Eccoli. Sono in diciotto: qualcuno ha tagliato i capelli il giorno prima, qualcun altro ha indossato una camicia bianca. Sono un po' tesi ma sorridenti, composti.
Si alzano per consegnare i cellulari, quasi in silenzio, uno alla volta. Li spengono e li posano in una scatola.
È il giorno della prova multidisciplinare, l'esame scritto di Italiano, Matematica, Inglese.
Dalla Regione Lombardia le prove sono arrivate fresche fresche, poco prima. I prof hanno avuto il tempo di leggerle, dare un giudizio sommario e decidere come, quando e a chi dare una mano, qualora ce ne fosse bisogno. Qualora.
È una bella mattina di giugno, l'aria azzurrina e frizzante entra dalle finestre aperte. Nessuno ha dimenticato il documento di identità né la possibilità di usare i vocabolari o la calcolatrice.
Sono arrivati all'esame di Qualifica, una qualifica con validità europea. Saranno operai metalmeccanici, operai alle macchine utensili, specializzati.
La mattina inizia con la prova di Italiano. Leggo il testo su cui dovranno lavorare (rispondendo a domande di comprensione e analisi), sottolineando i passaggi piú importanti, quelli significativi. È il nostro privato accordo: loro sanno che la lettura faciliterà, in parte, il lavoro da svolgere.
Li guardo scrivere, concentrati. Crocettano, correggono, interpretano, chiedono... quando possono. Combattono con le doppie, gli accenti e gli apostrofi (segni confusi, misteriosi).
Hanno tutti la penna. Lo dico perché non è affatto scontato: spesso arrivano senza il materiale di base per ogni studente, ma stamattina no. Stamattina hanno la penna. Tutti.
Diciotto giovani uomini che sono il mondo in una stanza. Manca solo l'Oceania. In tre anni i rappresentanti dei quattro continenti hanno vissuto bene tra di loro. Più o meno, sono riusciti a convivere, a conoscersi, in qualche caso a frequentarsi diventando amici.E' stato così per Jonathan e Moustafa, un ecuadoriano e un senegalese. Anche se è più semplice fare gruppo con chi ha le stesse origini (la maggior parte delle volte è così), la vita di classe ti obbliga al senso di comunità, lo rafforza o lo crea, favorisce contatto, scambio.
E uno scambio c'è tra Aldo e Luca, Albania e Italia.
Ma è un giorno speciale, chi è in cattedra si può distrarre.
L'esame gli impegna per quattro, cinque giorni. L'ultimo atto è la prova orale.
<<Buongiorno!>>
<<Buongiorno, accomodati pure>>.
Giorgio è entrato in aula con un sorriso, avanzando verso il Presidente e la commissione con un passo deciso. Ha stretto la mano, si è seduto, ha avviato una brillante conversazione sull'esperienza stage in un'azienda vicina.
Comunicazione perfetta.
<<Sono arrivato in questa scuola durante il secondo anno e non mi sono pentito>>.
<<Bene. Era quello che desideravi fare?>>
<<No... non proprio. Io volevo diventare pilota dell'aeronautica... anzi, lo vorrei ancora>>.
<<E' una passione interessante che c'entra poco con questa scuola... >>
<<Sì, ma la meccanica, in genere, mi affascina e con la qualifica posso cercare un lavoro, intanto. Il tempo per il volo lo troverò, in qualche modo... certo, la carriera militare l'ho messa da parte e, forse, non fa per me>>.
Anche Luca procede spedito, sicuro: tesina sulla storia dei metalli, ruolo in azienda, progetti.
<<All'inizio, il primo anno, non ero convinto della scelta fatta dopo le medie. Preferivo diventare un meccanico d'auto, io. Si può sempre fare, ma ora sono contento così>>.
<<Davvero? Prospettive di lavoro?>>
<<L'azienda dove sono stato, forse, mi assumerà a settembre e di questi tempi non è poco, sono fortunato. E poi, ho quasi diciannove anni, devo cominciare, voglio andare a vivere da solo e fare famiglia presto, come hanno fatto i miei>>.
Dopo la prima fase di scongelamento, raccontano un po' di sè, il Presidente li mette a loro agio. E' uno che chiede dei sogni.
Gaetano, però, non li sa dire.
<<Ho già cominciato a lavorare con mio padre, il fine settimana. Faccio il muratore insieme a lui. Continuerò fino a che non esce altro. Ora va bene così, almeno non sto fermo.>>
<<Ottimo, direi>>.
Sì, Gaetano. Ottimo. E' il voto che meritano i tuoi disegni fatti a mano libera fatti nelle mie ore. La splendida testa di cavallo l'ho fatta incorniciare e il micio assonnato è sulla libreria della mia camera.
<<Non disegnerai più?>>
<<Sì, prof. Per me>>.
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Fuori non è così- Miriam D'Ambrosio
Fiction généraleI migliori tornitori leggono Shakespeare. Questi ragazzi vengono da Ghana, Costa d'Avorio, Senegal, Marocco, Egitto, Algeria, India, Pakistan, Filippine, Ecuador, Albania, Romania, Italia. Sono qui, in una scuola professionale, per imparare un mest...