva scoperto quanto fosse bella e abbastanza complessa la maternità, ma sua figlia Syria era la cosa più bella le fosse mai capitata. Finalmente il suo regno era in pace, lei era innamorata e felice. E anche la sua famiglia si era allargata e non poteva volere di meglio.
Tom aveva trovato l'amore nella sua confidente e consigliere Layla, dando alla luce alcuni anni dopo l'ultima battaglia Eric.
Era persa nei suoi ricordi felici da non essersi minimamente resa conto di essere nella sala del trono.
Si sedette e chiuse gli occhi, pensando a quante ne aveva passate prima di arrivare lì.
Ma la sua quiete venne interrotta da due voci che litigavano tra loro.
"Glielo dico prima io!"
"No, io sono il suo migliore amico fatti da parte!"
Sapeva bene a chi appartenevano tali voci, uno era Oscar un piccolo esemplare di pinguino e l'altro quella testaccia di Kark, la sua tartaruga e migliore amico di sempre.
"Oscar! Kark! Cosa dovete dirmi di cosí urgente?"
"Agave!!!"
I due si avvicinarono al trono e in risposero in contemporanea.
"Poseidone é arrivato!"
"Di già?"Poi le finestre della sala si spalancarono e Agave vide sua sorella Anfitrite abbracciare sua figlia mentre sorridevano e dietro di loro, la possente figura di Poseidone, suo padre.
"É tornato paparino!!"
Anfitrite abbracció Agave
"Ciao Agave!"
"Bentornati!"
"Tesoroo, sai che vuol dire se torna il nonno?"
Poseidone nuotò vicino a Syria con un sorriso malizioso, più passava il tempo più lui restava sempre lo stesso, forse peggiorava.
"Che vuol dire nonno?"
Syria adorava suo nonno, era pazzo e folle come lei. Le lasciava fare quasi tutto, purché non rischiasse la vita!
"Significa festa Syria!!"
"Poseidone!!!"
"Che c'è Agave? Non fare la vecchia!"
Agave dovette arrendersi, alzò gli occhi al cielo e alla fine acconsentì.
"E va bene, facciamo questa festa!"***
Ehilà belli!
Agave é tornata e con lei tanti nuovi personaggi ed una nuova storia. E tra i personaggi principali abbiamo anche sua figlia, Syria.
Vi lascio solo questo primo capitolo, aggiornerò quando avrò finito la revisione dell'Ultima erede, e cioè molto presto!
Ora vi auguro buone vacanze
FreakKoala♡
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Il ciondolo maledetto di Salfatar
Fantasy***SEQUEL*** (Non è necessario dover leggere "L'Ultima erede di Atlantica", questa è un'altra storia non collegata alla precedente. Forse potrei fare qualche riferimento all'altro libro, ma niente che vi sconvolgerà tutta la trama.) Detto questo, b...