Capitolo 1. sogno o realtà ?

31 9 0
                                    

Lo ricordo come se fosse successo poche ore fa.

All'apparenza sembrava una giornata comune, la solita routine, alle 7:20 del mattino mi alzai dal letto in modo da usare il bagno prima di tutto considerando il fatto che mia figlia e Beth ci impiegano un eternità li dentro, una volta finito di lavarmi e vestirmi mia moglie mi prepara la colazione di ogni mattina, cupcake con miele e una tazza di latte.

Aspetto che si alzano i bambini per portarli a scuola, 20 minuti di macchina da qui.

Una volta pronti, valigia in mano e zaini in spalla partiamo, prima destinazione scuola di Nathan, per poi andare a scuola da Emma.

Una volta finito con i bambini dritto a lavoro.

Fù una giornata particolarmente pesante carica di lavoro, ma non mi sono accorto del tempo che passava, del resto e il lavoro che amo.

Terminato anche il lavoro andai dai miei genitori dato il fatto che era da molto tempo che non li vedevo, per un motivo o per un altro ero sempre impegnato, e siccome Beth era andata a prendere i bambini mo erano avanzate un paio d'ore di relax.

Una volta arrivato suono il campanello, attendo 5 minuti abbondanti ma non ricevo risposta, strano visto che i miei a sono molto abitudinari non escono molto avendo pure una certa età.

Quindi decido di andare a casa mia, prendere il doppione di chiavi che tengo in caso di emergenza, una volta entrato chiamo i miei genitori anche con un tono di voce abbastanza imponente, Ma non ricevo risposta.

"Saranno usciti" penso fra me e me.

Giro un pò per casa e senza alcun motivo che mi spinga a farlo scendo in cantina, che rimase identica a quando vivevo qui io. Nessun mobile spostato, nessuna parete ridipinta, rimase tutto uguale, tranne che per un particolare, un buco sotto uno scaffale aveva attirato la mia attenzione.

Tralasciando le varie domande su come si sia formato quel buco mi avvicino, guardo all'interno del buco sul pavimento e scorgo una scatola con del sangue secco di sopra accanto ad una cartella clinica con uno stemma che stranamente mi era familiare.

Incuriosito cerco un pò su internet e subito l'unico risultato era la casa di cura New Jersey State Lunatic Asylum, il che mi parve strano essendo che nessuno della mia famiglia sia mai stato li ne come visitatore ne tanto meno come Paziente.

Pensai che era un errore che quella cartella si trovasse la.

Posso la cartella e mi avvicinai alla scatola ma non ebbi il tempo ti aprirla che mi arrivo una chiamata di mia moglie preoccupata del fatto che ancora non fossi tornato, controlla l'orario e notai che era quasi ora di cena, quindi rimisi tutto al proprio posto e ritornati il più in fretta possibile a casa.

Tornato a casa non parlai molto ne con mia moglie ne con i bambini, continuavo a pensare a quella cartella, del perché mi sembrava così familiare, e la curiosità di sapere cosa ci fosse dentro quella scatola,chiesi a mia moglie se i miei genitori le avessero mai oarlato di quella cartella, ma con aria molto nervosa mi rispose un no secco e cambio subito discorso, non facendocci troppo caso dopo un pò smisi di pensarci.

Finita la cena mi misi nel letto, molto stanco mi addormentai subito, Ma non fu un sonno piacevole.

Sognai "più che songo un incubo" di un uomo, il quale non riuscì a capire l'identità dentro un edificio, al quale delle sottospecie dottori almeno così sembravano, stavano staccando le dita delle mani e dei piedi una ad una, con il "Paziente" coscente con una tale brutalità che nemmeno gli animali riuscirebbero ad essere cosi insensibili.

Una volta finito con le dita passarono con la mutilazione dei arti, per finire con l'estrazione dei organi, sembrava talmente vero che solo a pensarci mi viene da vomitare.

Tutto ad un tratto mi sveglia nel cuore della notte, con il battito cardiaco accelerato, sudato e tremolante.

Beth vedendomi nel panico gli raccontai l'accaduto, e nervosamente lei mi rispose...

"Tranquillo era solo un sogno" alche gli dissi "giusto, hai ragione" o almeno era quello che credevo.

Per tentare di dimenticare l'accaduto decisi prima di andare in cucina a bere un bicchiere di latte caldo sperando che mi avrebbe calmato in modo da poter tornare a dormire, ma non fece effetto quindi decisi di andare a fare un giro in auto in piena notte.

Mi misi seduto al volante, Ma quando accesi la macchina sentii come una sensazione di pericolo, allo stesso sentii di essere osservato, ma stupido io non ci feci caso.

Guidai per qualche kilometro fin quando non mi venne la geniale ed al contempo stesso stupida idea di andare a vedere da vicino lo ospedale psichiatrico.

Una volta arrivato, scesi dalla macchina e senti un brivido freddo raggelarsi lungo la schiena, mi avvicinai e come giusto che sia in piena notte i cancelli erano chiusi, decisi di andare via e di mettere una pezza sopra questa questione.

Durante il tragitto notai un signore sul bordo del marciapiede, da solo in piena notte, gli chiesi se serviva aiuto, ma appena mi avvicinai rimasi scioccato dal vedere che era lo stesso paziente del mio sogno...

Senza dire una parola chiusi i finestrini e mi allontanai in preda al panico, dopo qualche secondo guardai lo specchietto retrovisore e l'uomo non c'era più.

A quel punto l'unico pensiero che mi frullava per la testa era: come è possibile, sarà la stanchezza.
E se non fosse stanchezza ? Se quel che appena successo sia tutto reale ?

In preda ad ansia, panico e giramenti di testa con aggiunta di strani pensieri non notai una curva e andai a sbattere contro un muro in piena velocità.

Da lì solamente buio.

La Notte Dei RicordiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora