L'INCONSAPEVOLEZZA

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Improvvisamente mi svegliai confuso e da solo. Non ricordavo nulla, in un luogo tetro e vastamente esteso, la mia vista era limitata da una nebbia impenetrabile, e i miei movimenti da fitti cespugli, di talché mi sentivo sperduto. Rapito dalla paura e dalla disperazione iniziai a vagare, camminai probabilmente per una decina di minuti con la speranza di incontrare qualcuno o qualcosa che mi potesse essere d'aiuto per farmi evadere da quella tremenda "realtà", ma non fui fortunato.
Improvvisamente ebbi come la sensazione che un qualcosa mi stesse osservando dal bosco che circondava la piccola stradina su cui stavo camminando, ma non badandoci troppo continuai il mio oscuro cammino.
Il tempo sembrava essersi fermato, ma finalmente intravidi una casetta fatiscente, e cominciai quindi a dirigermi verso essa. Arrivato, davanti lo zerbino, rovinato e sporco di sangue, dopo il brivido che mi percorse la schiena, cercai la chiave, ma senza successo, decisi dunque di buttare giù la porta. Alla prima spallata cadde come gli avversari di Mike Tyson, forse a causa della continua esposizione agli agenti atmosferici, fatto stà che entrai e tra le mille cose che alloggiavano là dentro, la prima cosa che notai fu un orologio digitale, che indicava le 23:47, incuriosito da quell'orario decisi di controllare il mio telefono che indicava anche esso le 23:47: una coincidenza davvero molto strana da farmi quasi pensare che non lo fosse. Improvvisamente sentii una voce femminile che con tono sottile e quasi soffocato mi disse: attento... "arriverà presto"... immediatamente cercai di trovare la fonte della voce uscendo dalla casa e purtroppo la trovai: era là, una figura femminile diafana che incominciò a inseguirmi senza sosta, allora cominciai a correre usando tutta la forza possibile ed immaginabile per scampare a quella creatura paranormale. Improvvisamente iniziai a cadere nel vuoto, successivamente mi risvegliai nel mio letto, madido e assetato, la prima cosa che pensai che si trattasse solo di un brutto sogno, ma dentro di me percepivo una strana sensazione. Fortunatamente dopo una settimana di lavoro e divertimento con gli amici nella mia mente non c'era più traccia di quel sogno così reale.

SEMBRAVA SOLO UN BRUTTO SOGNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora