After all this time (Klaroline one-shot)

After all this time

Mystic Falls. Era una vita ormai che non tornava e il tempo aveva cancellato l'odore, i suoni e i particolari di quel posto tra i suoi ricordi, seppure  una volta era anche casa sua. Aveva promesso che non sarebbe più tornato e che non si sarebbe più interessato di quel che accadeva lì, eppure era di nuovo lì solo ed esclusivamente per lei.
Klaus aveva viaggiato quasi un giorno intero a bordo della sua range Rover, senza mai fermarsi perchè voleva arrivare a Mystic Falls in tempo, quello era un giorno importante. Sua figlia Hope, che da tempo non sentiva, avrebbe fatto esattamente 15 anni quel giorno e lui come  ogni anno ,violando la legge che lo costringeva a star lontano da lei come dai suoi fratelli, sarebbe andato da lei solo per vederla. Non si faceva notare, non le parlava ma semplicemente  rimaneva nascosto da qualche parte nei dintorni per ammirare come il tempo la rendeva sempre più donna. Per questo andava a Mystic Falls, sapeva che la mattina si recava li per i suoi studi per poi tornare a New Orleans, a casa, dove però per Klaus era impossibile passare inosservato e per quanto gli voleva bene se Hayley lo avesse saputo lo avrebbe probabilmente  ucciso per aver messo in pericolo la loro bimba.
Finalmente arrivato sapeva esattamente  dove andare, così lasciò la macchina in mezzo al posto all'altezza del luogo dove era avvenuto  il sacrificio che aveva spezzato la maledizione dell'ibrido e poi si mosse a piedi per non dare nell'occhio fino alla vecchia residenza della famiglia Salvatore , che ora era diventata una scuola per bambini...speciali. Si nascose dietro la seconda fila di alberi del bosco su cui dava il giardino sul retro della scuola e si mise a cercare con lo sguardo tra tutti quei ragazzi la sua. Poi la vide e fu un colpo al cuore. Era passato solo un anno che non la vedeva e non era cambiata  più di tanto eppure riusciva a notare le piccole differenze. Il modo in cui portava i capelli era quasi tornato a quando era una bimba di 7 anni e usava farsi delle treccine come a farle  da cerchietto, aveva iniziato a truccarsi evidentemente perchè le sue labbra avevano un coloro più acceso, marcato e sotto gli occhi c'era una sottile linea di matita nera che prima non c'era. Portava ancora la collana con lo stemma dei Mikaelson  e il braccialetto che le avevano fatto Jackson ed Hayley  per controllare la magia. Ma sopratutto era di una bellezza disarmante. Non riusciva a staccare gli occhi di dosso, sarebbe rimasto lì per sempre.

"Klaus?!"- esclamò una voce femminile alle sue spalle, troppo acuta per non riconoscerla nonostante tutto. Klaus si voltò di scatto e con la super velocità vampiresca prese la ragazza e la mise a spalle contro  un albero di qualche fila più interna al bosco, così non li avrebbero notati.
"Shh! Non urlare...ciao tesoro"-le disse a cinque centimetri dal suo volto posandole l'indice sulla bocca per farla stare zitta.

Era Caroline Forbes, una ragazza del posto  che lui aveva conosciuto  quando era tornato in città anni prima  per il sacrificio.Era amica della doppelganger e fidanzata a quel tempo del licantropo che lui trasformò in ibrido. Intelligente e furba ma anche dolce e premurosa, un po' tanto maniaca del controllo , aveva una bellezza comune ma che spiazzava qualsiasi uomo abbinata con la sua forte  personalità e la sua femminilità  nei modi. Persino lui aveva  provato qualcosa  per lei, un sentimento non ben decifrato  ma corrisposto nonostante lei lo negò per quanto tempo possibile.

"Che diamine ci fai qui? Tu non dovresti essere tipo a migliaia e migliaia di kilometri da tua figlia?"- gli chiese con un tono più moderato  allora
"Non  devi dirlo a nessuno  che mi hai vista... io ero.."-le rispose cercando di chiarire la situazione ma lei lo interruppe
"Incosciente, menefreghista, terribilmente  stupido?"-la guardò  dritta negli occhi senza riuscire ad emettere fiato per qualche secondo. Se c'era qualcosa che odiava in lei era  quella perenne vena critica. E anche quella volta lei lo aveva colpito e lui era affondato nella consapevolezza che aveva ragione lei. O meglio lui sapeva che quello che stava facendo avrebbe potuto mettere in pericolo tutti, solo che nessuno in 7 anni glielo aveva mai sbattuto così in faccia.