Capitolo XVIII

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Aspetto con ansia mia madre. Il mio corpo continua a non dare segni di vita e questa cosa non fa altro che innervosirmi ulteriormente. Solo quando finalmente sento nuovamente i passi di mia madre avvicinarsi mi tranquillizzo.

Ho trovato qualcosa che può fare al tuo caso. Questo dovrebbe aiutare a velocizzare la guarigione oltre che a restituirti un po' di energia. Si chiama Hypericum, si trova sotto forma di fiori gialli con i quali è molto semplice preparare un infuso. Ecco qua.

Sento il vetro freddo, probabilmente di un bicchiere, avvicinrsi alle mie labbra. Il calore si espande velocemente in tutto il corpo, un sapore molto forte mi invade le papille gustative, sa di... menta? Oppure eucalipto? Non saprei dire, so solo che mi piace. Lentamente le palpebre iniziano a sentire un po' di energia. Apro gli occhi impaziente di guardarmi attorno. Sono sempre nello stesso posto, dentro quella caverna che solo ora mi sembra fredda e umida. Un brivido mi percorre tutto il corpo. Mi ritrovo davanti il sorriso di mia madre, ma quello che i miei occhi in automatico cercano non è lei. Non vedo tracce di ali bianche, eppure percepisco la sua presenza. Finalmente anche le mie labbra si rinvigoriscono permettendomi di parlare

"Fa freddo qui dentro"

Non finisco la frase che mia madre mi allunga una coperta

"Lo avevo immaginato, è uno dei primi sintomi, sono sollevata, significa che funziona"

Non so se chiederglielo... aspetta, perchè mi interessa tanto? Le parole mi sfuggono di bocca prima che riesca a fermarle

"Dov'è Raphael?"

Lo sguardo interrogativo di mia madre mi dà un colpo al cuore, l'ho davvero chiesto? Eppure il suo sguardo dura un attimo

"È andato a prendere dell'altro Hypericum sotto mia richiesta, spero lo riconosca"

Alza gli occhi al cielo. Ogni volta mi fa ridere quando fa così. È la prima volta che penso veramente a chi è Raphael. Sì, è un amico di infanzia di mia madre, cioè? Sono mai stati più di amici? Oppure sono davvero come fratelli? Come si sono conosciuti? E perché un'angelo nero dovrebbe mai diventare amico di un angelo bianco o addirittura innamorarsene? Un pensiero orribile mi sfiora la mente, ma non faccio in tempo ad analizzarlo che già è sparito. So che posso chiedere tutto a mia madre, ma se lui entrasse proprio in quell'istante? La curiosità mi spinge a chiedere

"Mamma, non ti ho mai chiesto... Raphael..."

"Siamo amici di infanzia te l'ho detto"

"Si ma intendo, siete sempre stati...."

Non finisco la frase che entra Raphael col suo passo fiero.

"Oh guarda un po'! La principessa è sveglia! Oh mi scusi... intendevo dire, la regina è sveglia!"

Mi guarda con quel suo sguardo gelido ma caldo allo stesso tempo e poi si rivolge a Grace

"Ecco qua i tuoi fiorellini curativi cara. E non dirmi che non sono abbastanza perchè non ho intenzione di tornare indietro a prenderli chiaro?"

Ancora una volta mia madre alza gli occhi al cielo e gli fa cenno con la mano di andarsene. No, Aria, non farlo. ARIA!! NON TI AZZARDARE A FARLO!

"Raphael aspetta..."

L'ho fatto, maledetta me! E ora cosa gli dico? Lui subito si gira e mi guarda con aria quasi sorperesa.

"Si mia regina... posso fare qualcosa per te?"

Cosa mi invento ora? Non posso certo dirgli che lo voglio vicino... CHE?!? No! Io non lo voglio vicino!

"... puoi portarmi un bicchiere d'acqua per favore?"

"È già lì sopra, hai bisogno d'altro?"

Che figura...

"No niente, non l'avevo visto"

Rispondo con tono più freddo possibile, ma lui sembra non notarlo. Tira fuori il suo solito sorriso e si allontana.
Finisco di bere il mio infuso e mi godo gli ultimi minuti di relax, se così si può chiamare. Voglio alzarmi e fare due passi, ma soprattutto voglio sgranchire le ali e prendere un po' di aria fresca sul viso.
Con mia grande sorpresa mi alzo senza troppi problemi evitando di appoggiarmi sul braccio malmesso. Riguardo la ferita. L'alone rosso intorno ai punti di sutura è sparito, adesso c'è un alone bianco. Non voglio pensarci troppo, ho paura che i miei pensieri possano riportare il dolore. Esco da quella grotta. La luce mi accieca, da troppo tempo non vedevo il sole. È passato un giorno, 12 giorni nel regno umano. Mi raggiunge mia madre e mi prende il braccio. Appena mi sfiora la ferita sento un improvviso prurito, ma dolore zero

"È ora di togliere i punti! Sei guarita!"

Va a prendere chissà dove delle forbici e inizia a smanettare. Non voglio guardare quindi mi concentro sulla natura attorno a me. Ci troviamo in mezzo ad un bosco, la luce filtra dagli alberi imponenti che ci sovrastano. Non ho mai visto alberi così grandi, sono talmente alti che quasi non riesco a vedere la punta. La chioma è folta e non è verde, è blu, blu scuro. Solo le foglie che filtrano il sole sono più chiare. Vengo strappata dalle mie fantasticherie solo quando mia madre mi annuncia di aver finito. Solo ora ho il coraggio di riguardarmi il braccio. Si vede chiaramente una linea bianca, molto piu chiara del resto del corpo. Con delicatezza passo il dito su quella cicatrice. Sento il rilievo sul mio braccio. Lo giro verso l'interno. La cicatrice è uguale solo meno visibile per via della carnagione più chiara. Con la coda dell'occhio intravedo il brilluccichio dei capelli biondissimi di Raphael, se possibile resi ancora piu chiari dalla luce del sole, avvicinarsi. Da quando sono uscita dalla grotta è come se fossi stata in trance, solo alla sua vista mi risveglio.

"Pronti per ripartire?"

Penso a Michael, si certamente sono pronta per ripartire. In un instante mi ritorna la determinazione con sui sono partita. Non so quanta strada manchi, non so quanti pericoli incontrerò lungo il mio cammino, ma una cosa che so per certo è che lo troverò. Lo salverò e lo stringerò tra le mie braccia anche a costo della mia vita e di tutti quelli che conosco. È l'unica cosa che vale per me, l'unica persona senza la quale non potrei sopravvivere.
Carico le mie gambe e balzo in alto, le mie ali sono tanto felici di potersi finalmente muovere che mi portano in un batter d'occhio sopra gli alberi giganteschi. Partiamo.

*mi scuso veramente per la lunga attesa. Ho avuto la famosa crisi dello scrittore, ma ora penso e spero di essermi sbloccato. Grazie di leggere la mia storia.*
~Angelo Nero~

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