Prologo

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Camper's Pov

Tutto ha inizio un giorno qualunque di Giugno, e forse se avressi saputo prima cosa sarebbe successo da lì a pochi mesi, e la svolta che avrebbe preso la tua vita, non saresti uscito del tutto.
Ma torniamo al presente.

Stai camminando per le stradine del parco di Melta, senza una meta ben precisa, perchè hai deciso di fare una passeggiata. Dopotutto è molto tempo che non prendi una boccata d'aria o ti concedi un momento di relax.

Gli haters e coloro che affermano che lo youtubers non è un lavoro ma un hobby, evidentemente non sono mai stati ore e ore a editare video, chini sul pc e chiusi in casa con il caldo nonostante il condizionatore acceso alla massima potenza. Senza contare che ora che pubblicate un video ogni giorno, il tempo libero si è ridotto drasticamente.

Certo, aggiungeresti, ti piace fare il tuo lavoro, accendere la telecamera e iniziare a parlare. Spesso ti chiedi cosa pensano i tuoi fan e le persone dall'altra parte dello schermo. E ovviamente ha anche i suoi riscontri positivi, come l'aver potuto visitare città quali Roma, Palermo e tante altre, nelle tappe del Noi da Voi. E sarebbero anche divertenti, dopotutto incontrare gli iscritti è sempre bello -ti rende orgoglioso di ciò che fai, anche se non lo ammetti-, se non fosse per il viaggio in treno o in macchina, al termine del quale tu arrivi stremato e Giova con il maldipancia, nemmeno fosse in quel periodo del mese.

Ma per fortuna oggi è sabato, e quindi puoi anche non fare niente. Hai staccato tutto, cellulare compreso, che ora è in ricarica sul comodino della tua camera da letto. Di solito odi non fare nulla e detesti i tempi morti, ma ogni tanto una pausa dalla solita routine ci vuole. Anche da te stesso.

Così ti siedi su una panchina della zona vecchia del parco, quella vicino al campetto da basket in cui giocavi con la tua squadra prima dell'infortunio. Poggi a terra lo zainetto che ti sei portato. A quest'orario i passanti sono pochi, e puoi rilassarti all'ombra di una quercia secolare, al suono dello sfrigolio delle biciclette sul selciato.

Dopo una mezz'ora circa senti un rumore. Ti volti a destra, e vedi che seduta accanto a te c'è una bambina, dai lunghi capelli castano chiaro e gli occhi azzurri. Indossa un vestito da scolaretta, blu scuro.

E ti fissa in silenzio.

Tu ti giri di nuovo, fai finta di non vederla in un primo momento, una calma che non dura molto a lungo dato il tuo temperamento.

Sospiri, e poi le porgi il sacchetto di noccioline che ti sei portato dietro. Forse è per questo che è qui, attirata da loro, e non ti sovviene in mente che sembra tu stia parlando di un cucciolo di cane, anziché di uomo.

E lei guarda prima te, poi ciò che le stai offrendo. Ne prende una manciata, e se le mette in bocca.
Il problema- ti accorgi dopo qualche minuto- è che non sembra intenzionata a sparire, andare a giocare con le barbie, qualunque cosa facciano le bambine alla sua età possibilmente lontano da te. Dopotutto è anche per questo che avevi scelto proprio quel luogo, per evitare scocciature.

"Insomma, che vuoi?" Sbotti, quando ti accorgi che non si vuole proprio scollare da lì.

Forse non ha capito che vuoi essere lasciato in pace, anche Giova capisce quando hai bisogno di stare solo.

Lei no a quanto pare, perché non risponde, limitandosi a sorridere.

-

Più tardi torni a casa.

Imprechi, mentre ti asciughi e frizioni i capelli con uno asciugamano.

Avresti voluto fare un bel bagno nel lago, ma un temporale estivo ha sorpreso te e quei poveri disgraziati che stavano facendo un pic nic sul prato. Ti riferisci alle formiche ovviamente, della gente non ti frega nulla.

E quindi non solo hai sprecato metà giornata, ma anche i soldi del biglietto dell'autobus. E aggiungi che la fermata è abbastanza lontana da dove vivi, così ti sei anche beccato una bella corsa a perdifiato fino a casa tua, con tanto di slalom fra le pozzanghere di fango. Osservi le goccioline sulla finestra, continua ancora a piovere a dirotto. Bel tempo, dicevano le previsioni del meteo.

Sospiri, e accendi il computer. Ti lanci sul letto. Cosa c'è di meglio se non un bel horror per risollevare il morale?

-

"Andrea, tesoro della mamma... porta il tuo culo qua sotto ora!" Urla tua madre, dopo la quinta volta che fai finta di non sentire la sua voce stridula che ti chiama dal piano terra.

Blocchi il film, e ti alzi svogliatamente, infilando le ciabatte. Non c'hai proprio voglia di fare un cazzo oggi.
Ma non vuoi nemmeno vedere il lato incazzato di tua madre, non è un bello spettacolo, almeno non se la sua furia è rivolta a te. Non per niente il soprannome che gli hai dato è Sergente Maggiore... o Dittatrice, dipende dai casi.

Così scendi le scale, e a metà ti blocchi.

Perché sull'uscio della porta, che trema come una foglia e bagnata come un pulcino, vedi lei. La bambina di prima.

Intanto tua madre le parla con dolcezza, completamente inusuale e fuori schema "Su piccola, vieni dentro. Se rimani là fuori ti prenderai un febbrone... e tu" ti punta il dito contro, nel tono una minaccia palese se non obbedirai "Prendi il phon, invece di stare lì fermo come uno stoccafisso"

-

Dopo averle dato qualcosa da mangiare, anche se della cena ha sboncocellato ben poco, tua madre ha deciso di darle il letto di Manuel, per il momento sprovvisto del proprietario visto che è all'università per dare gli ultimi esami. Ma tornerà a fine mese.

Ha una coperta azzurra sulle spalle esili, nonostante si stia abbastanza bene in casa, i capelli raccolti in una crocchia. Per la notte tua madre ha deciso che rimarrà, ma già da domani dovrete- o meglio dovrai- cercare i suoi genitori.

"Mi hai seguito" dici, guardandola scettico, con le braccia conserte. E non è una domanda, è un affermazione.

Lei infatti annuisce, facendo segno di sì. Come avevi previsto.

"Hai il dono della parola o no?" Sbuffi, perché seriamente, questo silenzio è opprimente.

"Si..." risponde timidamente, ha una voce sottile, molto fine.

"Perfetto, pensavo di dover fare conversazione da solo. E dimmi, come ti chiami?"

"Ellie"




Note dell'autrice

Salve a tutti.
Benvenuti in questa nuova serie, concepita per essere più leggera e umoristica rispetto a "My little toy". Per quanto riguarda i capitoli, non so quanti ne scriverò, ma non dovrebbe essere qualcosa di eccessivamente lungo o elaborato (dice questo e poi si mette a scrivere una fanfiction più lunga dei rotoloni regina).
Parlando dell'ambientazione, non sono di Trento, quindi tutte le informazioni relative a piazze, vie o monumenti sono prese da wikipedia. Se qualcuno è di lí, mi piacerebbe mi dicesse, anche privatamente, se sbaglio qualcosa.
Alla prossima~

The child comes out of nowhere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora