Marta
Che nome splendidoDi una ragazza,
Una ragazza sempliceVede, vede il buono nella gente
Lei è pazienteIl suo sorriso potrebbe,
Anzi può
Risvegliare da una lunga notte
L'anima di chiunqueDalle sue mani scorrono leggiadre
Le riverbrazioni e il rincorrersi di corde nere e bianche
Legate da un unica musica
Melodia che lei amaI suoi capelli
Le sue labbra
La stanchezza nei suoi occhi
La rendono leggiadra, misteriosa ma anche trasparenteSi nota dal suo sguardo la semplicità,
Dalle sue parole la naturalità,
Dalla sua spontaneità la simpatia.Così l'ho conosciuta io, Marta.
Forse queste parole potranno sembrare qualcosa di immenso, esagerato.
Ma un poeta non può fare a meno di narrare quel che gli suggerisce L'animo, e non può non rispettare ciò che l'altro chiede di narrare...Quindi ecco a te queste parole
Questi semplici pensieri da perfetta sconosciuta
Prendili e dimenticali, Ma prima di farlo dimmi, ho forse narrato il vero?(Di Elisa Cabrini)