Faceva fresco fuori nonostante il periodo.
In lontananza grosse nubi nere, cariche di pioggia, si avvicinavano paurosamente verso St. Jones Street, la via ricca di alberi e cancelli rossi dove abito, nella periferia londinese.Ora dovevo andare dall'altra parte di Londra per vedere mia zia e avere più informazioni su mio padre, sicuramente avrà sentito prima lei che me.
Non mi sbagliavo, appena arrivata a Piccadilly Circus e salite le scale color bianco marmo del palazzo di mia zia, mi vide e mi corse contro prendendomi tra le sue braccia deboli.
-Lucy! come stai?-
-Si zia, sto bene, ma- mi interruppe immediatamente continuando lei la frase -ti ha chiamato Brad.-
-Si, mi ha chiamata prima e son corsa subito da te per capire cosa stesse succedendo.-
-Tuo papà ha cambiato vita Lucy, ha trovato una fidanzata in America, ha risanato tutti i suoi debiti, è un uomo nuovo.-
-E con questo zia? Non cancella gli errori che ha fatto in passato. Non posso perdonarlo!-
-Ascoltami figliola mia- disse con una voce stanca, ma piena di speranza- dagli una possibilità, vallo a trovare, lui ti vuole vedere e dire tante cose, rivuole sua figlia, vuole stupirla e non deluderla più -.
Rimanemmo in silenzio entrambe, ma dopo un po' disse:
-Ha detto che se vorrai vederlo, dovrai chiamarlo tu personalmente-.Brividi, lungo la schiena, le braccia, sulle gambe.
-Va bene zia, ci penserò e in tal caso lo chiameró.-
-Non aver paura piccola Lucy, lui ti ha sempre voluto bene, davvero.-
"Anche quando mi picchiava mi voleva bene?" Pensai tra me e me.
Salutai zia e uscii dal palazzo con ancora più dubbi e domande di prima.
Cosa dovevo fare? Chiamarlo o dimenticarlo una volta per tutte?
Una cioccolata calda mi avrebbe aiutato, così mi diressi verso Sturbucks confusa come non mai.