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C'è un nuovo pianto nel regno di Ayra.
Un pianto somigliate quasi a una melodia, non cantata nel modo corretto, ma comunque una melodia.
È appena nata la futura erede al trono.
Una piccola principessina, a cui già si possono intravedere dei minuscoli capelli, occhi dello stesso colore del cielo notturno, mentre le lacrime che le rigano le paffutissime guancie risplendono come il più puro dei ruscelli.

Fin da subito è stata accudita dai migliori medici del regno, e dopo poche settimane è passata dalla camera della madre alla sua, venendo sempre seguita da domestiche e servi, che ne curavano l'aspetto, il vestiario, l'alimentazione e il comportamento, fin dalla più tenera età.
Ogni minimo particolare doveva essere perfettamente curato, dovevano creare la principessa più bella, la più educata per dare il buon esempio al popolo e far girare le voci di "Ayra, il regno con la più bella principessa".

Tra il popolo invece, la notizia della principessina ha scatenanto una vera e propria festa.
In ogni piccolo angolo del regno c'erano persone felici della nuova nascita, che auguravano il meglio alla piccola e ai suoi genitori.
Il re è sempre stata una pesona dall'animo nobile e gentile, il popolo l'ha subito amato, la regina altrettanto. Una donna magnifica, stessi occhi della figlia e lunghi capelli dorati che arrivavano fino alla schiena, un sorriso sempre stampato il volto, pronto a rassicurare qualsiasi anima in pena.

Spostiamoci ora dalla famiglia reale a una un po' più povera, ma comunque benestante. La famiglia del piccolo Ivan.
Quando nacque la principessina lui aveva solo 6 anni, ma ha sempre mostrato onore e fascino verso la famiglia reale.
Sognava che prima o poi avrebbe aiutato il re nelle sue decisioni, o semplicemente servire del caldo té alla regina.
In qualche modo voleva prostrare servizio al castello, non importava come.
La notizia della principessina lo esaltò, ora aveva un altro pretesto per presentarsi alla famiglia reale, il servo personale della loro bambina, anche solo il pensiero di star vicino a una di quelle persone così importanti lo emozionava tanto da arrossire e doversi alzare le maniche della camicia per il caldo, nonostante fuori ci fosse la neve che cadeva dolcemente come per fare un regalo alla nuova arrivata.

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Sono passati 5 anni da quando la principessina è nata.
Era una bellissima bambina dai capelli color nocciola raggruppati in uno chignon perfetto, le faceva molto male dato che era stretto, ma alle domestiche non era permessa l'imprecisione.
Gli occhi non sono cambiati una virgola da quando ha respirato per la prima volta e indossava sul volto lo stesso sorriso luminoso della madre.
Indossava sempre i vestiti dalla seta più pregiata, dalle gonne più ingombranti che esistano per una bambina come lei, che ha voglia di esplorare ogni singola stanza della sua dimora correndo e saltando.
In quando all'educazione, non c'era da lamentarsi, era una brava bambina, obbediente ed educata.
L'unica pecca per i servi e domestiche è che fosse un po' troppo energica e vivace, il che portava a una piccola principessa fuggitiva seguita da una folla di servi preoccupati per qualsiasi pericolo potesse affrontare nel castello, a partire da: candele, mobili, caminetti accessi, armature, spade e fucili a disposizione solo per le guardie.

E Ivan?
Ivan era diventato uno splendido ragazzino di 11 anni, anche se sembra dimostrarne 14, sia dallo aspetto fisico, la mentalità matura e dai suoi comportamenti.
Infatti la sua famiglia che 5 anni fa era benestante, ora sta andando in rovina per colpa della dipendenza dal gioco d'azzardo del padre.
Ora la madre deve sfamare quattro bocche: la sua, quella del marito e i due gemellini minori di Ivan, Amy e Alfred.
Ivan preferisce invece trovare lui il modo di guardagnarsi il pane, facendo mille lavoretti per mille negozi, nascondendo sempre il sogno di andare a vivere nel castello.
Ora che la situazione era più tragica però, quell'opzione gli balenava nella testa più spesso.
Avrebbe di sicuro ricevuto più soldi di quando il giornalaio, in cambio che andasse a consegnare i giornali agli abitanti del quartiere, gliene potesse dare.
Così avrebbe potuto anche mantenere la sua famiglia al meglio permettendogli ottimo cibo e vestiti decenti.
I fratellini e la madre lo incitavano sempre a compiere questo sogno, mentre il padre..
Gli era del tutto indifferente, non gliene importava nemmeno se il figlio era vivo o morto, questo portava molto spesso che lui e la madre litigassero, arrivando addirittura alle mani.
I gemellini per scappare a queste scene si chiudevano in camera, mentre il povero Ivan era sempre dalla parte della madre cercando di far finire la lite prendendosi lui le legnate al posto della donna.

Passarono i mesi, era una bellissima giornata di primavera, piccoli fiorellini rosa che il vento trascinava con se rendevano il clima più romantico e il sole risplendeva più che mai.
Girava una leggenda per il regno: "quando i fiori cadranno a inizio primavera e rimarranno belli come sono fino alla fine della stagione, qualcuno avrà una svolta alla propria vita".
Questa volta è il turno del piccolo Ivan, che decise finalmente di presentarsi al castello.
Certo, non era bravo in cucina o in giardino, ma faceva del suo meglio.
Il suo obbiettivo era di far compagnia alla principessa, il che alla governante piacque come idea.
Certo poteva assumere sicuramente presone più qualificate, ma nessun bambino si era mai presentato per fare da servo alla famiglia reale.
E di certo sarebbe stato più emozionante per la piccola Elizabeth avere un coetaneo che gli stesse affianco.
Venne assunto.
Gli dissero di tornare a casa per preparare i suoi oggetti personali che avrebbe desiderato portare con se mentre loro preparavano la camera e che avrebbe potuto ritornare a prendere la camera ufficialmente quando gli era più comodo.

Inutile dire che si presentò il giorno dopo, quando i primi raggi del sole illuminavano le strade di Ayra.
Come previsto gli fu affidata la camera in cui con molta calma posò ogni suo singolo oggetto al posto che più desiderava.
Era il giorno più bello della sua vita, il sorriso dal volto non ne voleva sapere di andarsene.
Il sogno di una vita avveratosi con così tanta facilità da rimanere increduli.

Qualche ora dopo la porta della camera iniziò a bussare.
Ivan aveva appena finito di mettere a posto i vestiti e andò ad aprire trattenendosi dal canticchiare per la felicità.
Davanti la porta c'era un uomo alto dai capelli neri come la pece e degli occhi verde smeraldo quasi ipnotici, guardò Ivan per qualche secondo ancora incastrato nel suo piccolo angolo felice prima di sorridergli e comunicargli di seguirlo, lo avrebbe portato nella camera della principessa.
Ivan non ci pensò due volte prima di annuire e seguire i passi dell'uomo.
Ogni cosa nel castello lo faceva sentire una piccola formica dalla grande maestosità dei quadri, delle pareti e addirittura dai grandi corridoi.
Salirono una rampa di scale prima che l'uomo, che fra una parola e l'altra con Ivan rivelò di chiamarsi Morgan, si piazzò davanti una porta per poi fare spazio al ragazzino dandogli l'onore di bussare alla porta della futura regina.

Ivan esitò un attimo prima di avvicinarsi mettendo il pugno sulla porta, il cuore ora batteva incredibilmente veloce, ma si fece coraggio è busso.
Una vocina sottile e dolce rispose, dicendo al ragazzo dietro alla porta di poter entrare.
E così fece, lo sguardo di Ivan si intenerì alla visione di una bambina seduta per terra, circondata dalla vasta gonna mentre giocava con i capelli sciolti che cadevano sulle spalle, la fronte era circondata dagli stessi fiori rosa che volavano per le strade del regno.
Alla vista del ragazzo la principessina sorrise smagliantemente facendogli cenno di avvicinarsi.
Ivan ascoltò l'ordine mentre Morgan dietro di se chiuse la porta rimanendone comunque dietro per qualsiasi evenienza.
«come ti chiami?»
Disse la piccola levando le mani dai capelli per mettersele sulla gonna.
«I-Ivan!»
Rispose lui cercando di fare un inchino alla maestà dinnanzi a se.
«Ivan.. Benvenuto, Ivan!»
Disse di nuovo lei porgendogli uno dei fiori caduti dai capelli.
Il ragazzo lo prese guardando gli immensi occhi blu notte della bambina.
Entrambi si sorrisero.
Entrambi iniziavano a fidarsi l'uno dell'altro
Entrambi sapevano che i rapporti si sarebbero rafforzati fino a diventate amicizia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2017 ⏰

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