Il guardiano del male

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Sonoqui, non mi vedi? Certo che no, come potresti? Preferisci fingere cheio non esista

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Sonoqui, non mi vedi? Certo che no, come potresti? Preferisci fingere cheio non esista. Eppure sono più reale di quanto pensi. Sono semprecon te, ti seguo ovunque tu vada. A pensarci bene io sono te, oalmeno una parte di te. Io sono quella parte che cerchi di sopprimeredisperatamente. Sono tutto ciò che di più oscuro c'è in te. Iocustodisco il male che non vuoi far uscire. Sono come un forziere alcui interno si trovano la paura, l'odio, la rabbia, la crudeltà, lagelosia, l'inganno, insomma ogni cosa negativa che c'è in te. Iocustodisco tutto ciò, ma non sempre riesco a tenere a bada ognicosa.

Tuttoquello che cerchi di sopprimere è come una piccola buffera che iodevo cercare di trattenere il più possibile, ma più la trattengopiù questa cresce e prima o poi devo rassegnarmi a lasciarla andare.Puoi immaginare cosa ti accade dopo. Alla fine, quando finalmente labufera torna gestibile, la comprimo e ricomincio a trattenerla standoattendo contemporaneamente a tutte le altre. E' inevitabile che primao poi esplodano, il mio compito è quello di assicurarsi cheaffiorino al momento giusto, quando hanno davvero bisogno di unosfogo. Sei tu a decidere questo momento e io non posso fare altro chepiegarmi al tuo volere. Io faccio parte di te.

E'vero sono la parte più infima, ma comunque sono necessaria. Invecetu tendi a dimenticarmi o semplicemente ad ignorarmi. Io non sonodegna di stare dinanzi a te e a ricordarmelo ogni giorno ci pensa laluce. Se non voglio ferirmi, devo sempre nascondermi dietro le tuespalle. Io e lei siamo gli Opposti: lei rappresenta tutto ciò che èaulico, io ciò che è infimo e ripugnante, lei è sempre associataal bene, io invece sono considerato il guardiano del male. Lei perònon è parte di te. Lei è ciò a cui tendi, ma è anche ciò che nonpotrai mai raggiungere. Almeno fino a quando io sono parte di te.

Iosono ciò che ti impedisce di essere perfetto, io sono ciò che tirende umano. Sono la parte peggiore di te, quella malvagia, perquesto non mi dai importanza. Eppure non esiti ad usarmi quando vuoi.Gli uomini sono creature complesse, mi disprezzano, ma mi usano,vorrebbero avvicinarsi alla perfezione, eppure pochi cercano diresistere alla mia imperfezione.

Certevolte mi chiedo perché il creatore ha dato agli uomini una naturamalvagia. Che sia stato un errore? Oppure l'ha fatto intenzionalmenteper divertirsi a guardarli annaspare verso qualcosa che non potrannomai raggiungere? Qualunque sia il motivo, fino a quando io saròparte di loro, rimarranno essere imperfetti e malvagi.

Sonodestinata ad essere disprezzata, loro sono destinati a viveredisprezzando una parte di loro stessi.

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