Il veliero si faceva cullare dolcemente tra le onde, mentre i primi raggi del sole cominciavano timidamente a illuminare l'orizzonte a est. Lo sciabordio dell'acqua era accompagnato da una melodia, proveniente dalla prua. Il giovane Brendon era l'unico membro della ciurma ad essere già sveglio, mentre le due lune sovrastavano ancora il mare di Erasmen. Quando non riusciva a dormire, al Mezzelfo Grigio piaceva uscire fuori a guardare le stelle e a suonare la nota dei mari, lo strumento che suo nonno, un Elfo, aveva affidato a lui e alla sua sorella gemella, prima di morire. Era simile a un flauto, con l'unica differenza che i fori dai quali usciva il suono erano a forma di rune elfiche, il che permetteva di produrre una melodia simile al canto del vento. Secondo una leggenda, la nota dei mari era stata inventata per essere utilizzata dai primi Elfi che avevano solcato l'Oceano Morn, alla volta della Grande Terra, quello che, tremila anni orsono, si scoprì essere il continente più esteso di Erasmen.
Il cielo si stava, ormai, schiarendo e le due lune stavano cedendo il posto al sole. Le labbra di Brendon si scostarono dalla nota dei mari per incresparsi in un sorriso. Quello era un giorno importante, lo attendeva da ben due anni. Ripose lo strumento musicale nel tascapane e scese in sottocoperta per andare a svegliare sua sorella. Entrò nella sua cabina, ma lei non c'era. Doveva aspettarselo: Nazy non dormiva praticamente mai sull'amaca, perché era una cosa troppo normale per una come lei. Brendon tornò sul ponte e alzò lo sguardo verso la cima dell'albero maestro. Come immaginava, sua sorella era lì, riconosceva le sue gambe a penzoloni.
"Sempre la solita", mormorò. Dal tascapane tirò fuori una fionda e uno dei sassolini che portava sempre con sé. Si vergognava tremendamente di usare ancora un giocattolo per bambini, ma era l'unica "arma" che gli era concessa usare. Da quel giorno, però, sarebbero cambiate molte cose, ne era convinto. Mirò al piede di Nazy e lanciò il sassolino. Dalla cima dell'albero provennero dei grugniti.
"Sveglia, dormigliona!"
"Ti odio!"
"Anch'io ti voglio bene, ma adesso vieni giù."
Ci fu silenzio per qualche secondo, ma Brendon capì che Nazy si era completamente ripresa dal sonno quando la vide letteralmente balzare giù e atterrare con leggerezza su due piedi. Era l'unica persona, nella ciurma, ad essere in grado di salire e scendere dall'albero maestro con quella agilità. I due gemelli si trovarono uno di fronte all'altra. Erano praticamente identici e portavano i tipici tratti fisici dei Mezzelfi Grigi: costituzione snella, capelli lisci e color corvino, occhi dal taglio allungato e con l'iride azzurra, pelle pallida e tendente al grigio e orecchie leggermente appunta.
Brendon stava fremendo. "Sai che giorno è oggi?"
"Non cominciamo con le domande difficili..."
"Oggi comincia il mese delle foglie rosse! Vuol dire che sono due anni esatti che facciamo parte della ciurma di Mosaf."
"Oh, ora ricordo... ma non facciamo parte della ciurma, io e te siamo solo dei mozzi. Due anni fa Mosaf ci ha presi con sé perché eravamo dei poveri tredicenni che facevano i ladruncoli per sopravvivere, ma anche perché gli servivano due persone giovani che si dedicassero alle faccende noiose, sporche e puzzolenti."
"Ma io ho letto tutti i manuali che trovavo nelle biblioteche delle città in cui ci fermavamo: prima di diventare pirata, fai due anni come apprendista e poi puoi salire di grado e partecipare alle missioni, alle riunioni di strategia, alle baldorie! Fammi parlare con Mosaf e vedrai che la tua agilità non verrà più sfruttata per pulire le vele."
"Certo, ma prima ricordati di preparare la colazione, altrimenti non rimarrai su questa nave neanche come mozzo."
Brendon sbuffò filando in cucina. "Detesto quelle rare volte che esce fuori la tua parte ragionevole."
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Brendon e Nazy sulle Isole delle Sirene
FantasyBrendon e Nazy sono due giovani gemelli Mezzelfi Grigi e lavorano come mozzi su una nave pirata. Dopo due anni di pulizie e lavori squallidi, vorrebbero che le loro potenzialità di combattenti fossero utilizzate per qualcosa di più, tuttavia il capi...