settembre 2017

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Now, it seems to me some fine things
Have been laid upon your table,
But you only want the ones that you can't get

Cercavo insistentemente di non pensare a loro, ma mi riusciva impossibile.

La nostra amicizia, il nostro amore appena sbocciato, fu tutto ucciso in pochi attimi. Non volevo crederci, non riuscivo a capacitarmi di come un'amicizia così forte si fosse rotta così facilmente. Poteva sembrare assurdo, invece era successo. Era reale, era concreto. Tutte le mie paure più grandi si erano presentate bussando alla mia porta, e una volta aperta mi si sono scaraventate addosso con una violenza disumana. Avevo provato paura, una sensazione costante di tradimento e sopratutto tristezza. Mi trovavo a pensare che se loro avevano scelto di rovinarsi, senza motivo, voleva dire che alla fine non erano come li ritenevo. Speravo di poter cambiare opinione su di loro, lo speravo davvero tanto, quasi come un bisogno primario. Ma alla fine mi dicevo: "Smettila, non mentirti da solo. Loro sono, e saranno sempre, J e Chandler". E, cazzo, se mi mancavano.

Aspiravo alle uniche cose che non potevo avere.

Non capisco nemmeno come sia potuto succedere. Il giorno prima eravamo insieme e il giorno dopo non lo eravamo più. Per settimane ho provato a tenere i contatti, ma vedevo che da entrambe le parti sembrava impossibile continuare a frequentarci.

La cosa che più detestavo era stato vedere come tutti i miei sforzi per tornare a farli ragionare e per smettere fossero stati cestinati come carta straccia. Non volevo certamene vedermeli morire davanti agli occhi, ma sembrava che a loro non importasse molto. Ho provato tanta rabbia, invano.

Ma so anche, dolorosamente devo ammettere, che se da una parte io sono rimasto senza le due persone più importanti che ho avuto, loro alla fine della fiera ci hanno quasi 'guadagnato'.

Ed è la cosa più triste che io abbia mai ammesso a me stesso.

Loro sono rimasti insieme, e ciò che li ha separati da me è riuscito a rimpiazzarmi unendoli più di come riuscissi io. Ero riuscito a farmi mettere i piedi in testa da lei, da chi soprannominai "la bella donna".

Era sensuale, seducente e al tempo stesso intrigante. Poteva essere dolce, regalarti momenti indimenticabili, ma anche fotterti sul più bello. Astuta e calcolatrice, struggente e spiritosa.

L'eroina era una persona. E mi aveva rimpiazzato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 01, 2018 ⏰

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