Sorseggio il mio cappuccino senza dire una parola e guardando alle sue spalle.
Evidentemente stranito dal mio comportamento, continua a fissarmi, mettendomi così a disagio da farmi sbottare.
"Che c'è?" gli dico, guardandolo negli occhi.
"Sei strana. Ce l'hai con me per caso?"
"No, figurati."
"è per ieri sera? Non ti ho più risposto perchè ero con Emma e..."
Lo interrompo prima che finisca la frase.
"Davvero, non è nulla. Non preoccuparti!"
"Va bene... Di Tyler che mi dici?"
"Non è successo nulla e non penso che succederà mai" rispondo, lapidaria.
"Addirittura? Mi era sembrato che ti piacesse"
"Ti è sembrato male"
"Eh va bene, Miss Scorbutica. Vado che faccio tardi a lezione. A dopo!"
Lo saluto con un cenno e torno a guardare la tazza, ora vuota.
Vorrei che Tyler non mi avesse detto quelle parole, vorrei semplicemente poter cancellare ieri sera, far finta che non sia mai accaduta.
Purtroppo non ci riesco, sento le sue parole riecheggiarmi nelle orecchie e uno a uno smontare i miei ricordi preferiti e trasformarli.
Ad esempio quella volta che Kevin si presentò a casa mia alle 6 di sera, dicendomi che doveva portarmi in un posto, che poi si è rivelato essere il concerto del mio cantante preferito: Ed Sheeran. Quel gesto, allora così genuino e spontaneo, ora mi sembra solo l'espressione di un affetto più profondo, un amore che non avevo mai visto prima che Tyler aprisse il vaso di Pandora.
O ancora quella volta che rimase ad ascoltarmi e a consolarmi tutta la notte, dopo la rottura con il mio fidanzato dell'epoca...
Mi sono sempre sembrati atti di amicizia pura, qualcosa di raro, certo, ma frutto di un'amore fraterno e niente di più.
Tutti i miei ricordi stanno assumendo una forma distorta, mi fa male pensarci.
Il tremolio del cellulare mi richiama alla realtà.
"Ci sei? Pensavo dovessimo incontrarci prima della lezione!"
"Oddio, arrivo subitoooo!!" digito e corro alla cassa, dove lancio letteralmente la moneta sul banco e mi catapulto fuori.
"Che fine avevi fatto? Sono 10 minuti che ti aspetto. Kevin mi ha detto che eri al bar con lui, pensavo di trovarvi insieme"
"No, è rimasto poco, doveva correre a lezione."
"Va bene... è tutto apposto? Mi sembri un po' strana"
"Sono solo un po' stanca" le sorrido, anche se mi esce più tirato di quello che vorrei.
Entriamo a lezione e per le successive 4 ore non faccio altro che scarabocchiare sul quaderno, ripensare a Kevin, Tyler, ancora Kevin... Ho il cervello che va in fumo.
Dovrei semplicemente parlargli e mettere fine a tutti i dubbi, anche se temo di farlo perchè potrebbe ammetterlo e sarebbe la fine della nostra amicizia. Non ne ho la forza.
Usciamo per andare a pranzo e ci fermiamo nella mensa del campus.
Il cibo non è il massimo, ma avendo preso la borsa di studio ho il pasto gratis, quindi ne approfitto e addento con non troppa convinzione la pasta alle zucchine che ho davanti.
"Ti va di fare qualcosa insieme stasera?" mi domanda Emma.
Mi agito sulla sedia, temendo un'uscita di gruppo con i ragazzi.
"Con gli altri?"
"No, solo io e te. Non abbiamo fatto altro che uscire con Kevin e mi piacerebbe conoscerti meglio! Dopotutto passeremo 4 anni insieme, vorrei che fossero piacevoli" mi sorride teneramente.
"Va bene, ci sto!"
"Ti va bene se andiamo in un bar a 2 isolati da qui? Ne ho sentito parlare dalle ragazze del corso, giurano che sia bello."
"Tutto quello che vuoi." acconsento e lei pare soddisfatta.
Terminato il pranzo dobbiamo tornare a lezione per altre 2 ore, dopodichè saremo libere di andare.
Dopo un'altra lezione estenuante, mi ritrovo nella mia camera, a cercare di studiare qualcosa.
Dopotutto non ho preso mezzo appunto e se continuo così rischio di non passare gli esami o, peggio, perdere la borsa di studio.
Passo l'ora successiva a studiare le pagine del libro corrispondenti alle lezioni svolte e a fare un riassunto. Per fortuna il carico di lavoro non è ancora eccessivo, così riesco a finire a un orario decente.
Decido di concedermi un bagno rilassante prima di cominciare a prepararmi per la serata.
Mentre sono nella vasca leggo un po', anche se ogni tanto perdo il filo del discorso.
Sto leggendo "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello", un saggio neurologico che tratta di una serie di casi di pazienti con lesioni encefaliche, forse troppo impegnativo per il mio stato d'animo, però molto interessante. Mi ha sempre appassionato la psicologia, la psichiatria, e con esse tutte le malattie che riguardano la mente.
Nonostante ciò, la sua lettura al momento mi risulta troppo complicata e non riesco a continuare.
Esco dalla vasca e mi guardo allo specchio. La mia immagine è molto sfuocata, ma sono in grado di riconoscere i miei capelli rossi -maledetta tinta del supermercato che non se ne va più via- e una parvenza di occhi piuttosto tristi.
Mi vesto velocemente e ordino la cena a domicilio, non ho voglia di uscire già ora.
20 minuti dopo una bussata alla porta mi avvisa che il mio pasto è arrivato, così lo ritiro e ceno seduta sul divano e con netflix acceso.
Emma in tutto il pomeriggio non si è mai fatta viva, immagino che sia con Kevin, tuttavia pensavo che sarebbe arrivata per l'ora di cena o almeno per fare una doccia.
Trovo improbabile che l'abbia fatta nella stanza di Kevin, ma in questi giorni ho capito che anche le cose più improbabili possono dimostrarsi vere, quindi non mi faccio ulteriori domande e torno a guardare la televisione.
Finita la cena mi trucco e mi vesto. Opto per un look semplice, jeans e una maglietta nera a mio avviso molto carina.
Un po' di mascara e lucidalabbra e sono pronta per uscire.
Emma mi ha appena scritto che ci incontriamo là tra una ventina di minuti, così mi avvio a piedi.
Arrivata di fronte al locale mi guardo attorno ma non la vedo da nessuna parte. Provo a farle uno squillo ma niente, non mi risponde.
Dò una sbirciata dentro ed è a quel punto che la vedo.
è seduta al banco con due ragazzi. Li osservo meglio e riconosco all'istante i capelli di Kevin.
Sarei tentata di alzare i tacchi ed andarmene, ma purtroppo in quel momento Emma si volta verso di me e mi vede.
Non posso credere che abbia invitato anche loro, aveva detto che saremmo state da sole.
Mi innervosisco e istantaneamente sento il calore affluirmi alle guance.
Entro e mi dirigo verso di loro, cercando di non sembrare troppo arrabbiata.
"Ciao!" mi saluta energicamente Emma.
"Ciao! Non dovevamo essere da sole?". La domanda mi esce più stizzita di quanto avrei voluto, sono pessima a far finta di niente.
Lei abbassa gli occhi, ma prima che possa rispondere interviene Kevin.
"Ci siamo incontrati qui, nessuno ha tramato alle tue spalle." risponde, gelido.
"Togliamo il disturbo!" aggiunge, e sparisce insieme a Tyler che non mi ha rivolto neanche uno sguardo di sfuggita.
Guardo Emma per scusarmi con lei, ma mi aggredisce subito.
"Si può sapere che diavolo ti prende? è tutto il giorno che sei strana!"
"Non ho niente, davvero, è solo che..."
"è successo qualcosa con Kevin? Ti avevo detto che non ci avrei provato con lui se tra voi ci fosse stato qualcosa e mi hai tranquillizzata. E ora invece scopro che avete delle questioni in sospeso?"
"No Emma! Te lo giuro, non è mai successo nulla tra di noi e mai succederà. Pensavo solo che sarebbe stata una serata tra ragazze e mi ha spiazzato vederti con loro."
"Non lo so, Kevin mi ha detto che con lui sei strana da stamattina e che non gli rivolgi la parola... Sei gelosa di noi?"
"No, non lo sono. Non so che mi succede, la festa di ieri mi ha scombussolata e ha portato a galla dei ricordi a cui speravo di non ripensare. Voi non c'entrate niente. Se non è un problema per te, andrei a scusarmi con Kevin!"
"Vai pure. Ti aspetto qui al banco"
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Sempre stata tua
Teen FictionÈ il primo giorno di college per Lily. Insieme a lei c'è il suo fedele migliore amico, tale dai tempi dell'infanzia, Kevin. È tempo di cominciare una nuova vita per lei, dopo gli screzi e i casini combinati al liceo, lasciare tutto il passato alle...