Ormai è passata quasi una settimana da quando ho inviato quella e-mail, ovvero il mio lasciapassare per la carriera che tanto desidero intraprendere, alla redazione.
Apro circa 20 volte al giorno la mia casella di posta elettronica, sperando di veder comparire sullo schermo del mio Mac, hai una nuova mail dalla Redazione, e invece ancora niente: sarà sicuramente questione di tempo.
Dicono che la speranza sia l'ultima a morire, ma quella di mia mamma Lucia è ormai sepolta da un pezzo, visto che lei non è tanto convinta che io abbia qualche possibilità nel riuscire a ricevere quella mail, da me tanto attesa.
DOPO 3 GIORNI...
Ultimamente, sta quasi riuscendo a contagiarmi con la sua idea, in effetti sto iniziando a pensare che, forse, sia meglio abbandonare questo progetto perché irraggiungibile, o che, probabilmente, neanche ci avrei dovuto provare, visto che, di tutte le ragazze che hanno spedito una presentazione, ne sceglieranno una decina e, sicuramente, ce ne saranno moltissime più belle e brave di me. Quindi credo sia meglio lasciare perdere, l'importante è che mi impegni nello studio, proprio come vuole la mia famiglia, la quale desidererebbe vedermi con un camice azzurro ed una cuffietta, con qualche arnese del mestiere in mano e un paziente terrorizzato sul lettino freddo della sala operatoria; ormai ho intrapreso una scuola totalmente diversa dai loro sogni.
Ancora però non l'ho scampata, visto che ogni singolo giorno, la prima e unica cosa che i miei riescono a dirmi, è di abbandonare la scuola che frequento, i miei compagni e tutte le mie amiche, perché, a loro dire, troppo mediocri e provinciali per una come me. E questo vuol dire, litigata giornaliera.
Già che non vogliono che io vada a scuola di recitazione, l'unica cosa che posso fare è quella di impegnarmi nello studio e quella di convincerli che è veramente questo quello che voglio.
Driiinnn....Driiinnn...Driiinnn
Mum: Kat vai tu a rispondere?
Kat: si mamma, non ti preoccupare.
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Kat: Pronto?
Lor: Ciao Kat, sono Lor. Ti prego, dimmi che non hai qualche impegno, perché avrei un disperato bisogno di te: ho litigato con Liam, quel ragazzo cui sono molto legata, ricordi? lo avevi conosciuto a Capodanno. Poi, oltre ad essere giù per questo, sono anche disperata per la verifica di matematica, non ci sto capendo nulla. Ti prego, se non hai qualche impegno vieni, anche perché sono a casa da sola e mi gira la testa, non credo di sentirmi troppo bene....
Kat: Si, si, non ti preoccupare. Arrivo subito.
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Kat: Mamma, esco. Torno per cena, se c'è qualcosa di diverso ti chiamo.
Mum: Kat dove vai?
Kat: Vado da Lor che è da sola e non sta bene, e inoltre dobbiamo ripassare matematica per la verifica.
Mum: Ah va bene. Non tornare tardi.
Kat: Va bene mamma. Ti voglio bene.
Esco da casa, tiro fuori dal garage la mia Yamaha rossa e mi reco a casa di Loren.
Appena 5 minuti e sono lì: la vedo,mi stava già aspettando sulla porta, pallida come non mai e con gli occhi verdi, ormai diventati rossi per le troppe lacrime versate.
Le corro in contro e lei mi saluta abbracciandomi e ringraziandomi per esser arrivata così in fretta. Prima di preoccuparci delle equazioni di matematica, ci siamo sedute sul divano nero, di pelle damascato ed ha iniziato a raccontarmi del litigio avvenuto la sera prima con Liam: mi ha raccontato di essere andata a trovarlo con Matthew, di avergli voluto fare una sorpresa, (come d'altronde lui ne aveva fatte tante a lei), di aver suonato il campanello dorato del suo piccolo appartamento in pieno centro storico e, solo dopo il secondo squillo, di aver sentito la sua voce scocciata al citofono, che le diceva di andarsene e che non l'avrebbe più voluta vedere. Solo questa mattina ha saputo che si era comportato in tal modo per una ragazza, una certa Maria,la quale, essendosi affacciata dalla finestra ed avendo visto che a suonargli era stata una ragazza, gli ha intimato di trattarla male e lo ha posto davanti ad una scelta: O lei o me, e lui, accecato dai fumi dell'amore, ha scelto la ragazza che si trovava distesa nel suo letto, coperta da un lenzuolo bianco di lino, rinunciando a malincuore all'amica con la quale aveva trascorso l'infanzia, con la quale si era sempre confidato e di cui si fidava, ma che, soprattutto, non avrebbe mai trattato in quel modo.
É stata proprio questa cosa che ha dato maggior fastidio a Lor e, quando è arrivata a raccontarmi questo pezzo, è scoppiata in un pianto disperato. Evidentemente le si era formato un vuoto incolmabile dentro al petto, in un pezzetto di quel cuore che, un tempo, aveva battuto in silenzio proprio per quel Liam che ora avrebbe voluto avere accanto e con il quale avrebbe voluto ridere fino a non poterne più, proprio come avevano fatto qualche sera fa.
Fino alle 16 circa abbiamo parlato di lui, con due pacchetti di Clinex accanto, ormai vuoti, e senza più lacrime da versare, anche perché altre due e si sarebbe allagata casa.
Nel frattempo, i giramenti di testa le erano passati, così ci siamo alzate ed abbiamo aperto finalmente l'enorme libro di matematica, l'ho aiutata a capire dove sbagliasse e le ho spiegato che non sempre un equazione può essere vera, ma che esistevano diversi casi.
Tra una pausa e l'altra, tra un messaggio e l'altro, ben presto sono arrivate le 20.
Nel frattempo, era tornata la mamma di Lor, una donna esile, alta, carina ed affettuosa.
Quando mi ha visto, mi ha dato un bacio e poco dopo mi ha chiesto se volessi cenare con loro, vista e considerata l'ora. Io le ho detto più di una volta di no ma, quando mi ha comunicato di aver preparato la parmigiana di melanzane, non ho potuto più controbattere. Così ho chiamato a casa ed ho sentito la voce di mia mamma, alla quale ho detto che sarei rimasta a cena da Lor e che poi mi avrebbe riaccompagnato sua madre. Lei, un po' seccata di non averglielo fatto sapere prima, mi ha detto che, appena terminato di cenare, mi sarei dovuta far riportare, visto che poi, la mattina seguente ci sarebbe stata scuola.
Prima di ripartire ho detto a Lor che per lei ci sarei sempre stata e che non l'avrei mai lasciata da sola, in momenti belli e brutti, che qualunque volta avesse voluto parlare, sarebbe bastato alzare la cornetta, dirmi di andare da lei ed io sarei arrivata.
Kat: Grazie Lor. Ci vediamo domani a scuola.
Lor: Grazie a te. A domani.
Nel frattempo che ci salutavamo, la mamma di Lor è scesa a tirare fuori la sua 500 bianca dal garage. Alle 22 già ero a letto sotto il mio amato piumone azzurro a ripensar alla giornata appena terminata. Pensai che io c'ero sempre per tutti, a qualsiasi ora e in qualsiasi momento, ma che erano veramente poche le persone che, invece, c'erano sempre per me.
BACI😘
Ale❤
Spazio Autrice
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Un Amore Per Sbaglio
RomanceKatherine e Christopher hanno due amici in comune... prima di una sera nessuno dei due aveva notato l'altro... tutti presi dai propri impegni, dai rispettivi partner e troppo impegnati a risolvere i problemi degli altri... Un bel giorno i due si sc...