Hiyori alzò un braccio per salutare le sue amiche, e intanto si incamminò con passo svelto.
Mentre le scarpe creavano un suono secco e regolare contro l'asfalto, alzò gli occhi per scrutare il cielo sopra di lei.
E sospirò.
Nuvoloni scuri e vento gelido si abbattevano sulla città, segno di una sicura pioggia forte.
Tentò di non pensarci mentre camminava, ma ogni sua speranza si eclissó quando una pioggia pesante iniziò a cadere gelida, come piccoli aghi gelati che le pizzicavano la pelle.
Mettendo le mani in alto, tentò di proteggersi la testa con la propria cartella.
Ma era evidente che con quella minuscola borsa non riusciva ad isolarsi a dovere, e sicuramente avrebbe preso un raffreddore.
Nonostante tutto, continuò a camminare imperterrita.
《Hey.》disse una voce all'angolo della strada.
Una figura in tuta era poggiata tranquilla contro il muro, i capelli corvini umidi di pioggia.
Gli occhi, azzurri come il ghiaccio, erano il punto più luminoso della sua visuale.
《Yato...》mormorò, rimanendo immobile. I capelli castani erano quasi completamente zuppi d'acqua, mentre lo fissava.
Il Dio si limitò a ridacchiare 《sapevo che non ti saresti portata l'ombrello, per quanto sei testarda.》
Si avvicinò, sfilandosi la felpa mentre sorrideva. Si mise alla sua destra, mentre alzava l'indumento per coprirli entrambi.
《Cosa stai-...》mormorò Hiyori mentre abbassava lentamente la cartella.
《Ci proteggo dalla pioggia, no?》abbassò lo sguardo verso di lei, abbozzando un sorriso.
Era vicino.
Troppo vicino.
Però era caldo e in più il suo gesto era parecchio inusuale, da uno come lui.
Mentre camminavano, Hiyori tentò di non incrociare il suo sguardo mentre si stringeva la cartella al petto, rossa in viso.
Yato, dal canto suo, si guardava intorno con una proverbiale tranquillità.
Il viso era ancora umido, bagnato di goccioline.
Se prima non lo guardava, adesso tentava di studiarlo senza farsi notare.
Il viso era pallido, i capelli scuri risaltavano.
Gli occhi erano luminosi.
Poi, improvvisamente, la sua espressione neutra si trasformò in un sorriso.
《Adesso mi spii anche, Hiyori?》
La ragazza esplose in un concentrato di rossore 《COSA?! IO-... NON-》balbettó la giovane, mentre il Dio scoppiava a ridere.
《Piuttosto.》si stizzí lei 《vogliamo parlare di quando tu mi hai strusciato la guancia contro il viso? Eh?》
Yato sbattè le palpebre 《A-Avevo un motivo valido! Io ero preoccupato per te, tu non avevi nessun motivo di fissarmi come una Stalker!》
《Una cosa scusa?!》
《Hai sentito benissimo, mia ca-... attenta!》
Improvvisamente Yato fece un mezzo giro, facendo così che lui desse le spalle alla strada e Hiyori al muro.
Poi la strinse velocemente, la felpa che copriva principalmente lei.
Non lo vide, ma sentì la macchina sgommare dentro la pozzanghera mentre schizzava completamente Yato.
Quando l'auto passò, il giovane la molló.
《Yato... tu...》mormorò Hiyori mentre lo guardava tutto bagnato.
《Non fa niente, tu... Non ti ha presa, vero?》
《Certo che no! Tu però...》indicò con un cenno la maglia bianca e i pantaloni zuppi, ma il Dio sorrise mentre smetteva di piovere.
Intuì, però, che fosse momentaneo. Infondo, c'era ancora forte vento e il cielo era più scuro di prima. Aveva smesso solo per ricominciare più forte, magari fra pochi minuti.
Yato si levó la felpa di dosso, poggiandola sulle spalle della ragazza.
Poi iniziò a correre, mentre le afferrava la mano.
Lei stringeva con una mano la felpa, con l'altra intrecciava le dita con quelle del ragazzo.
Sorrise.
Quasi voleva che quella corsa mano nella mano non finisse mai, quando invece casa sua sembrava sempre più vicina...
Il Dio si fermò davanti all'appartamento. Sorrise, mentre si metteva di fronte a lei.
Parlava, ma non la guardava, le sistemava la felpa addosso.
《Su', entra dentro.》mormorò, sistemandole ancora l'indumento.
《Va bene, ti-...》tentò di levarsi la felpa, ma lui la bloccò.《No no, Hiyori, tienila.》le prese il viso fra le mani, avvicinandola improvvisamente.
《Cosa-...》le labbra di Yato sulle sue erano bagnate d'acqua piovana, ma erano calde.
Le mani sul suo viso erano morbide e delicate. Fu un bacio leggero quanto la pioggia che cadeva 《corri dentro》mormorò, un palmo dal suo viso. Levó le mani per stringerle ancora la felpa.《non sarò sempre lì a darti la mia felpa, sai?》ridacchió 《Okay, probabilmente sì. Ma sappi che sono particolarmente gentile, oggi》concluse, prima di sparire.
E rimase solo Hiyori, in mezzo alla pioggia che riprendeva a battere.
Con la felpa stretta al petto, davanti casa sua.
E le farfalle nello stomaco, gli occhi sgranati e il viso rosso, le labbra leggermente schiuse.
Sotto le gocce di Pioggia.
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Sotto Le Gocce di Pioggia|| Yatori
Short StoryA volte attardarsi con le amiche non è sempre una buona cosa, soprattutto se hai deciso di non ascoltare il meteo che portava pioggia. E Hiyori sperimentò questa dimenticanza sulla sua stessa pelle, in un pomeriggio scuro di fine autunno. Ma gli dei...