Capitolo 3

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Aprii gli occhi sbuffando rumorosamente, quando i raggi del sole mi accecarono del tutto.
Mi portai un cuscino sulla faccia nel tentativo di farmi ombra, poi mi sedetti di scatto sul letto.

"Ma che ore sono?" Pensai.
Subito frugai fra le lenzuola alla ricerca del mio telefono. Quando lo trovai era scarico.
Premetti più volte il pulsante di accensione del mio iPhone, ma non c'era nulla da fare.
Il segnale rosso con il simbolo del caricatore lampeggiava più volte sullo schermo.
Spostai così le lenzuola, scendendo dal letto. Rabbrividii appena al contatto dei miei piedi nudi con il pavimento freddo.
Entrai in cucina, quando lessi l'ora sull'orologio appeso alla parete.
Le 08:05.
Sbarrai gli occhi e feci subito marcia indietro verso la mia stanza.
Ero in ritardo il mio primo giorno di lavoro.
Ottimo lavoro Bella.
Dovevo essere in ufficio per le 08:30.

Non appena uscii dal bagno dopo la doccia, mi affrettai a cercare i vestiti che avevo ripiegato con cura nella valigia appositamente per questo giorno.

Mi maledissi internamente per essere crollata subito la sera prima.
Dopo la pizza, io, Jess e Liam ci piazzammo sul divano davanti al TV.
Tutto sommato, Liam si era rivelato un buonissimo ragazzo e con un ottimo senso dell'umorismo, e constatai che saremmo anche potuti andare d'accordo, nonostante la gaffe del giorno prima.
Dopo il film, Liam tornò a casa sua per lasciarci la nostra intimità, ma già sapevo che lo avrei rivisto spesso gironzolare per casa.
Mentre io, senza nemmeno struccarmi, mi gettai sul letto cadendo in letargo.
Mi ricordai solo ora che dal mio arrivo non avevo ancora avvisato nessuno.
Jared sarà furioso con me.
Così decisi di attaccare il telefono al caricatore, e al mio ritorno lo avrei chiamato per scusarmi.

Bevvi in fretta il caffè caldo che mi ero appena fatta, prima di correre fuori senza nemmeno avvisare Jessica, che ancora dormiva.
Ero già una pessima coinquilina, e una pessima dipendente.

Controllai numerose volte le indicazioni che mi ero segnata sull'agenda per raggiungere l'ufficio, quando finalmente scorsi la porta e entrai spingendola energicamente.
La porta non si aprì, e solo a quel punto mi accorsi della scritta "tirare" sul vetro.
Classico.

Una volta all'interno, mi guardai spaesata nel grande atrio, reggendo saldamente sotto al mio braccio l'agenda con i miei documenti sparsi all'interno.
"Signorina, la posso aiutare?" chiese la ragazza della reception attirando la mia attenzione verso il grande bancone di mogano.
"Sono la nuova dipendente, sono qui..." mi interruppe.
"Ah, ma certo la ragazza del concorso" disse con tono ovvio e la sua voce squillante "Al secondo piano, il signor Styles la sta aspettando nel suo ufficio. L'ascensore è in fondo, sulla sinistra."
La ringraziai con un sorriso, riprendendo a passo svelto verso l'ascensore.
Mi guardai intorno, notando gli occhi degli altri dipendenti che si stavano domandando chi fossi, notando il mio sguardo perso e i miei movimenti impacciati.

Controllai l'orario sul mio orologio da polso. Le 08:40.
Accelerai così il passo, quando mi scontrai distrattamente contro qualcuno, urtandolo e facendo cadere atterra la mia agenda. I miei fogli cominciarono a spargersi ovunque sul pavimento.

Solo all'ora mi accorsi delle due persone, o meglio, dei due ragazzi che stavano parlando al distributore delle bevande calde.
"Sono così dispiaciuta, davvero non so come scusarmi." Dissi rialzandomi dopo aver raccolto la mia agenda, aiutata dai due ragazzi, notando inoltre di aver macchiato la camicia bianca di uno dei ragazzi con il caffè che teneva in mano. Che imbarazzo.

Il ragazzo non rispose, mentre io cercavo nella mia borsa un fazzoletto per cercare di rimediare al disastro appena combinato.
Posai lo sguardo sul ragazzo e notai che teneva in mano uno dei fogli che mi erano appena caduti, leggendolo attentamente.

"Così lei è la Signorina Adams" rispose abbassando il foglio, inchiodando le sue iridi verdi nei miei occhi azzurri.
"Io sono il Signor Styles, e lei è in ritardo."

Champagne | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora