Luce divina.

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Mentre il cielo s'ingrigisce,
è il mio animo che percepisce
come ogni cosa doventi triste.
E mentre i prati fioriti s'oscurano,
sono i residui che liberi spuntano,
residui di un
umanità,
che speranza più non ha,
di rivedere la felicità,
che la natura gentile da.
E sempre mentre l'aria libera va,
da i fari di una macchina illuminata è la verità!
Dell'amato O2 che noi respiriamo
neanche il colore c'è stato lasciato.
Ma chi sarà mai il colpevole di questo affronto,
che ha portato al tramonto il nostro piccolo mondo,
sarà forse il vento? Che fresco non è,
perché corrotto dai fumi creati sa te!
Sarà forse la terra? Che fertile non è,
ma che segreti di fuoco nasconde con se!
Sarà forse la pioggia? Che acqua non è, ma che acido piange per te!
Ma diamogli un nome,
al malato creatore,
dell'ormai giunta autodistruzione!
Chiamiamolo uomo,
che la parola ormai priva di senso è!
Uomo testardo,
uomo bastardo,
che continua a fingere di non aver capito,
dove il suo egoismo lo ha lasciato,
ovvero,
nello sputo del creato.

    Lorenzo
        Bisconti.

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