«Mi sembra tutto cosí strano, sembra che una volta chiusi qui la realtà sia un mondo fantastico, libero e pieno di colori.» pensai fra me e me mentre il mio sguardo era perso davanti a quella finestra di quell'edificio tanto bello quanto brutto.
Un sospiro di noia viene rilasciato dalle mie labbra proprio quando qualcuno bussó alla mia porta.
Mi avvicinai lentamente alla porta e sospirai.«Chi è?» Chiesi da dietro alla porta.
«Ehm...sei byun baekhyun?» Una voce profonda provenne dall'altra parte della porta.«C-chi mi c-cerca?» Chiesi con un leggero balbettio procurato dall'ansia.
«Sono park chanyeol, il tuo psicologo.» Disse e io congelai rimanendo a fissare la porta chiusa davanti a me.«Se per cortesia mi apri mi, anzi ci.., sentiremo tutti e due piú a nostro agio... che ne pensi?» chiese la voce dall'altro capo della porta.
Io posai una mano sulla maniglia e lentamente la aprii rivelando la figura di un ragazzo abbastanza alto con la testa appoggiata al braghettone della porta.
Io rimasi a fissarlo ma lui se ne accorse.
«Oh...ehm... posso entrare?» Chiese ed io annuii frettolosamente.
«Hai una bella stanzetta rispetto agli altri pazienti.» Disse e io arrossii leggermente abbassando il capo.Il ragazzo si sedette e io feci lo stesso.
«Stavo dicendo..» Si schiarí la voce. «Stavo dicendo: tu dovresti essere byun baekhyun della stanza 201.» Disse leggendo la mia cartella clinica.«E-esattamente....» Dissi leggermente in imbarazzo.
«Sei ricoverato nel reparto di "problemi psichiatrici" per soffrire di schizzofrenia, giusto?» Chiese ed io annuii.«Cosa vedi precisamente?» Mi chiese per poi prendere un block-notes e appuntarsi qualsiasi cosa che io dicessi.
«Beh ecco.. i-io....» Dissi per poi agitarmi ed andare in paranoia.«calma calma calma... calmati.» Mi disse mettendomi una mani sulla fronte.
«sei abbastanza accaldato.... hai la febbre?» Chiese e le mie guance andarono a fuoco.«N-non si preoccupi, sto benissimo....» Dissi velocemente per poi alzarmi dalla sedia e iniziare a camminare velocemente per tutta la stanza.
«UHM..ne sei sicuro? Sembri abbastanza in ansia e stai sudando....in pieno inverno.» Disse e io mi fermai di colpo.
«Cosa sta dicendo? Siamo in piena estate, guarda fuori dalla finestra.» Dissi raccontandogli tutti i fiori sbocciati e alberi con frutti maturi insieme all'inmenso prato verde che vedevo ogni giorno dalla finestra.Il ragazzo si alzó e aprí del tutto le tende della finestra con uno sguardo abbastanza deluso.
«Mi dispiace ma siamo in pieno inverno, c'è la neve d'appertutto e siamo a tre gradi.» Disse lo psicologo davanti a me.«I-io...» Non sapevo cosa dire e inziai a balbettare e farfugliare parole a caso.
Il ragazzo si avvicinó a me e mi mise una mano sulla fronte.«Sei caldo baek-» Non gli lasciai finire la frase e gli tolsi subito la sua mano dalla mia fronte.
«Non toccarmi mai piú!» Dissi arrabbiato guardandolo negli occhi.Lui rimase immobile e si limitó a guardarmi negli occhi senza far uscire neanche un sospiro dalle sue labbra.
Io lo guardai per poi sedermi sulla sedia e mettermi le mani davanti alla faccia.«Credo che tu debba prendere dei farmaci....» Disse il ragazzo con tono dispiaciuto.
Io non risposi, mi limitai solo a fissare il pavimento con sguardo freddo.«Da quanto sei qui?» mi chiese e io lo guardai serio per poi ritornare con lo sguardo sul pavimento.
«Ormai non lo so, credo un anno... confondo le cose,vedo cose che non esistono e sento cose che nessuno puó sentire.» Dissi facendo riempire i miei occhi di lacrime per poi respingerle.«Dottore, io sto impazzendo.» Dissi per poi guardarlo negli occhi.
La sua espressione era sempre piú triste.
«baek-» La campanella inizió a suonare e interruppe il ragazzo.Un sospriro dispiaciuto uscí dalle sue labbra.
«Sono dispiaciuto,devo andare.» Disse avviandosi verso la porta.
«Ci vediamo domani, ti diró precisamente che farmaci dovrai prendere.... arrivederci.» Concluse per poi chiudere la porta alle sue spalle.Io mi alzai ed andai dalla finestra.
Tristemente aprii le tende e guardai spaesato fuori.
«Come è possibile che io vedo tutto fiorito e un sole che spacca le pietre quando invece siamo in inverno?» Mi chiesi tristemente appoggiando una mano sul vetro della finestra chiusa.«Mi manca essere all'aria aperta, respirando l'dore di rugiada sul prato.» Pensai per poi distogliere lo sguardo ed andare a sdraiarmi sul letto.
Che ne dite?
Scuso eventuali errori grammaticali.
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-xoxoistheway