La ricerca della storia perfetta

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La prima storia che attirò l'attenzione di Marco, fu quella che lesse sul profilo dell'amica Ivana Di Fazio

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La prima storia che attirò l'attenzione di Marco, fu quella che lesse sul profilo dell'amica Ivana Di Fazio.

Ivana abitava a Cinisello Balsamo a pochi metri da dove fu ucciso il cugino di Abdul, l'attentatore di Dublino. A differenza del più noto cugino che si era fatto esplodere nel mercato irlandese al grido di Allah è grande uccidendo così 50 persone e ferendone altre 123, Mohammed era nato a Cinisello Balsamo nel 1985 da una coppia di genitori fieramente atei. Seguì le orme dei genitori e rifiutò ogni legame con alcun tipo di religione monoteista.

Un giorno, rientrando in casa prima del previsto, al posto della moglie trovò il signor Bendozzi, il loro tanto odiato vicino di casa, cacciatore e leghista fin dentro a quelle viscere che ostentava nude nel letto di Mohammed e della moglie. Non ci fu il tempo di capire o approfondire, il signor Bendozzi urlò "al ladro", estrasse il suo cortellino da campo e lo lanciò goffamente contro Mohammed, che per sfuggire all'arma cadde battendo la testa. Morì all'istante, neanche il tempo di incazzarsi con la moglie e con l'amante.

Inutile dire che la legittima difesa attenuò di gran lunga la pena del reato e che alla fine tutto si risolse in nulla. I gruppi su Facebook si erano scatenati: la giuria popolare stavolta mise d'accordo garantisti e leghisti, fianco a fianco per sostenere il diritto della legittima difesa. Il povero Mohammed morì così sepolto dalle lamentele dei giuristi dei social.

Questa sembrava davvero una storia interessante, così Marco decise di contattare Ivana cercando maggiori dettagli, ma all'infausta scoperta della sua appartenenza al gruppo "Amici di Bendozzi" constatò suo malgrado di essere di fronte a un esempio di storia che il Il "Wordpress" avrebbe rifiutato.

Passò quindi al racconto numero due.

Anche la seconda storia sembrava abbastanza insolita: parlava di una coppia gay formata da Angelo e Filippo, entrambi molto cattolici, e quindi perennemente pentiti e colpevoli della loro "situazione".

Il senso di colpa che li attanagliava li portò così a diventare tra i più radicati sostenitori della teoria di gender al punto da esserne i maggiori sostenitori nel ridente comune di Usmate Velate.

Marco abbandonò presto anche questa alternativa, realizzando attraverso un breve sondaggio telefonico e fatto via wapp a madre, zia paterna e coppia di cugine gemelle che nessuno aveva realmente capito in cosa consistesse la teoria di gender.

La terza storia sembrava quella vincente: parlava di un pasticcere, un tale Cesare Priandi, nato e cresciuto a Milano, che fondò la prima, almeno a suo dire, pasticceria vegana di tutta Milano.

Il locale si trovava in piazza De Angeli, a due passi dal centro, in quell'angolo cittadino ancora abitato dal raro esemplare di Milanese doc, meneghino da generazioni, non ancora intaccato dagli appiattimenti della cultura industriale del franhising.

La storia in realtà si basava su una dichiarazione fatta dal Priandi che avrebbe confermato di non assecondare la più ferrea dottrina vegana, preferendole piuttosto una convinta fedeltà al piacere della carne metaforica

Questa era la storia perfetta perché rispondeva ad almeno tre fattori di successo: confutare una diceria mainstrem che aveva visto la luce su diversi giornali online, tra cui lo stesso Fatto Quotidiano, inserire un argomento di tendenza come quello del veganesimo e aggiungerne uno old fashioned e tradizionalista come quello del sesso orale.

Non ci volle molto per contattare il pasticcere vegano: gli bastò consultare uno del 5600 post in cui veniva citato il suo profilo Facebook e scrivergli un messaggio dall'inequivocabile oggetto "Ti voglio aiutare dando voce al tuo punto di vista".

Da lì ne nacque una approfondita intervista telefonica, in cui l'irremovibile pasticcere confermò con dovizia di particolari tratti della sua biografia che sostenevano la sua tesi, dettagli che Marco si guardò bene di non citare, cercando di essere il più asettico e meno volgare possibile.

Marcò dedicò molto tempo alla redazione del suo pezzo, cercando di non tralasciare nessuna chicca che potesse anche solo sembrare vagamente interessante ai suoi lettori: dalla nascita del pasticcere nel giorno in cui 15 anni dopo sarebbe uscito nelle sale Ritorno al futuro, alla scelta dell'uomo di laurearsi con una tesi sugli effetti del caglio sull'intelligenza emotiva delle scimmie del Borneo.

In meno di due giorni  il suo brillante pezzo di 2500 battute intrise di note e rimandi scientifici rigorosamente bibliografici era pronto per essere stampato e discusso nella riunione del 13 settembre del Wordpress. Mancavano solo delle fotografie e una video intervista a supporto, in grado di attestare l'autenticità della sua fonte.

Shooting e videoselfie sarebbero state girate la mattina del 13: l'appuntamento era fissato per le 8:45 all'interno della pasticceria.

Alle 7:30 Marco era già a Cadorna, pronto a scendere in metropolitana, ignaro di come quella giornata avrebbe per sempre cambiato la sua vita...


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⏰ Last updated: Aug 01, 2017 ⏰

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