SOGNO DI UNA NOTTE ... COME TANTE ALTRE

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Alex

Usciti dal cinema era sera e purtroppo ci aspettava una brutta sorpresa. Pioveva a dirotto.

"Oh Dio, cosa facciamo ora?!" Sono incredula. Nello scendere a valle,in paese,avrei preso così tanta acqua da non dovermi fare la doccia.

" Scendiamo." Guardo Ric,sono senza parole. "Stai scherzando, ci prenderemo una polmonite."

"A meno che,non facciamo tappa al rifugio di mio nonno. Ho la chiave!" Sorride sventolandomi davanti agli occhi la chiave color rame.

"Perché no? Si può fare." Effettivamente il rifugio è poco al di sotto del cinema.

"Al tre corriamo. Pronta?" I suoi occhi si accendono, mentre guarda davanti a se come stesse cercando l'indizio più piccolo e altrettanto importante per la risoluzione di un caso." Ok , ti piace il nuoto, il calcio e ,deduco a questo punto, anche la corsa!" Si gira verso di me come se avessi svelato il più grande mistero di questo mondo.

"Indovinato!Pronta?" non me lo faccio ripetere ancora una volta "Pronta!".

"1...2...3...Via" Ci lanciamo per la discesa correndo come due matti, col grande rischio di cadere per via della strada scivolosa. Infatti distraendomi a guardare Ric che corre qualche passo avanti a me,scivolo dopo aver preso una storta.

Lui si volta di scatto,e vedendomi a terra ,corre verso di me e mi aiuta a rialzarmi. In quel momento inizia a piovere ancora più forte,così io mi ritrovo più bagnata di quanto non ero già e con una caviglia un po' dolorante.

"Stai bene?" mi guarda con aria colpevole. Ha i capelli inzuppati ,appiccicati alla fronte,e gli occhi che mi guardano preoccupati.

"Si , sta tranquillo." Gli sorrido. Ma lui non cambia espressione."E' colpa mia,scusa. Non avrei dovuto proporre la corsa."Abbassa lo sguardo,a volersi scusare.

Mi accorgo che siamo quasi arrivati alla baita."Davvero non preoccuparti,sto bene. Siamo quasi arrivati dai. Non è nulla; ti ricordo che sono una ballerina. Non sarà certo una banale storta a mettermi fuori gioco."Sorrido ancora di più. Lui alza lo sguardo e mi chiede ancora una volta ..."Scusa".

Alex

Entriamo nella baita. Ci accoglie un caldo fuoco,che danza nel camino(il nonno di Ric deve essere uscito,e da poco, perché la casa è deserta).

Noi siamo bagnati fradici,quindi togliamo giacche e scarpe,posizionandole davanti al fuoco per farle asciugare.

Io mi siedo davanti al camino per asciugarmi. Ric prende un paio di asciugamani e una coperta . Me le porge entrambe.

"Faccio un attimo la doccia e vengo subito."

Dimenticavo , che lui vive praticamente qui e che quindi è più che comprensibile che voglia farsi la doccia.

"Ehm ... ok ti aspetto!"asciugo i capelli,e nascondo anche il viso diventato rosso per l'imbarazzo,con l'asciugamano.

Quando si chiude la porta del bagno alla spalle e sento il rumore dell'acqua che scorre, tiro un sospiro di sollievo.

Mi accorgo in quel momento che non abbiamo acceso la luce. Ma non fa niente l'atmosfera che si è creata mi piace. Inizio a guardarmi intorno. Sui mobili ci sono maree di foto incorniciate (naturalmente non riesco a riconoscere i soggetti perché è buio) e mi diverto a tentare di ricordare chi sia ritratto in quelle foto.

Quella sul camino ,se non ricordo male, ritrae Ric (da bambino) e il nonno a pesca, quella sul tavolino sulla sinistra del divano alle mie spalle, Ric (da bambino) e i genitori, poi ...

ME AND ME!Where stories live. Discover now