Capitolo 2: Verso i fantasmi del passato

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Come ordinato dal Master, due membri della gilda erano andati a chiamare un'amica di fiducia del vecchio, a quanto pareva abitava dentro un albero, da qualche parte nel bosco della città di Magnolia e seguendo le indicazione di Makarov ci misero poco tempo a trovarla, così si poté far visitare la piccola Lucy.
Porlyusica, la persona ricercata e nonché medico specializzato, fece le dovute visite alla bambina e riuscì a scoprire quale fosse la causa degli svenimenti che la biondina aveva di solito.
- Una maledizione! - aveva esclamato seria la donna, appena si era conclusa la visita, mostrando i suoi capelli rosa raccolti in una coda a cipolla, i suoi occhi di un rosa tendente al rosso e le rughe che ormai ricoprivano la sua pelle.
Lucy dormiva tranquilla e serena nel letto dell'infermeria della gilda, mentre la famiglia di Fairy Tail assimilava quella notizia a dir poco raggelante, ma sapevano che non era il caso di perdersi in chiacchiere di mettersi in azione e fu ciò che fecero.
- Di che maledizione si tratta, Porlyusica? - le chiese subito il Master, ricevendo subito l'attenzione del medico, che prese a guardare la giovane donna dai capelli biondi, le si avvicinò e per la prima volta sorrise.
- Si chiama Maledizione di Ashoka e per eliminarla avrei bisogno di erbe specifiche e tre determinate magie. - era stata sincera e professionale, ma Layla guardando i suoi occhi trovò sollievo per il suo cuore sofferente e in qualche modo aveva capito che era in buone mani.
- Per le erbe vi farò una lista e dovrete procurarmela il più presto possibile! - e con quelle parole, Porlyusica lanciò uno sguardo minaccioso a Makarov, che deglutì a vuoto, pensando che dopo tutti quegli anni passati, non era cambiata di una virgola.
- Porlyusica-san dimmi, per favore, di quali magie avresti bisogno? Farò tutto il possibile per salvare la mia bambina!! - alla signora dai capelli rosati fece male vedere la Heartphilia con le lacrime agli occhi e con l'animo così disperato, per questo le prese il volto e la rassicurò per la seconda volta col suo sguardo sicuro.
- Non ti preoccupare, tu sei fondamentale per curare tua figlia. - quelle parole bastarono per farla sentire più tranquilla, così la lasciò andare verso sua figlia per starle vicina, proprio ciò di cui aveva bisogno.

Qualche minuto dopo aveva stilato una lista su di un pezzo di carta, dopodiché lo diede al Master e lasciò a lui il compito di scegliere chi mandare a prendere le erbe scritte su quel foglio.
Alzack Connell, un ragazzo dai capelli neri e lunghi fin sopra le spalle, stesso colore erano i suoi occhi e Bisca Mulan, una ragazza dagli occhi neri dai riflessi di un bellissimo viola, mentre i suoi capelli erano lunghi e verdi come lo smeraldo: questi erano i due ragazzi scelti per tale missione!
Mentre i due preparavano la creatura per il viaggio, uno per ciascuno, il Master li osservava attentamente in quell'operazione, fin quando non salirono in groppa agli animali: gambe da struzzo, corpo da gallo col pelo rosa e testa da papera, queste creature assomigliavano molto a dei Chocobo.
Una volta partiti, avevano già deciso che percorso fare e naturalmente andava in ordine di vicinanza, ma ciascuno dei due ragazzi notarono delle attività sospette nelle loro borse e dopo neanche trenta secondi, spuntarono una testa rosa da quello di Alzack e una albina in quello di Bisca.
- Natsu! Lisanna! - furono piuttosto sorpresi di vederli proprio all'interno di quegli zaini, ed era piuttosto naturale, ma contando la grandezza di essi... già, ci stavano perfettamente!
- Non riuscivo più a respirare. - annaspò il piccolo Natsu, seguito da un sospiro di sollievo della piccina Lisanna.
- Che cosa ci fate voi due? - gli domandò esterrefatta la smeralda, attirando finalmente la loro attenzione, ricevendo un sorriso da parte del Dragneel e uno dispiaciuto dalla Strauss.
- Ehm... ecco, scusateci se ci siamo nascosti nella vostra borsa. - quel musetto così in colpa fece tenerezza a Bisca, che le fece sedere davanti a se, così da tenerla al sicuro e non farla cadere giù.
- Sono stato io a progettare il piano kishishi. - rise il rosato, orgoglio del suo lampo di genio, venendo preso dietro il colletto della giacchina rossa dal moro e trascinato nel suo addome.
- Spiegateci la motivazione di questa mossa stupida e vedi di stare fermo idiota! - usò un tono severo verso di loro, cosa che fece imbronciare il bambino dai capelli color sakura e piangere la piccola dai corti capelli albini.
- Guarda che cosa hai combinato Alzack! Su su, non è successo nulla di grave Lisa-chan. - le accarezzò la testa con dolcezza, mentre continuava a cercare di calmarla con dolci parole e ottenendo dei buoni risultati, visto che aveva smesso di piangere e sorrideva leggermente.
- Volevamo dare una mano, tutto qui. - disse Natsu con ovvietà e con le labbra quasi a forma di pesce, ottenendo un sospiro dal Connell e un tenero sorriso da parte della Mulan.
- Pensate che da soli non ce l'avremmo fatta a compiere la missione? - chiese tranquillamente il moro, ottenendo un occhiataccia dal rosato e sembrava sul punto di scoppiare, un problema in più, ma invece si calmò e lo fissò negli occhi.
- Vogliamo solo che la nostra amica guarisca il più presto possibile! - aveva messo su un espressione seria e il tono ne accentuava maggiormente e finalmente Alzack sorrise e incominciò a scompigliare i suoi capelli, rendendoli ancora di più spettinati.
- Sbrighiamoci a farla stare meglio. - gli disse dolce, facendo sorridere i due bambini, che avevano messo sugli occhi uno sguardo luminoso, facendo ridacchiare i due adulti.

Il primo obiettivo della lista si trovava nella foresta chiamata Phantom Memories, che di certo non era un nome adatto per un luogo simile, ma non era di certo il momento per commentare certi dettagli.
In breve tempo, grazie alla velocità delle due creature, raggiunsero la loro destinazione, ma l'unica cosa che rendeva pericolosa tale luogo, era il fatto che non filtrava la luce all'interno della zona di madre natura e quindi dovettero usare delle torce di legno, infuocate grazie alla magia di Natsu.
Improvvisamente apparvero delle figure sul loro cammino, che in quel momento percorrevano a piedi, lasciando i due animali all'ingresso della foresta.
Inizialmente non c'era nulla di strano, ma guardando bene, le sagome di quelle persone risultavano semitrasparenti e la cosa gli fece gelare un po' il sangue.
- Ohi, ci sono i fantasmi! - disse euforico il piccolo Dragneel, con gli occhi che brillavano, facendo spuntare un gocciolone sulle teste dei due ragazzi e della bambina.
- Che c'è? Che ho detto di strano? - li guardò stranito, non capendo il perché di quella loro espressione
quasi... annoiata, ottenendo un sospiro da parte del moro.
- Normalmente la gente ha paura dei fantasmi, non ne è felice Natsu! - un altro sospiro e guardò di nuovo quegli spettri, facendogli aggrottare le sopracciglia, cercando di capire meglio se erano davvero loro o pure gli somigliavano.
- Alzack... mi sembra di conoscere alcuni di loro... - disse balbettando la ragazza dai capelli smeraldi, voltando lo sguardo verso il Connell, notando la sua espressione quasi cadaverica.
Improvvisamente afferrarono i bambini e scapparono via, sempre più in profondità, sempre più verso il centro della Phantom Memories, fermandosi poi davanti un laghetto.
- Quelli erano... - respirava per recuperare ossigeno la ragazza.
- Le nostre famiglie... - si buttò a sedere per terrà, riprendendo a respirare in modo corretto.
- Ma perché si trovano qua le loro anime? - cercava una risposta il moro, senza alcun successo, anche se la Mulan cercava di aiutarlo, ma si sa che con i fantasmi non si può avere una logica.
- Siete sicuri che fossero loro? Non penso che vorrebbero mai farvi del male, no? - chiese innocentemente la piccola Lisanna, facendo subito ragionare i due adulti, quindi se davvero non erano loro... chi o cosa erano?
- Hanno lo stesso odore di quella pianta nera che ci circondava. - rivelò tranquillamente il rosato, facendogli venire subito in mente un idea e la sua espressione beffarda era inquietante, ciò significava che stava per commettere una scemenza.
- Torniamo indietro! - e senza aspettarli, corse ripercorrendo la strada inversamente, ritrovandosi subito nel punto dove avevano visto i fantasmi, subito dopo lo raggiunsero gli altri, dove Alzack gli mollò un pugno sulla testa.
- Quante volte ti devo ripetere di non allontanarti da solo? - gli fece severo, ottenendo semplicemente un mugugno di dolore, mentre si strofinava la testa per far calmare il pizzicore.
Gli spettri fecero nuovamente la loro comparsa, i genitori dei due ragazzi avevano sangue sulla fronte, sulle braccia e avevano uno sguardo infuriato.
- Li avete fatti arrabbiare prima che morissero. - Natsu lo disse come fosse la cosa più ovvia del mondo, ma i due non la pensavano così, i genitori di Alzack erano morti per proteggerlo da un gruppo di rapinatori di banche, mentre quelli di Bisca avevano avuto un incidente ed erano spirati in ospedale.
Il rosato si avvicinò ad un fiore di colore nero e lo bruciò, facendo sparire un fantasma sconosciuto, poi improvvisamente prese tutto fuoco.
- Ma che diavolo hai combinato! - disse agitato il moro, mentre la smeralda usava una la sua magia per far apparire un fucile che sparasse proiettili d'acqua, che generava dei solchi sul terreno quando ne andava a sbattere, spegnendo l'incendio che si era creato.
Una volta che la confusione fu messa a tacere, notarono che i fantasmi stavano svanendo uno dopo l'altro e solo allora di accorsero che i fiori neri erano ormai stati carbonizzati.
- Tutto secondo il piano. - e ridacchiò convinto e orgoglioso il bambino, coinvolgendo la piccola albina.
- Non c'è niente da ridere! Hai avuto solo fortuna. - lo prese sottobraccio e si incamminò, seguito dalle due femmine che ridacchiavano a bassa voce, non facendosi sentire.

Giunsero al centro della Phantom Memorie e solo in quel momento capirono il perché del nome della foresta! Questo luogo riportava alla luce le figure di persone care, come fossero dei fantasmi, a coloro che si inoltravano nella foresta, una sorta di autodifesa.
Videro davanti a loro una pianta con vari steli, aveva dei petali rossi e la loro forma era esagonale, le foglie invece sembravano dei bastoncini, versi come gli stelli e avevano un profumo di...
- Bleah che schifo, odora di cacca! - si tappò il naso il rosato, cosa che fecero anche gli altri, poi Alzack si avvicinò e tagliò la radice, prendendo la prima pianta che serviva.
- Sarà meglio andarcene, tanto abbiamo ottenuto il Plastico. - fu Bisca a parlare, così i quattro uscirono dalla Phantom Memorie, recuperarono i loro animali da trasporto e si diressero nel prossimo luogo.


Angolo Autore

Ebbe, con questo ho finito le due pubblicazioni settimanale teheh ora dovrete attendere le prossime, che come al solito sarà Amore Eterno e poi... sinceramente non lo so, credo che scriverò "quella" ma ci penserò per bene, nel mentre penserò anche a come cambiarle il nome ahahah
Detto questo, credo vi lascerò con una piccola nota: Ashoka dalle informazioni che ho trovato, sarebbe il nome di un albero che appartiene alla sottofamiglia delle caesalpinioideae e detto tra noi, dirlo a voce per me è uno scioglilingua xD comunque è anche chiamata Saraca asoca.
Se l'ho usata come nome di una maledizione è per via del fatto che nel buddhismo, a questo albero sono strettamente legate le Yaksini, degli mitici spiriti femminili che nella cultura indiana vengono considerate spesso come malevoli.
Non voglio annoiarvi ancora, anche perché credo di aver sbagliato su qualcosa ma vabbé, tralasciamo la cosa e... a presto lettori e lettrici, ricordatevi di lasciare un bel like e di recensire lol

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