Martedì il professor Styles mi stupì,e non di poco..HO IMPARATO UN ARGOMENTO. Quindi adesso sarò costretta a fare Delle ripetizioni private. Non che mi dispiaccia,il professore è così.. così.. bello.
Si può essere così maledettamente perfetti?
Alle quattro e mezza di questo pomeriggio ho la prima lezione,casa sua dista circa qualche isolato da casa mia. Alle tre e mezzo vado a fare la doccia e,dopo l'intimo in pizzo nero, indosso un paio di jeans boyfriend con calze a rete,maglia e vans entrambe nere. Prendo il mio zaino e mi incammino verso la casa.
Quando busso è una donna ad aprirmi"Ciao!tu devi essere Amber,giusto? Io sono Cindy e.."
"Cindy non devi andare?"
Sbuca il professore dalla porta e la guarda in cagnesco"Oh sì giusto. Buono studio mi raccomando!" Detto questo se ne andò e io guardai il professore con lo sguardo del 'ma che cazzo?'
Entrai dentro e quello che mi trovai davanti mi fece aprire la bocca a mo di 'o'. Un enorme open space tutto in stile moderno,a destra la parte della cucina e a sinistra delle scale tutte in quarzo nero con ringhiere in vetro. La cosa che mi fa impazzire di più di questa casa,o almeno di quello che ho visto finora, è il nero!"Amber mi stai ascoltando?"
"Ehm?"
"Dicevo,ci metteremo sopra,li c'è il mio studio."
Senza neanche rispondere lo seguì sopra. Aveva uno sguardo duro,segno che,anche oggi,non vorrà socializzare. Una cosa che desideravo ardentemente da quando lo vidi per la prima volta,era avere un dialogo che non riguardasse la scuola. Ma lui fa lo stronzo e io lo ignoro. Finirà che anche oggi,come l'ultima volta,studieremo e basta.
Era passata un ora e mezza e ancora erano rimasti esercizi da svolgere. Ho fame e non riesco a concentrarmi. Passano si e no due minuti e mi brontola lo stomaco 'fa che non l'ha sentito ti prego' mi ritrovo a pensare. Quando sposto lo sguardo su di lui mi sta guardando con un ghigno. Che faccia da schiaffi!
"Hai fame, Amber?"
"Mmh mmh" gli feci un leggero cenno con la testa. Ad un certo punto si alzò e mi fece cenno di seguirlo
Arrivammo in cucina e lui andò dritto verso la dispensa, tirò fuori dei biscotti e ci sedemmo a mangiare.
"Quindi,da quando sei sposato?" Iniziai una conversazione a caso,era troppo imbarazzante quel silenzio.
"Lei non è mia moglie, è mia sorella."
Mi rispose freddo. Decisi di lasciar perdere,era evidente che non voleva proprio iniziare una conversazione fino a quando non parlò lui."E tu? Il fidanzato ce l'hai?"
"No grazie" risposi e lui rise. Non una risata derisoria,ma una sincera. Gli spuntarono le fossette e io mi accorsi che non avevo mai visto sorriso più bello.
"Ti sei incantata?'
"E tu sei sempre così stronzo?"
"Tuchè"
E ridemmo insieme. Forse non era così tanto male.
"Posso fumare? Hai un giardino o posso usc-"
"Vieni con me" mi prese per mano e mi portò di sopra in una camera da letto. All'inizio pensai male ma poi aprì la porta finestra del balcone e mi venne da ridere per i miei pensieri affrettati. Uscí un pacco di Marlboro gold,me ne offrí una e subito accettai.
Guardai le sue labbra incantata e..NO Amber ma ti sei bevuta il cervello?
Finita la sigaretta la spensi in un portacenere,guardai l'ora ed erano già le sette di sera."Ehm io dovrei andare a casa,si è fatto tardi"
"Non esiste. Devi finire gli esercizi anche a costo che rimani a cena qui"
"D'accordo prof. Ma solo ordiniamo la pizza" mi sorrise e annuì
"Sono Harry fuori dalla scuola"
-
"Ho finitooo!" Dissi soddisfatta stiracchiandomi. Lui mi guardò e prese il quaderno sorridendo.
"Perfetto,tutto giusto. La pizza dovrebbe arrivare a momenti"
Scendemmo in cucina e lo aiutano ad apparecchiare
"Sai, Harry, sei il primo è riuscito a fare entrare nella mia testa bacata un po' di matematica"
Mi stava per rispondere quando il suo telefono squillò
"Louis,dimmi- si l'avevo scordato- okay un ora al massimo- va bene a dopo"
Nel frattempo arrivò la pizza, mangiammo e mi accompagnò a casa.Come al solito non trovai nessuno. Ero sempre da sola per colpa del lavoro dei miei genitori. Certo,fare il dottore non era facile,ma non era il massimo se avevi una figlia costretta a stare sempre sola a casa. Nel frigo trovai attaccato un post-it
'amore di mamma abbiamo fatto riparare l'auto'
Non ci credo...una gioia!
Il mio telefono squillò ed era Liam."Leeyummm!"
"Ehi streghetta vieni con me in giro?"
"Ma sono le dieci e mezza.."
"Domani è sabato,non abbiamo scuola..su dai! Vengo a prenderti tra mezz'ora"
"Ma mezz'ora per prepararmi è poco!"
Ma aveva riattaccato per non sentire le mie proteste. Andai subito a lavarmi,lisciai i capelli e indossai un tubino nero non troppo corto e un paio di tacchi del medesimo colore. Quando stavo per finire con il rossetto suonarono alla porta.
Andai ad aprire e davanti a me si mostrò Liam con tutta la sua bellezza,indossava una camicia bianca e un paio di skinny jeans neri."Dove dovremmo andare, Liam?"
"Cole da una festa"
"Non vengo. Sai che non mi piacciono le feste a casa."
"È in un locale al centro di Londra"
"Affare fatto!" Presi la giacca e salimmo in macchina
Arrivammo verso mezzanotte e già il locale era stracolmo di gente ubriaca. Andammo verso il tavolo dove c'erano i ragazzi: Niall,Amanda,Nora e Alexis. Salutai tutti con un bacio e poi ordinammo degli shottini di vodka alla menta che io adoravo.
"Amber vieni a ballare?" Appena mi girai e vidi che era Amanda annuì.
Passammo dal bar,io presi un Mojito e lei una vodka lemon e subito dopo in pista. Mi stavo letteralmente scatenando quando incrocio due occhi verdi che mi fanno incantare. Amanda mi scuote sussurrandomi 'che succede' e poi subito dopo 'ti piace,sorella!' io mi risvegliai,dopo svariati secondi di trans,e andai a prendere un altro Mojito. Stavo per pagare e qualcuno mi sussurra all'orecchio
"Ci rivediamo,Amber"
Mi girai verso di lui e ci trovammo a un palmo di lontananza"C-ciao"

STAI LEGGENDO
I love u too ||h.s
FanfictionQuesta storia racconta di come Harry e Amber si innamoreranno lentamente. Amore che nascerà grazie alla lingua tagliente di Amber è che crescerà grazie a Harry,il suo professore.