Perché non dormi?

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Luke doveva stare vicino alla sirena in ogni momento della giornata, e se doveva essere sincero la cosa non gli dispiaceva per nulla. Ogni giorno che passava trovava la piccola Lucy sempre più bella e splendente anche nella sua forma umana, ma intanto continuava a rodersi nel senso di colpa che aveva dentro di sé. Tra non meno di due settimane questa bellissima creatura sarà venduta a chissà chi per colpa mia, e dovrà vivere imprigionata in una teca di cristallo per sempre, oppure dovrà fare da schiava a chi la comprerà, pensava il povero marinaio. E tutto questo solo per colpa sua, la sirena si era avvicinata per aiutare lui.

Quella era la prima notte che dormiva in una vera cabina di una nave, e non dormiva nelle brande riservate ai mozzi e agli schiavi. Quel letto di piume di oca era così comodo per lui, e la coperta era così calda; si rigirò nel letto e notò con orrore che il letto accanto al suo destinato alla sirena era vuoto. Oh no, è scappata! Penso ancora il marinaio precipitandosi fuori, sul ponte della nave; se la sirena fosse scappata il capitano della nave non avrebbe esitato a torturarlo fino alla morte.

E invece no, la bellissima sirena era lì,  affacciata al parapetto, a guardare le onde del mare che si infrangevano contro la nave pirata, e nella sua testa correvano i ricordi che aveva quando ancora nuotava nel  mare

- dovresti tornare dentro Lucy - disse umilmente Luke avvicinandosi timidamente alla sirena

- vorrei restare qui fuori ancora per un po se non ti spiace Luke - rispose la sirena con voce soave, che ormai chiamava per nome quel marinaio che la assisteva in ogni cosa che faceva

- sei sicura di stare bene? - si preoccupò Luke guardando le gambe di Lucy. La sirena non era ancora abituata a stare in piedi a lungo, e questo la stancava molto

- si, se è ciò che desideri tornerò dentro, visto che ora mi è anche privata la libertà di osservare il mare di notte, ricordando ancora le belle feste che dava il re del mare ogni volta che in cielo c'era una luna del genere - disse con riluttanza la sirena guardando la luna ancora piena dal giorno della caccia

La sirena si chiedeva se a casa sentivano la sua mancanza, se Gherda era triste per la sua perdita, se l'avevano data per morta, uccisa da uno dei marinai, se qualcuno l'avesse cercata nel grande oceano

- vorrei tanto sapere come è il fondo del mare... me lo vuoi raccontare? - domandò curioso e sognante Luke

- sei diverso da tutti gli altri marinai che ho visto su questa nave... ti importa di me più degli altri, quando ti ho visto in mezzo all'acqua, da solo, in procinto di affogare qualcosa dentro di me è scattato, ho sentito che dovevo aiutarti - mormorò Lucy - se ti fa piacere molto volentieri ti narrerò le meraviglie del regno in fondo al mare - aggiunse poi

- mi piacerebbe tanto sentirle raccontarle! - mormoró Luke appoggiandosi a sua volta al parapetto della nave e guardando prima Lucy e poi la luna. Il viso della sirena era ancora più bello quando la luna lo illuminava

-  be vedi, sul fondo dell'oceano a differenza di come pensate voi non c'è solo sabbia e alghe, nel punto più profondo, nel centro preciso del mare, c'è un'enorme castello interamente fatto di madreperla, dove vive il re del mare con i suoi funzionari. Io vivo in una grande casa fatta di coralli rosa, che è forse più grande di questa nave; abbiamo tanto giardini con piante bellissime, che qui sulla terra non potranno mai crescere, e ogni luna piena che c'è saliamo tutti quanti in superficie per andare a caccia di marinai - raccontò sognante la sirena

- che bello che deve essere... - sussurrò il marinaio - perché la notte scorsa invece di mangiare le mie carni mo hai salvato? Per  colpa mia ora ti trovi qui imprigionata... - domandò timido Luke

- ho visto il tuo viso innocente soffrire tra le onde alte del mare, e ho voluto salvarti. Tranquillo, so che non è affatto colpa tua se mi hanno catturata e portata su questa nave... non dispiacerti, ormai quello che è fatto è fatto, non si può più sistemare - disse pratica la sirena

- scusami umilmente Lucy - aggiunse il mozzo - ora però dobbiamo proprio tornare dentro, si sta facendo tardi, e per domani devi essere riposata - e così dicendo Luke sollevò tra le sue braccia la piccola sirena e la riportò dentro la cabina, dove la mise delicatamente dentro il suo letto e la coprì

Poi anche lui si mise a dormire, e dalla stanchezza crollò subito nel sonno.

    
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Luke si svegliò che non era ancora l'alba, e si girò istintivamente verso il letto di Lucy per controllare se c'era ancora, e la vide seduta, con gli occhi aperti e pieno di paura

- Lucy, va tutto bene? - chiese lui premuroso

- si - rispose la sirena senza girare gli occhi verso di lui e abbassando lo sguardo

- allora perché non dormi? -

- io... ho avuto un incubo, e non riesco più a chiudere occhio... questa nave mi fa paura, sono spaesata e non so cosa fare, mi manca casa mia, le altre sirene, mia sorella... - Lucy stava quasi per scoppiare a piangere

- no ti prego non piangere... mi fai sentire più in colpa - sussurrò Luke avvicinandosi alla sirena - ti prego... - e così dicendo cinse Lucy in un abbraccio

Lei inizialmente si divincolò, non abituata al tocco di un umano, ma poi si abbandonò al sonno, come se stranamente tra le braccia del marinaio si sentisse protetta. Luke sentiva un sentimento strano farsi strada nel suo cuore, e non capendo che cos'era lo respinse con tutte le sue forze. Ma quando si addormentò con Lucy tra le braccia sul suo viso si dipinse un sorriso quasi di un bambino felice.

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