Tre piccole storie.
Tre personaggi raccontati in modo diverso dal solito.
Li indovinerete tutti?
La collezionista di sogni
Il raccoglitore di anime
Il guardiano del male
cover e banner di Lady -Elisabeth-Hope
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Ecosì dopo tanto tempo è giunta anche la mia ora. Chi avrebbe mai potuto pensarlo? Tra poco l' ultimo uomo si spegnerà e la stessasorte toccherà anche a me. Dopotutto avrei dovuto immaginarlo, sonocomparsa con la sua nascita e me ne andrò con la sua morte.
Nonavevo mai pensato a quello che ora mi pare ovvio, senza la Vita nonesisto. Io che sono il suo opposto, senza di Lei non posso vivere."Vivere" non è esattamente il verbo più adatto a me, ma infondo in tutti questi anni non è quello che ho fatto? Per potermorire bisogna prima vivere e dal momento che sto per lasciarequesto mondo significa che a modo mio ho vissuto, no? Io e Lei siamolegate, se una di noi si estingue anche l' altra fa la stessa fine.
Gliuomini mi hanno sempre raffigurata come una creatura incappucciatache con la sua falce vaga la notte in cerca di vittime da mietere...inrealtà non sono nulla di tutto ciò. Mi sono sempre vista come unaforza invincibile, invisibile agli occhi di tutti ma nonostantequesto conosciuta e temuta. In gioventù, lo ammetto, mi sonospesso comportata come se l'equilibrio del mondo dipendesse da me.Ero presuntuosa e oltremodo testarda,inoltre la consapevolezza dellapaura che gli uomini nutrivano nei miei confronti non faceva altroche aumentare il mio ego. La cosa buffa però era che non c'eraalcun motivo di avere timore di me.
Avevosolo un compito, raccogliere le anime dei defunti e indicare loro lastrada per trovare la pace eterna. Non ero io a decidere quandodovessero morire. Di questo forse si occupava un forza superiore ame o, più semplicemente, gli uomini morivano quando il loro corponon poteva più continuare a vivere o quando venivano uccisi.
Questaè una cosa che non ho mai capito del loro carattere. Nei secoli hovisto gli uomini combattersi, odiarsi e uccidersi tra di loro permotivi, a mio parere, futili. Il loro desiderio di voler prevaleresugli altri era smisurato, non si fermavano di fronte a nulla e nontemevano nulla (tranne me, ovvio). Ricordo però che all' inizionon erano così; prima vivevano in pace, rispettavano le altre formedi vita e le terre che abitavano. Tutto cambiò quando scoprironol'egoismo, dopo il quale scoprirono anche la crudeltà. Non sonomai riuscita a capire perché si facessero così tanto male tra diloro. Avrebbero potuto scegliere la pace e invece hanno preferito leguerre con le quali hanno distrutto il loro mondo. E' curioso peròche dessero a me la colpa di tutte quelle morti quando invece eranoloro stessi a causarle. Come ho già detto, io dovevo solo occuparmidelle loro anime.
Eraun compito veramente impegnativo, dovevo andare avanti e indietrocontinuamente per riuscire a raccoglierle tutte, ma ne valeva lapena. Le anime avevano le fattezze dei corpi che le ospitavano ederano di diversi colori. Se erano dorate erano appartenute a uominisoddisfatti della loro vita e morti felici, se tendenti algrigio-azzurro di uomini che in punto di morte avevano avuto deirimpianti, se bianche significava che i deceduti erano bambini ecosì via. C'erano molti altri colori e spesso le anime ne avevanopiù di uno. Dopo il decesso, le liberavo dal corpo in cui eranorinchiuse e le conducevo verso un portale che avrebbe permesso lorodi trovare la pace eterna.
Il portale si trovava (ed è ancora, anche se per poco) nell' ultimostrato dell'atmosfera e si apriva ogni volta che un'anima dovevaattraversarlo. Ovviamente era invisibile agli occhi degli uomini e,dal momento che si trovava ad una altezza molto elevata, più leanime erano leggere prima riuscivano a raggiungerlo. Le animepesanti, ad esempio quelle grigio-azzurre, impiegavano svariati mesiper arrivare al portale, quelle più veloci, come quelle bianche,solo qualche ora. Alcune però non sono mai riuscite ad attraversarloe, invece di salire, sono sprofondate fino a raggiungere il centrodella Terra diventando parte di essa: le anime nere.
Eranole anime di coloro che in vita avevano compiuto azioni malvagie. Nonmeritavano di raggiungere la pace eterna ed erano quindi condannate asprofondare nel terreno e a non rivedere mai più la luce del sole.Ho sempre pensato che fosse una punizione più che giusta per chi invita aveva portato solo morte e sofferenza ...vedere tutte le altreanime sollevarsi in cielo, mentre al contrario loro sprofondavano nelterreno con molta lentezza, doveva essere una vera e propria tortura.Ciò che invece non sopportavo era il fatto che alla stessa torturafossero condannate anche le anime morte desiderando vendetta perun'ingiustizia subita. Questo desiderio carico di odio le rendevapesanti, dunque era impossibile per loro sollevarsi dal suolo.
Avolte però accadeva che le anime di coloro che avevano avuto unavita difficile fossero smeraldine. Se erano di questo coloresignificava che erano appartenute a uomini che, poco prima di morire,avevano perdonato. Pochi però avevano speranza e desideravanotrovare la pace invece della vendetta.
Mifacevano pena tutte quelle anime, se solo avessero smesso di odiareavrebbero potuto oltrepassare il portale. Sottolineo ancora una voltache in gioventù ero molto testarda e pensavo di poter agire comemeglio credevo, quindi decisi di provare ad aiutarle. Spesso scendevosulla Terra e tentavo di conoscerle.
Conobbicentinaia di anime e alcune di esse mi raccontarono la storia dellaloro vita, altre invece non vollero mai parlarmi, erano troppoconcentrate a contemplare le loro idee di vendetta. Tutte però, ocon le parole o con gli sguardi, mi chiedevano la stessa cosa.Volevano che le riportassi nei loro corpi per dar loro la possibilitàdi vivere la vita che meritavano. Sapevo che era contro le regole, mapensai che fosse un'occasione per vedere se davvero ero invincibilecome credevo. Ciò che feci portò a delle conseguenze talvoltapositive e altre volte disastrose.
Lamia testardaggine nel voler aiutare le anime aveva portatosoprattutto a risultati deludenti. La prima anima che avevo riportatoin vita apparteneva ad una schiava. Mi disse che il suo desiderio piùgrande era quello di sposarsi, mettere al mondo dei bambini e vivereuna vita serena. Mi rese partecipe del suo sogno e pensai "Perchéno? Dopo tutto ciò che ha passato se lo merita". Invece si rivelòun'assassina impaziente di uccidere il padrone che prima l'avevastuprata e poi l'aveva massacrata di botte per aver oppostoresistenza. La ragazza però era davvero troppo impaziente e si feceuccidere da una guardia dopo aver compiuto la sua vendetta. Una voltamorta, la sua anima non aveva cambiato colore. Era diventata ancorapiù nera per il male che aveva commesso.
Dopoil primo tentativo fallito, decisi che prima di dare un'altrapossibilità ci avrei pensato almeno due volte, ma mi feciimbrogliare ancora. Ad alcune diedi un'altra possibilità e traqueste solo un paio si ricostruirono una vita, tornando a me comeanime dorate e smeraldine, a conferma di ciò che erano riuscite afare. Le altre preferirono la vendetta e tornarono come anime nere.
Piùvolte mi trovai di fronte a insuccessi, ma dentro di me c'erasperanza o forse solamente troppa testardaggine.
Ecco,è finito tutto ormai. Il suo corpo si trova steso in una foresta edè ricoperto di rughe e sporcizia. Così muore l'ultimo uomo,l'ultimo di tanti esseri umani che in passato hanno compiuto impreseimpossibili per chiunque altro. Muore la specie che era meravigliosae terribile allo stesso tempo e con lei anch'io.