Sposta il peso a sinistra, gira a destra, sposta il peso a destra, gira a sinistra.
Un movimento metodico che rilassa il mio cervello e scarica la tensione dei miei muscoli.
Ogni volta che scio, i miei pensieri si volatilizzano, penso solo alle lame degli sci sulla neve, al vento gelido che sferza sulla mia faccia.E forse dovrei prestare attenzione a chi mi trovo davanti.
Infatti, improvvisamente, mi vedo sfrecciare davanti dei capelli ricci fermati da una fascia elestica rossa e bianca. Il ragazzo, con uno scatto fulmineo del capo, si gira a guardarmi solo per un secondo, proseguendo poi per la sua strada. Perdo l'equilibrio a causa di mr. Boccoli e cado sulla neve, al lato destro della pista, quello che si affaccia su un piccolo torrente. Ormai le conosco a memoria queste piste, ci vengo quasi ogni anno a sciare.
Guardo il cielo per un po', goffamente tento di slaccairmi il casco, infastidita, cercando di capire come reagire. Tutta ammaccata mi rialzo e con passo deciso, cerco di avviarmi da quel ragazzo per spiegargli che deve stare più attento, se vuole sciare senza far fuori tutti. Ma il ragazzo riccio mi precede e, tutto affannato a causa della salita e dei pesanti scarponi da sci, si avvicina per scusarsi.
"Mi dispiace tanto, non l'avevo proprio vista. Può perdonarmi? Le offro una cioccolata!"
Il mio fastidio si affievolisce e scoppio a ridere, è molto buffo.
Lo guardo meglio. Bel ragazzo, capelli ricci castani, sembrano così morbidi che ci metterei la mia mano e non la toglierei.
Evidentemente lo sto fissando da tanto, forse con la bocca aperta e la bava, perché dopo un po' mi chiede: "Ehm... allora? Accetti la mia cioccolata?"
I suoi occhioni verdi richiamano la mia attenzione.
"Si, perchè no?" gli rispondo.
"Comunque piacere, sono Harry."
"Bianca."
"Allora andiamo." mi sorride.
Recupero i miei sci, le bacchette e tutto quello che si sparso a terra nella caduta, aggancio gli scarponi alle lame e parto alla volta del rifugio, seguita dal riccio.
Una volta arrivati, posati gli sci, slacciati gli scarponi, entriamo all'interno del bar e il solito profumo dolce mi invade le narici.
Ci sediamo ad un tavolino al centro della sala, l'unico libero, in quanto è quasi ora di pranzo e quindi le persone stanno iniziando a mangiare, sedute ai tavolini in legno. Ordiniamo e iniziamo a fare conversazione." Come hai detto che ti chiami?"
"Harry."
"Giusto."
"Tu?"
"Bianca."Per un po', l'aria diventa imbarazzante ma arrivano finalmente le nostre ordinazioni dopo qualche minuto.
Inspiro l'odore della cioccolata calda e appoggio le mani congelate sulla tazza bollente. Oggi fa molto freddo e, ovviamente, ho dimenticato il mio cappello a casa."Spero accetterai le mie scuse."
"Ovviamente. Può succedere a tutti di tagliare la strada a qualcuno. Non fartene una colpa."Mi rivolge un bellissimo sorriso che gli fa spuntare una fossetta molto profonda proprio vicino alla bocca. Sto considerando sul serio l'idea di farmi tagliare la strada più spesso.
"... e deduco che non mi stai ascoltando da un pezzo, giusto?"
Un ondata di calore affluisce alle mie guance.
Morirò dall'imbarazzo.
"Perdonami, ero distratta."
"Da cosa? Se posso, ovviamente.""Dalle tue magnifiche fossette!" penso.
"Problemi con il fidanzato" mento.
"Oh mi dispiace. Vuoi parlarne?""Non voglio asfissiarti con i miei problemi..."
Come al solito, le bugie portano sempre ad altre bugie. Ma si sa che le bugie hanno le gambe corte.
"Oh tranquilla... vai parlamene."
"Emh... c'è il mio ragazzo, che... beh... io... ecco, lui..."
"Aspetta, chi è il soggetto? Lui o te? Non capisco" ha capito che sto mentendo e sta cercando di mettermi in difficoltà.
"Ecco..." rassegnata, mi decido a dire la verità. Ma lo faccio senza guardarlo negli occhi. Potrei morire per l'imbarazzo.
STAI LEGGENDO
-'ˏone shots ˎʹ-
Fanfictionfour season. four one shots about Harry. ↬↫ os inverno: 18/12/17 os primavera: 8/11/18 os estate: 15/01/19 os autunno:?? status: non completa