Mi sta aspettando.

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Mi sta aspettando.

Aprì gli occhi e si ritrovò quelli del fratello, neri come la pece, ad osservarla. Sentiva il respiro che le si abbassava e l'aria che stava abbandonando i polmoni pian piano, svuotandogli di vita. Cercò di stringere il viso del fratello con una mano, ma era troppo debole e ricadde a terra, vanificando tutto lo sforzo che aveva usato per sollevarla appena in aria.

Vide che gli occhi di Nico si stavano riempiendo di lacrime ed iniziarono a sgorgare anche dai suoi, che si facevano sempre più vuoti e freddi, incapaci di combattere quel nero che le appannava la vista.

Non voleva vedere suo fratello piangere, non per colpa sua.

Sapeva che, prima o poi, gli Inferi avrebbero reclamato la sua anima clandestina nel mondo dei Vivi, era solo questione di tempo, ma vedere Nico piangere, era una pugnalata al cuore. Non voleva dargli di nuovo quel dolore conosciuto.

Cercò di deglutire, ma sentì solo un sapore metallico che s'impadroniva della sua gola, rendendola ancora più secca, ma cercò comunque di parlare.

“Nico... Non piangere.”

A quelle parole, il figlio di Ade crollò e pianse, pianse come non mai. Non era riuscito a salvare Bianca, e nemmeno Hazel. Perché lui continuava a vivere, allora?

“Dov'è Frank?” chiese poi la ragazza, stringendo un po' gli occhi per il dolore.

Nico sgranò gli occhi, ma poi li strizzò ferocemente per bloccare le lacrime, che stavano per inondarglieli nuovamente.

Ed ora come glielo diceva?

Sentì una mano che gli si posava dolcemente su una spalla e si volse per vedere a chi apparteneva. Incontrò gli occhi tempestosi di Annabeth, che avevano perso tutta la loro fierezza, per far spazio al dolore ed alle lacrime. La ragazza gli strinse la spalla, conscia che aveva bisogno di sostegno, ma che non poteva accollarsi il peso della verità.

Quel compito toccava a lui.

Nico strinse a se il corpo della sorella, che diventava sempre più freddo e sempre più pesante. Doveva essere forte, non solo per lui ma anche per Hazel, che si era sacrificata per il bene di tutti.

Si asciugò le lacrime con la manica del suo cappotto d'aviatore e deglutì. Spiegò alla sorella come Frank aveva combattuto da vero eroe, difendendola quando era stata ferita, di come aveva esortato tutti a scappare, mentre lui, stringendo l'ultimo mozzicone di legno tra le dita, si buttava nella mischia e faceva fuori più avversari possibili, mentre Nico non poté far altro che vedere la sua vitalità spegnersi pian piano come una foglia appassita e stringersi una mano al cuore che doleva.

Hazel assimilò tutte quelle parole, in silenzio, schiudendo gli occhi quando le sue orecchie captavano qualcosa di doloroso, ma non per lei, per Frank.

Sospirò leggera quando Nico le raccontò che Frank si era staccato da loro col sorriso sulle labbra, affermando che lo sapeva fin dall'inizio che lui non ce l'avrebbe mai fatta. Hazel cercò con lo sguardo Percy, quando Nico le raccontò che l'amico aveva tentanto di fermarlo, dicendogli che avrebbero combattuto insieme, ma Frank era irremovibile.

Spero che ci rivedremo nei Campi Elisi.” aveva mormorato, prima di andare incontro al nemico. Percy aveva gridato, e Jason aveva dovuto trascinarlo via a forza, aiutato da Annabeth. Quando i suoi occhi dorati incontrarono quelli verdi dell'amico, questi si riempirono di lacrime, come se fossero colpevoli.

Hazel allungò lievemente una mano verso il figlio di Poseidone, ma non fece molta strada, ormai era priva di forze. Allora lo richiamò con lo sguardo e lui si avvicinò.

Quando Percy strinse la mano della amica, non poté non notare il freddo che emanava, e cercò di ricacciare indietro le lacrime a forza, ignorando i singhiozzi di Annabeth, che gli stava affianco.

“Non è colpa tua, Percy.” la voce della ragazza era diventato un filo sottile, ma era comunque ferma. Poi, volse lo sguardo verso il fratello. Nico aveva gli occhi pieni di lacrime, ed non aveva il coraggio di guardarla. Stava accadendo ancora.

“Mi dispiace.”

Hazel raccolse tutta la sua poca forza rimasta e toccò con la punta delle dita il volto bagnato del fratello “Lasciami andare...” cercò di deglutire “Ti ringrazio... Per avermi donato una seconda vita...” - Nico singhiozzò forte, stringendosi sulla pelle la mano della sorella - “Frank mi sta aspettando.”

La sua mano ricadde pesante a terra, sollevando un po' di polvere. Nico strinse il corpo ormai privo di vita di Hazel, bagnandolo con le sue lacrime calde. Annabeth cadde sulle ginocchia e pianse, poggiando la testa sulla schiena di Nico ed una mano sulla spalla di Percy. Il figlio di Poseidone strinse convulsamente la mano dell'amica, poggiando il dorso di essa sul suo viso, e riversandogli le sue lacrime amare e salate.

Alle sue spalle, poteva sentire il singhiozzo di Piper, soffocato sul petto di Jason, che le carezzava dolcemente i capelli, nonostante piangeva anche lui a dirotto.

Leo Valdez aveva gli occhi puntati sul cielo, mentre le lacrime gli solcavano il viso, segnandolo con due strisce bagnate e pulite, sotto la fatica ed il dolore della perdita.

Hazel Levesque era morta.

Buonasera!

Ragazzi miei, scrivere questa OS è stato un vero e proprio parto. E' la prima volta che scrivo sui personaggi dell "Eroi dell'Olimpo" ed è anche la seconda storia che pubblico su questo libro. Mentre scrivevo, mi è salito un groppo in gola che tutt'ora non vuole sapersene di andare via. Io adoro la ship Frazel e scrivere sulla loro morte mi ha devastato! Come sempre, scelgo sempre argomenti molti allegri per buttarmi su nuovi personaggi... Tipico di me!

Questa idea malsana, mi è venuta in mente ieri, mentre tornavo da lavoro ed ho scritto un piccola nota sul cellulare. Quando poi l'ho trasportata al computer, era quasi una pagina di Office! A me sembrava piccola piccola...

Ovviamente, ci tengo a precisare che non so chi morirà in "Il Sangue dell'Olimpo" e che, quindi, questa è una mia fantasia, piuttosto cruda anche.

Spero che vi sia piaciuta e che mi facciate sapere la vostra opinione, anche negativa, affinché io possa migliorare! :)

Un bacio, vostra Lu.

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