Puro amore mio
sepolto da mille valanghe
ho smarrito la felicità
la cerco combattendo
Una volta, un milione di anni fa, provai cosa significasse amare davvero qualcuno. Ma non un amore qualsiasi, uno di quelli banali di cui se ne trovano a bizzeffe nella galassia. No, uno di quei veri amori, quelli che stravolgono la tua vita e la ricompongono nel miglior modo possibile. Quell'amore vive ormai solo nei miei ricordi sporadici che ho fatto di tutto per cancellare, che ho accuratamente sepolto sotto mille valanghe di odio per non cadere a pezzi. Non sono felice, quello non lo sarò mai più. Non senza di te. Ma combattere questa guerra continua da un senso alla mia vita. E' quanto più lontano dalla felicità ci possa essere, ma mi concede di prendermi in giro ancora per un po' e raccontarmi che questo è ciò voglio davvero nella mia vita. Che è il modo migliore di viverla.
fuggo da questa città
perché non possa guardarmi
perché non possa fotografare
la condizione del mio cuore
Ho girato la galassia in lungo e in largo in tutti questi anni, eppure c'è un pianeta su cui non ho osato rimettere piede. Ovviamente sto parlando di Naboo, la tua terra, la tua gente. Non possa lasciare che vedano cosa sono diventato. Non voglio vedere lo sguardo d'accusa della popolazione nabooiana, dei gunghan, persino degli edifici, che sembra infilarsi dritto sotto la mia armatura e metta a fuoco le condizioni disastrate del mio cuore. Ho sempre saputo che mi avresti spezzato il cuore. E, per quanto inconsapevolmente, l'hai fatto amore mio. La tua morte mi ha distrutto in ogni modo un uomo può essere distrutto. Non te ne faccio una colpa, come ho detto, l'avevo sempre saputo. Quello per cui non ero pronto era il senso di colpa. Perdonami, amore mio. Perdonami anche se so che non lo farai mai, come è giusto che sia. Perdonami per averti tolto la vita. Perdonami per averla tolta a nostro figlio. Perdonami per non esserti stato accanto. Perdonami per tutto. Ma so che non avrò mai il tuo perdono, quindi Anakin Skywalker non può continuare ad esistere. Non posso vivere sotto il peso di tutti questi ricordi, ma non riesco nemmeno a lasciarmi andare. Perché sono un vigliacco e la morte, come tu sai bene, mi ha sempre spaventato. E preferisco continuare con questa patetica imitazione di vita che è tutto ciò che mi resta.
che ora danza lento e immobile
tra gli scogli dei ricordi
che ora è qui deriso e stanco
tra il ricordo e l'illusione
di ciò che era puro amore
Ma ora qualcosa è cambiato. Incredibile come una semplice parola possa generare l'uragano che è in corso nella mia testa e che è sempre più difficile da domare. Quel semplice nome pronunciato da un anonimo ed insulso cacciatore di taglie mi tormenta in ogni momento. I ricordi tornano a galla, incandescenti ed accecanti e mi trascinano via, in un'altra epoca, confusa ma felice, in cui tu ed io eravamo insieme. In cui tu, io e nostro figlio eravamo insieme. Tutta la gioia e le speranza che abbiano condiviso in quei giorni ora sembrano prendermi in giro, mostrandomi tutto ciò che ho sempre voluto, ma mai potuto avere. Dovresti vederlo, assomiglia a me fisicamente, ma quando lo guardo l'unica cosa che vedo sei tu. Lo stesso spirito indomabile, la stessa sicurezza nei propri ideali. Tu dovresti essere con lui, il tuo destino era di essere insieme a lui, ma a causa mia, ora queste sono solo fantasie. Lui mi odia, come sua madre a buon motivo, ed una cosa che, come accaduto tanti anni fa, mi distrugge. Non ho più nemmeno la forza di essere arrabbiato. La rabbia che mi ha sostenuto per così tanto tempo è evaporata davanti al suo sguardo accusatorio. Ora tutto ciò che provo è una profonda stanchezza. E lascio che i ricordi tornino e mi portino via con loro, sperando di potermi svegliare e scoprire che è stato tutto un brutto sogno e che tu sei come sempre sdraiata accanto a me.