Masquerade;

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  "And they say
She's in the Class A Team
Stuck in her daydream
Been this way since eighteen
But lately her face seems
Slowly sinking, wasting
Crumbling like pastries
And they scream
The worst things in life come free to us."



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Harry era sempre stato un tipo determinato, uno di quelli che prefissano un obbiettivo e non mollano finché non lo raggiungono. Un ragazzo dalla mente brillante e i capelli riccissimi, delle fossette profonde, gli occhi verdi come la speranza che il mondo potesse diventare un posto migliore. Harry, infatti, credeva che tutti fossero uguali. Che ognuno avesse il diritto di sentirsi amato ed accettato, e che nessuno avrebbe mai dovuto sentirsi giudicato o inadatto.

Harry odiava che delle persone venissero considerate inferiori ad altre. In compenso, però, amava l'idea di poter cambiare le cose.

Il regno di Doncaster sarebbe diventato suo molto presto, e il ragazzo aveva deciso già da tempo quale sarebbe stato il suo primissimo decreto reale. C'era un'isoletta non molto lontana da Doncaster, in cui erano stati reclusi tutti gli individui più malvagi della storia dell'umanità. Non c'era via di scampo, per coloro che vivevano lì. A loro era stato negato tutto, anche la possibilità di esplorare il mondo esterno.

Harry era convinto che la decisione presa dal padre anni addietro non fosse molto equa. Era giusto che tutti i malvagi pagassero per le cattiverie commesse in passato, ma non era giusto che per loro dovessero pagare anche i figli. Di cosa potevano essere accusati ragazzi di sedici o diciassette anni? Di certo non avevano avuto la possibilità di scegliere che tipo di genitori avere! Per questo, Harry voleva dare loro la possibilità di avere una vita normale, con tanto di corsi e balli scolastici, amicizie e primi amori.

Ed era abbastanza sicuro che il padre sarebbe stato d'accordo con lui. O almeno, lo era fino a quel momento.

-Neanche per idea!-

-Papà, ti giuro che ci ho pens-

-Sono figli di persone malvagie, Harold, cosa credi che sia stato insegnato loro?-

-Tesoro, devo ricordarti che tu eri un'orribile bestia senza scrupoli?-, la madre di Harry era la famosa Belle, l'unica donna che fosse mai stata in grado di addolcire "La Bestia" e farla cambiare del tutto, sia sotto il punto di vista estetico che quello caratteriale. Suo padre non era cattivo, in realtà non lo era mai stato, ma a volte dimostrava di aver mantenuto quell'aria severa caratteristica dei suoi "tempi bui", come era solito chiamarli.

-Tutti possiamo cambiare, tesoro, e tutti abbiamo diritto ad una seconda possibilità.-

L'uomo sembrò soppesare le parole della moglie, poi sbuffò e puntò il dito contro suo figlio.

-Solo tre ragazzi, Harold. E vedremo come si evolverà la situazione.-

Harry dovette sforzarsi tantissimo per non mettersi a saltellare e a battere le mani come una ragazzina, ma alla fine si limitò ad un sorriso tutto fossette e ad un -non ti deluderò, papà.-

Belle gli schiacciò l'occhiolino, per poi seguire Vincent e lasciare la stanza.

Il riccio guardò oltre la finestra della sua camera, da dove si intravedeva la piccola isola Diana.

Sorrise di nuovo. Sapeva che sarebbe andato tutto bene.  

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