Capitolo 1

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La notte è fredda e pungente, nonostante sia ormai primavera.
La felpa pesante non è sufficiente per garantirmi di stare al caldo, almeno per un po'.
Sono in pullman da ore e non so a che ora arriverò a destinazione, anche se non ho fretta e non ho nessuno che mi aspetti o corre dietro.
Mi manca la zia, era l'unico punto di riferimento che avevo da quando la mamma e il papà sono scomparsi quel brutto giorno, ma da quando quel dannato tumore è venuta a farle visita, se n'è andata anche lei, e io sono rimasta da sola a gestire una vita che non ero pronta a vivere, cosa certa è che lì a New York non sarei rimasta, i troppi ricordi e la vita caotica della città mi avrebbero divorata dentro pian piano, fino a corrodermi.
Non avevo più nessuno, ero rimasta sola e ormai non mi aspettavo più nulla.Volevo solo ricominciare tutto quanto e avere una seconda possibilità a tutto questo. È accaduto tutto troppo in fretta e io, colta alla sprovvista, mi sento vuota dentro.

Sono le 3, sono arrivata a Las Vegas come previsto, avevo preso i pochi risparmi che la zia aveva nel suo "posto segreto", come lo chiamava lei. Una volta l'avevo beccata proprio lì mentre riordinava tutti i contanti che aveva, io ero a sbirciare alla porta con cautela, senza che lei mi sentisse. Da quel giorno avevo scoperto quel posto, senza però mai farne ritorno, fino ad ora.
Il pullman ci ha fatti scendere ad una fermata isolata e senza alcuna indicazione che indicasse vie o altro della città, così ero costretta a chiedere a qualcuno ma nessuno si trovava nei dintorni. Era un'area un po' isolata, l'unica cosa che riesco a scorgere è un cartello con un'indicazione, così mi avvicino e leggo...
"American Bar"
Era a pochi metri di distanza così decidi di proseguire per arrivare lì e chiedere informazioni.
Dopo non molto arrivai lì e all'ingresso trovai molti uomini che per mia sorpresa erano completamente ubriachi, ero spaventata e non sapevo come sarei entrata lì senza che qualcuno di loro mi sarebbe venuto addosso o cose del genere.
L'insegna era sbiadita, però da fuori si potevano sentire le urla di uomini ubriachi o che chiedevano da bere.
Quando mi decido ad entrare, vedo due uomini che escono dal locale e che vengono verso di me, così cerco di non incontrare il loro sguardo e proseguire, ma era ormai tardi perché potessero accorgersi di me e come immaginavo, vennero incontro a me.

"Guarda chi abbiamo qui!"-Uno di quelli fa un sorrisino che mi fece rabbrividire.
"Che ci fa una fanciulla come te in questo posto? Sei venuta per una birretta?"-scoppia a ridere con l'amico, iniziando a fissarmi più intensamente.

"Ehm..sono venuta per chiedere informazioni su dove passare la notte..."-balbettai quasi, è presa dal panico volevo solo fuggire via ma quelli me lo impedirono.

"Oh ma che cuore, da dove vieni, eh?"-disse prendendo una ciocca dei miei lunghi capelli, ma subito mi dimenai, anche se a poco servi, poiché mi prese il braccio stringendomi.

"Lasciatemi stare..."

"Ma dove credi di andare? Lo sai che sei piccola per stare qui..eh?"-il suo sguardo si fece più acceso e deciso a non mollare la presa, quando decisi di tirargli un calcio dritto lì, per poi vederlo piegarsi in due, ma dopo poco si riprese e mi afferro dalla felpa.

"Tu, brutta puttana, come hai osato fare quello che hai fatto? Sei determinata, eh? Ma ora vedrai, ti sistemo io!!"

Stava per sferrarmi un pugno in faccia quando sento un tonfo che fece cadere a terra l'uomo che mi stava fino a poco prima stringendo e l'altro fece la stessa fine subito dopo.
Non capendo cosa stesse accadendo, mi allontano ancora intontita per poi vedermi una figura davanti a me.
Era un ragazzo alto, aveva il fiatone e dal suo cappello di lana si poteva scorgere il suo ciuffo di capelli moro. Dopo aver sferrato un calcio ai due uomini, li cacciò borbottando qualcosa che non capì. Poco dopo si girò nella mia direzione e solo allora potè vedere il suo volto, mi fissava intensamente e per un attimo rimasi come in apnea persa nel suo sguardo che diventava sempre più insistente su di me.
All'improvviso fece qualche passo più o meno accanto a me, ma non disse nulla.

"Dovresti ringraziarmi."- ruppe il silenzio con quelle parole facendomi saltare e cogliendomi di sorpresa.

"Allora? Non ho sentito."

"Ehm...grazie..."

"Mmh, così va meglio...cosa ci fa una come te qui.?"- iniziavo a sentire le guance rosse e calde per l'imbarazzo, il ragazzo iniziò a squadrarmi da capo a piedi standosene a qualche metro di distanza da me.

"Sai che questo è un posto pericoloso, specialmente a quest'ora, per te?"

"Io...io mi sono persa.."

"Persa, come persa?"

"Si, ecco...sono arrivata qui da poco, cerco un hotel ma non ho la più pallida idea di dove andare..."- il suo sguardo divenne basso, poi si accese una sigaretta e tranquillo iniziò ad aspirare, fissando il vuoto.

Poco dopo la porta del locale si spalancò e uscì un ragazzo...

"Cole, Cole muoviti! Tocca a te ora, ma dove eri finito?"

"Arrivo!"-buttò immediatamente la sigaretta e si diresse subito da quel ragazzo che l'acca chiamato. Prima di entrare dimmi rivolse un ultimo sguardo per poi sparire all'interno del bar.

Cole.

Il suo nome mi frullava nella testa, ma poco dopo mi concentrai nella situazione in cui ero capitata.
Ero dinuovo sola e senza sapere dove mi trovassi di preciso, era ormai tardi e quel locale mi faceva solo paura per i brutti personaggi che lo frequentavano, tremavo e avevo solo bisogno di dormire, la testa stava partendo ormai.
Camminai per qualche metro fino a che trovai una casa mal messa, decisi di entrare per vedere all'interno chi ci fosse, ma era completamente buia e non credo ci fosse stato qualcuno al suo interno, così spedita mi diressi dentro.
Come immaginavo, non abitava nessuno, dentro era spoglia e piena di polvere e ragnatele, le finestre erano rotte e da qualche spiffero entrava il vento e il freddo pungente di quella sera, ma poco mi importava, avrei pagato chiunque per farmi riposare 5 minuti, avevo bisogno di riprendermi. Presi un po' d'acqua e la bevvi, mi misi una seconda felpa addosso per non sentire ulteriore freddo e mi rannicchiai in un angolino. Dopo aver chiuso gli occhi, convinta che sarei da un momento all'altro, iniziai a pensare a quel ragazzo che mi aveva appena salvata e del quale sapevo solo il nome.

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti ragazzi, sono ritornata dopo davvero tanto tempo con questa nuova storia, spero che vi piaccia, fatemi sapere se questo primo capitolo vi è piaciuto e spero vogliate continuare a seguirmi, tanti baci!🖤

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