Cap.4 Cake Time

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22 Marzo- Martedì pranzo

Osano's Pov.

Uff! Un'altra mattinata passato a cercare di conquistare il cuore di Yamada per sentirmi dire che sono irritante e che dovevo lasciarlo impace! Sarà lui irritante! Baka, baka bakaaa!!!
Cammino nervosamente lungo tutto il perimetro del cortile della scuola suscitando occhiate indiscrete della gente che metto a tacere con sguardi, diciamo, non molto amichevoli; quando a diventare il mirino del mio sfogo per la crisi di nervi si presenta il soggetto perfetto! Amao Odayaka. Quel sapientino, saccente, so tutto io, che fa il dolce con mezzo mondo solo per poi avere altra gentilezza in cambio! La gente come lui è quella che ogni tanto mi spinge a pensare ad un genocidio di massa! Ma che cosa ha fatto vi chiederete? Beh, pararsi davanti a me mentre sono incazzato, il che vuol dire che sono come una ragazza col ciclo, sorridendomi in quella maniera da falso innocente non è la migliore delle idee! Quindi lo guardo truce e chiedo.

Osano:"Di grazia, si può sapere perché tu abbia trovato costruttivo il fatto di pararti davanti a me per non lasciarmi passare?"

Amao:"Osano~chan, come mai quell'aria arrabbiata? Le rughe di espressione non ti donano molto, sai?"

Ora lo ammazzo, lo giuro.

Osano:" Allora mettiamo subito in chiaro delle cose. Primo: chi cazzo ti ha mai dato il permesso di usare il mio nome, con addirittura aggiungere Chan?
Secondo:I cazzi tuoi mai, vero?
E terzo, ma non meno importante, se io ho le rughe di espressione tu allora hai una paralisi facciale, perché non è normale avere sempre quel sorriso finto stampato in faccia, sai?"

Finito di pronunciare questa frase vedo la sua fronte corruciarsi per poi tornare subito normale e guardarsi intorno nervoso. Ho messo in difficoltà persino lui con il mio cinismo. Dov'è il mio premio?

Amao:*ridacchia nervoso continuando a sorridere*" Oh, Osano sei così simpatico, ahahahah... Durante le attività pomeridiane passa per il club di cucina, voglio farmi perdonare per averti fatto arrabbiare!~"

Osano:"Tsk, contaci..."

Detto questo me ne vado fiero di me con tutte le buone intenzioni di girare alla larga dal club di cucina per il resto della giornata... Mentre tornavo in classe al suono della campanella mi vado a scontrare con qualcuno di alto e pallido, quello studente strano che tutti chiamano Nemesi, non mi è ancora chiaro il motivo...

Nemesi:"Ehm, scusa ero distratto... Scusa hai per caso visto passare Aishi da queste parti? Sai uno del secondo anno, praticamente il tuo opposto..."

Osano:"Ce l'ho presente sì, ma non l'ho visto, è successo qualcosa?"

Nemesi:"No, nulla di preoccupante, per ora..." *si allontana*

Meglio stare lontano da gente così strana. Non si può stare più tranquilli nemmeno a scuola, dopo il ritrovamento del cadavere di oggi, anche se devo ammettere che la perdita non è poi così importante. Anche se è sempre meglio tenersi lontano da gente del genere e tutti i problemi che li riguardano. Oh cavolo sono in ritardo per la lezione! Dannato me e il mio vizio di perdermi nei miei pensieri!

Fine lezioni inizio orario attività dei club- 16:00

Mentre cammino sbadigliando fuori dalla classe penso a come sono stato brutalmente cestinato da Yamada, che ha declinato il mio invito con un garbatissimo "Scusami non ho tempo da sprecare! Oggi devo studiare." Quindi io sono solo una perdita di tempo, buona a sapersi... Camminando per il corridoio stranamente vuoto vedo il ragazzo strano di oggi a pranzo, seguito da "tutti sanno chi" che non si osa nominare, il rosso che si dice essere perseguitato da una maledizione, quello che non esce mai dalla sua aula, che camminano con un'aria incupita verso di me, o chi dietro di me. Non perdo tempo e cerco subito una via di uscita trovando la porta di un'aula aperta e ci entro dentro senza neanche pensare ad ulteriori dettagli come guardare di che aula si trattasse e soprattutto di farlo sembrare un movimento naturale e non sospetto. Dopo essere entrato mi scontro con qualcuno, faccio per scusarmi, ma poi lo vedo. L'unica persona che poteva peggiorare la giornata, l'unica che non volevo e non dovevo incontrare e da cui dovevo stare lontano, Amao. Mentre sto per parlare o per lo più insultarlo mi chiude la bocca con una mano e con l'altra si allunga a chiudere la porta. Mi guardo intorno nervoso e noto che la classe è vuota, bene siamo soli in un aula chiusa a chiave, benissimo. Non so se ringraziarlo o prenderlo a calci.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 02, 2018 ⏰

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