[A parlare saranno sia Veronica, sia Andreas. I loro pensieri saranno preceduti dai loro nomi]
VERONICA
Stasera abbiamo mangiato sul tavolino fuori, dato che in casa non passa un filo d'aria.
E' un tavolino piccolissimo, ma tanto siamo solo noi: io, Dani e Olivia.
Erano tanto contenti di mangiarci.
Mi hanno aiutata ad apparecchiare, e mi hanno riempita di baci.
E' un tavolino piccino, è vero, ma piace a loro quanto a me, quell'angoletto.
E' in quell'angoletto che aspetto la notte.
Ed è questo il momento in cui faccio entrare te nel mio angoletto colorato, di solito.
Io chiamo te o tu chiami me, di solito.
Di solito.
Ma questo "di solito", ultimamente, lo sto mettendo da parte in tutti i sensi.
In questi giorni, l'ora nostra non esiste più.
La rimpiazzo con instagram, con la musica, con qualsiasi cosa.
Non è stato semplice fartelo capire.
Insistevi, volevi esserci nel mio silenzio.
Volevi rompermelo.
Dicevi di volermi curare.
Dal silenzio volevi curarmi?
E' lui che mi cura.
E' lui che mi fa rinascere.
Ne avevo bisogno.
Dopo varie scenate l'hai capito anche tu, e l'hai rispettato.
"Mi dispiace di aver trascinato anche te in questo."
E' l'ultima cosa che ti ho detto.
Tu mi hai risposto che "in ogni caso, volevi esserci".
ANDREAS
Ho deciso di prendermi dei giorni per me, con Riki.
Quel povero cristo si è sempre subito me da incazzato, da depresso, da felice, e mi ha sempre abbracciato nonostante i miei umori.
In aereo porto ho deciso di sgarrare, ti ho scritto che partivo per qualche giorno, aggiungendo un "Non rispondermi".
In qualche modo, non ho interrotto davvero il silenzio, però ho mantenuto il contatto.
E' un giorno che sono qui, e ho notato su instagram una tua foto con una descrizione, degli hashtag strani.
Indecifrabile.
La leggo più volte, e più lo faccio, più mi convinco che c'entri io.
E' per forza per me.
"No non fare lacrimucce.. no non fare lacrimuceee. ! #ghalystyle #orarido #okkkkk!"
Io accetto il silenzio, accetto il rischio, accetto che tu dia spazio "alle tue voci", ma non accetto questo, o meglio, non lo capisco.
"In che senso?"
Ti invio un messaggio con allegata la foto.
No, non sto forzando, me lo stai chiedendo.
Aggiungo un"Rispondi!".
Me lo devi, e lo fai.
Mi chiami e mi spiazzi.
Non me lo aspettavo.
Mi chiami senza che io ti preghi di rispondere.
"Cosa non hai capito?"
"Tutto." Passo una mano fra i capelli, "Prima mi dici di volere del silenzio, poi mi parli attraverso degli hashtag! Sono rivolti a me, vero?"
"..."
"Perchè adesso mi hai chiamato?"
"Perché me l'hai chiesto."
"ah"
"E perché avevo tantissima voglia di sentirti stasera..Però in questo modo non è stata una mia iniziativa"
"Certo che sei strana.."
"Pure te."
Sorridi.
Riesco ad immaginare quelle fossette che ti si formano ai lati della bocca quando lo fai.
"E sei pure troppo orgogliosa."
"Non c'è bisogno che tu me lo faccia notare."
"Ah, sei anche permalosa"
"Hai finito?"
"Che fai?"
ti dico in fretta, come se ti stessi parlando da un telefono pubblico e stesse per finire il credito della chiamata.
"Sono sul balcone."
"Qui entra solo chi dico io" imito la tua voce.
"Che deficiente."
"Grazie."
"Per averti dato del deficiente?"
"Per avermi fatto entrare nel tuo angoletto colorato."
Resti in silenzio per qualche secondo, poi inizi a parlare.
Piano piano ti sciogli e mi racconti delle tue giornate, mi racconti della nuova coreografia che hai messo su, e finisci per raccontarmi della tua giornata e di quanto fossero felici Olivia e Dani al mare con te.
"Olivia ha raccolto un sacco di conchiglie, anche per te!"
Sorrido immaginando la dolcezza della scena.
Mamma e figli sulla riva, mano nella mano.
"Davvero?"
"Sì, e Dani ha deciso di regalartene alcune. Mi ha detto che sono quelle che hai tatuate..Non so come faccia a ricordarsi di quel tatuaggio"
ridi.
"Perché tu non ricordi i miei tatuaggi?"
Mi guardo allo specchio nel corridoio della casa.
Guardo quel "Damaged", passo per "Luce", il tuo regalo per me e mio fratello, fino alla data nella vittoria ad Amici.
Il mio petto comprende te.
"Li ricordo, li ricordo."
Non ci sentiamo da qualche giorno ma sembrano passati anni.
Parliamo per più di un'ora di com'è il mare, della tua vacanza in Puglia, di come sia nata "Olga", e di quanto ci manchiamo.
VERONICA
"Andre?"
"Sì?"
"Scusa per non averti risposto in questi giorni, e per averti lasciato apparentemente lontano da tutto..Voglio che tu sappia che non lo eri. Non lo sei."
"Vorrei esserci sempre, lo sai."
"Ci sei."
Passo le dita su quelle lettere in stampatello che compongono la parola "ROTTEN",
"ci sei."
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Ciao a tutti, ed eccomi!
Scusate per l'assenza ma ultimamente non avevo le idee chiare.. penso di non sono l'unica! :(
Questa OS è nata a caso, in fretta, spero vi piaccia.
Fatemi sapere.
Un bacione!