I'm just a shadow.

"Salpa con noi!"

Un giorno,
uno dei tanti,
fui vittima della mia tristezza,
le quattro mura che potevo chiamare casa mi soffocavano.
Allora uscì in auto e iniziai a guidare senza una meta,
avrei deciso in seguito dove fermarmi, non ci volle molto
prima che in mente mi venisse il mare.
Soffiava forte il vento quel giorno,
mani in tasca e sguardo rivolto alle varie imbarcazioni ferme al porto.
All'orizzonte un veliero,
"Salpa con noi!",
sentivo urlare a squarciagola,
mi guardavo intorno cercando qualcuno al quale fosse rivolto quel invito,
ma ero solo,
ero io,
chiamava me.
Il veliero arrivò alle sponde del porto,
e presupposi fosse lo stesso uomo
che ricominciando ad urlare disse "allora vieni?".
Salì,
senza pensarci due volte,
senza chiedermi dove andasse
e quando saremmo tornati
o ancor di più perché mi
volessero con loro.
Vidi pesci di ogni forma e colore,
isole spoglie,già calpestate
e isole verdi, rumorose,
la dove la vegetazione regnava padrona.
Conobbi il mare, non come acqua salata, ma come padre adottivo,
benevolo nei doni,
severo nelle punizioni.
Non crebbe soltanto la mia barba in quegli anni,
no,
crebbe qualcos'altro,
qualcosa dentro,
la voglia di continuare,
di non fermarmi davanti ad una pioggia o ad un alta onda.
Due,
furono gli anni nei quali feci parte di una famiglia,
una ciurma,
condividendo gioie e dolori.
Triste fu il giorno in cui rividi quel porto e ne  ri calpestai il suolo.
Una volta sceso dopo aver salutato quegli uomini, aspettai che il veliero fosse lontano e mi resi conto che sul fianco destro vi era una scritta,
che di solito era il nome delle imbarcazioni, ma che in quegli anni non avevo mai notato.
C'era scritto "Vita",
accennai ad un sorriso,
non con le labbra,
ma con il cuore,
perché forse infondo l'avrei chiamata anche io così o perché dentro di me lo sapevo e non avevo bisogno di leggerlo sul suo fianco per chiamarla tale.
Soffiava forte il vento,
quel giorno.
All'orizzonte un veliero...

Lorenzo
   Bisconti.